La preside togli i crocifissi dalle classi, rivolta di docenti e genitori. Salvini: Io con loro, incredulo per la priorità di questa dirigente scolastica

Ha fatto scalpore la decisione di una preside, a Carpi, di rimuovere tutti i crocifissi dalle aule ha scatenato un vespaio di reazioni. Un gesto che ha visto docenti e genitori uniti nella richiesta di trasparenza e nella critica alla mancanza di comunicazione preventiva.

Il caso ha rapidamente assunto una connotazione politica. Anche il vicepremier Matteo Salvini ha esposto il suo disaccordo, sottolineando l’importanza di mantenere solide le radici culturali e religiose nelle istituzioni educative.

Dall’altro lato, la dirigente scolastica sostiene che il crocifisso è un simbolo religioso e che le aule scolastiche dovrebbero mantenere una neutralità confessionale. La dirigente scolastica poi aggiunto che la decisione è stata presa durante i lavori estivi di ristrutturazione, sottolineando che la comunità scolastica potrà discuterne in futuro se docenti o genitori lo riterranno necessario.

Un gruppo di docenti ha richiesto spiegazioni dettagliate sulla disposizione attraverso una lettera indirizzata alla dirigente. Essi esprimono preoccupazione non solo per l’assenza di crocifissi, ma anche per la mancanza di uniformità nella decisione, notando come in alcune sedi scolastiche il personale non abbia aderito alla direttiva.

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