La scuola è pericolante, va abbattuta e ricostruita. Studenti in piazza: Vogliamo risposte sul nostro futuro

A Palermo, oltre 200 studenti sono scesi in strada per protestare contro la decisione di demolire la scuola Cascino a causa delle sue condizioni pericolanti.

Gli studenti hanno portato striscioni e utilizzato megafoni per chiedere informazioni sul futuro della loro scuola, che dovrà essere demolito e ricostruito a partire dal prossimo settembre, come confermato dalle indagini sulla vulnerabilità sismica. Il corteo è partito dall’ingresso della scuola e si è diretto verso Palazzo Comitini, sede dell’amministrazione metropolitana responsabile delle scuole superiori.

Claudio Pecoraino, rappresentante degli studenti del Regina Margherita, ha dichiarato: “Noi studenti non siamo stati coinvolti in questa decisione e vogliamo una risposta sul futuro della nostra vita scolastica e extrascolastica”.

La scuola, finanziata con 8 milioni e mezzo di euro dai fondi Pnrr, deve essere demolita perché non conforme alle norme antisismiche.

Questa decisione non solo interromperà le attività didattiche, ma anche i servizi del terzo settore che operano all’interno della scuola, come il Cesie, per prevenire la dispersione scolastica. Inoltre, la scuola ospita anche un’aula autogestita dagli studenti, l’unico luogo di aggregazione per i ragazzi della scuola e i residenti del quartiere. Gli studenti hanno dichiarato: “Vogliamo una scuola sicura, ma ci chiediamo se non siano possibili soluzioni alternative alla demolizione”.

Il dirigente Domenico Di Fatta ha dichiarato: “Non so dove collocare i miei studenti alla fine dell’anno. Ho già richiesto un tavolo tecnico con la Città metropolitana per trovare un’altra scuola prima della costruzione del nuovo plesso”.

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