Ospite di Massimo Gramellini alla trasmissione “In altre parole”, il teologo Vito Mancuso ha parlato del tema dell’educazione a scuola.
La questione è stata sollevata in risposta all’atroce uccisione di Giulia Cecchettin. Mancuso ha espresso un’opinione provocatoria: la Scuola non educa, ma si limita a trasmettere nozioni.
Esplorando l’etimologia delle parole ‘educare’ e ‘instruire’, Mancuso ha evidenziato una differenza fondamentale. Secondo l’Enciclopedia Treccani, ‘instruire’ (in struĕre) significa inserire informazioni a strati. La visione riduttiva dell’insegnamento viene contrapposta al concetto di ‘educare’ (di e ducĕre), che implica trarre fuori, ovvero portare alla luce le potenzialità dell’individuo.
Il teologo critica la scuola per aver abbandonato la funzione maieutica di ispirazione socratica, un metodo basato sul dialogo e sullo stimolo al pensiero critico. Invece, sostiene Mancuso, la scuola moderna si concentra eccessivamente sull’accumulazione di conoscenze, trascurando l’aspetto formativo più profondo dell’educazione.
Il dibattito aperto da Mancuso invita a una riflessione sulla necessità di un approccio educativo più olistico, che non si limiti alla mera trasmissione di informazioni, ma che miri a svegliare le potenzialità individuali.
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