La situazione del Covid a Hong Kong è disastrosa

La variante Omicron sta colpendo duramente Hong Kong: il tasso di mortalità per milione di abitanti è arrivato al livello più alto nel mondo sviluppato. Ecco le ragioni di una crisi che ora preoccupa, e molto, il governo di Pechino (e la Borsa)

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE DA PECHINO
Ospedali pieni di pazienti, costretti a trasformare in corsie i parcheggi all’aperto davanti al pronto soccorso; i sacchi di plastica con i morti accanto alle barelle con malati in lotta per la sopravvivenza.

Sono scene da incubo per Hong Kong, una città ricca e ipertecnologica che sta soffrendo forse più di Wuhan in questa nuova ondata del Covid-19.

Nei primi due anni della pandemia, Hong Kong era riuscita a tenere sotto controllo il numero dei casi e quello dei morti, che erano stati solo 213.

La City si era dimostrata pronta nella reazione anche grazie all’esperienza di epidemie fatta durante la crisi per la Sars, nel 2003.

Ora, ci sono stati 249 morti nelle ultime 24 ore, su una popolazione di circa 7,2 milioni di abitanti. Dall’inizio della nuova e inaspettata crisi, a fine dicembre, i decessi sono stati circa 4.000 e hanno portato il tasso di mortalità per milione di abitanti al livello più alto nel mondo sviluppato.

Da Pechino il governo centrale guarda con ansia la situazione nella Regione ad amministrazione speciale (giorni fa scrivevamo di come il sistema sanitario sarebbe disintegrato da una situazione come quella di Hong Kong estesa nella Cina continentale) e ha deciso di inviare mille medici e infermieri per soccorrere il sistema sanitario hongkonghese allo stremo.

Le autorità della City dicono che la priorità al momento è assistere i pazienti ricoverati in ospedali saturi. I primi 75 medici del contingente cinese sono sbarcati e hanno cominciato ad affiancare i colleghi. Ma anche mille sanitari in più non cambiano la situazione sul fronte della corsa dell’epidemia: i casi rilevati si sono assestati su circa 26 mila al giorno, portando il totale dei contagi a 733 mila, il 98% registrati in questa ondata devastante.

La preoccupazione è arrivata anche alle Borse: nella mattinata italiana di martedì 15 marzo, la chiusura del mercato azionario di Hong Kong è stata vicina al -6 per cento.

Quali sono le cause del disastro?

Anche Hong Kong ha seguito la politica della Cina continentale, di fatto chiudendo le frontiere e inseguendo la linea «Zero Covid».

Ma non è stata in grado di applicare l’approccio cinese a causa della mancanza di risorse per controllare la popolazione e isolare i contagiati e i loro contatti, come si fa nelle città della Cina continentale con grande spiegamento di personale. Nei primi due anni della pandemia, i numeri estremamente bassi di contagi e decessi avevano illuso gli hongkonghesi di essere al riparo e di poter convivere con il Covid-19. Proprio questo successo ha contribuito a scatenare la crisi ora: a gennaio del 2022 solo un quinto della fascia di popolazione oltre gli 80 anni si era vaccinato con due dosi e praticamente nessuno con la terza.

In più, i vaccini made in China sono risultati meno efficaci di quelli occidentali nella prevenzione dal contagio e dalle sue conseguenze più gravi.

L’arrivo della variante Omicron ha portato all’esplosione della bomba virale. E ora che la campagna di vaccinazione ha ripreso vigore sembra comunque troppo poco e troppo tardi.

Non ci sono cerimonie funebri per centinaia di anziani hongkonghesi morti in questi giorni: i corpi si chiudono in sacchi e vengono cremati per fare spazio ad altri arrivi nelle sale mortuarie degli ospedali.

15 marzo 2022 (modifica il 15 marzo 2022 | 14:21)

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, 2022-03-15 22:43:00, La variante Omicron sta colpendo duramente Hong Kong: il tasso di mortalità per milione di abitanti è arrivato al livello più alto nel mondo sviluppato. Ecco le ragioni di una crisi che ora preoccupa, e molto, il governo di Pechino (e la Borsa), Guido Santevecchi

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