Lalgoritmo che penalizza i docenti: denuncia contro il sistema scuola. Lettera

Inviata da Ilaria Mastrobattista e Federica Zeno – Siamo stanchi! Docenti precari, cattedre scoperte, algoritmo incapace di un’assegnazione meritocratica, crediti da “acquistare”…ops acquisire per poter ottenere un’abilitazione, concorsi fantasma con tasse pagate e mai restituite, STEM senza carta e penna, concorsi ordinari che si prolungano per anni e…poi alla fine ai vincitori, idonei e abilitati, non è riconosciuto il passaggio in prima fascia perché non vengono pubblicate per tempo le graduatorie di merito…

Questo è quello che anno dopo anno gli aspiranti docenti devono affrontare e subire. Un sistema che fa acqua da tutte le parti, che spilla soldi a persone che a stento li guadagnano, che non premia chi ha fatto anni di sacrifici per avere punteggi alti in graduatoria, che non consente la continuità didattica agli alunni. E in tutto questo caos, la eco mediatica è pressoché nulla, nessuno si prende la briga di denunciare, di dire le cose come stanno, di smuovere le acque, di mettere in luce le falle che i vari governi, che si sono succeduti hanno provocato nel sistema scolastico italiano.

Ormai si sta assistendo alla migrazione verso il sostegno, come unica possibilità di lavorare e di entrare di ruolo, ed ecco quindi che si sborsano altri soldi, migliaia di euro, per il famigerato TFA, e le università sfornano docenti di sostegno, poco convinti e magari anche poco vocati al sacrificio, con tutte le ripercussioni che ne conseguono.

È normale spingere i docenti precari a “doversi” abilitare in un settore speciale quale è quello della disabilità, mentre nelle scuole si assiste alla mancanza di personale per coprire le cattedre ordinarie?

È normale che gli insegnanti debbano mortificarsi a scegliere 150 scuole alla cieca, perché non vengono fornite le reali disponibilità delle sedi, in attesa che un algoritmo realizzato con criteri folli, li scarti per assegnare le scuole a colleghi con punteggi molto più bassi?

I giovani hanno il diritto di avere gli insegnanti al loro posto all’ inizio dell’ anno scolastico, i docenti hanno il diritto di lavorare e chi ha più punteggio ha il sacrosanto diritto di non vedersi scavalcare da chi sta sotto di lui.

È normale che dopo una laurea, un master, corsi di specializzazione, anni di precariato, venga detto ai docenti di “acquistare” …ops acquisire, crediti e fare altre ore di tirocinio? Se fosse sfuggito a qualcuno, vorremmo far presente che noi finora siamo stati in classe. Abbiamo quotidianamente cercato di trasmettere competenze e conoscenze ai nostri giovani. Siamo stati per loro, più di quanto voi non crediate, un punto di riferimento in una società impegnata a correre e che troppo spesso non si ferma ad ascoltare le loro esigenze.

È normale che per ottenere giustizia ci si debba impelagare in lunghe ed estenuanti cause, e sostenere costi esorbitanti che chi non ha uno stipendio non può permettersi? Ed intasare tribunali che forse dovrebbero lavorare per “cose” più serie?

E’ normale che esista una discriminazione fra Regioni in ambito di tempi di svolgimento dei concorsi, immissioni in ruolo, pubblicazione dei bollettini GPS?

E allora….

Al caro Ministro, che continua a sostenere l’idea di valorizzare gli insegnanti, vogliamo suggerire che forse basterebbe far lavorare gente che ama il proprio lavoro…

Denunciamo questo sistema ingiusto, la dignità umana è un valore che non può essere calpestato per meri interessi economici.

L’educazione dei nostri figli deve essere una priorità per il nostro paese, ma sembra quasi che ormai avere una scuola efficiente non interessi più a nessuno, anzi forse mantenere questo status quo fa comodo a più di qualcuno.

, L’articolo originale è stato pubblicato da, https://www.orizzontescuola.it/lalgoritmo-che-penalizza-i-docenti-denuncia-contro-il-sistema-scuola-lettera/, Lettere in redazione, https://www.orizzontescuola.it/feed/, redazione,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version