ServizioLa celebrazione
L’appuntamento nel capoluogo siciliano, con il presidente della Repubblica, Mattarella. Bianchi: «La scuola fornisce le parole di libertà per sconfiggere la mafia»
di Redazione Scuola
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«La scuola fornisce alle studentesse e agli studenti le parole di libertà per sconfiggere la mafia. Avere condiviso il trentennale delle stragi di Capaci e Via D’Amelio con mille di loro a Palermo, con i loro insegnanti e le loro famiglie, è stata una lezione di educazione civica e alla legalità importante. La scuola insegna consapevolezza, appartenenza e comunità. Ricordare è fondamentale, perché non si vince la battaglia contro la criminalità organizzata una volta per tutte, bisogna farlo ogni giorno, con la cultura e l’istruzione». Così il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, intervenuto il 23 maggio alla celebrazione ufficiale in occasione del XXX anniversario delle stragi di Capaci e Via D’Amelio, che si è tenuta al Foro Italico Umberto I, nel capoluogo siciliano, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Hanno preso parte alla manifestazione anche il presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, la ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, la presidente della Fondazione Falcone, Maria Falcone.
Oltre mille
Oltre mille le studentesse e gli studenti dalla Sicilia e da tutta Italia presenti a Palermo, 1.400 i lenzuoli realizzati da 1.070 istituti scolastici che hanno accolto l’appello del Ministero dell’Istruzione e della Fondazione Falcone, lanciato attraverso il bando #LaMemoriaDiTutti. Le scuole nelle scorse settimane hanno approfondito la storia di alcune donne e uomini uccisi dalla violenza mafiosa e hanno decorato i lenzuoli bianchi – che i palermitani usarono nel 1992, all’indomani delle stragi, per dimostrare la loro ribellione – con illustrazioni e messaggi derivanti dalla loro riflessione. Sono stati affissi al Foro Italico Umberto I e ai balconi dei cittadini che hanno accettato di esporli durante il periodo del progetto. «Queste ragazze e questi ragazzi e i loro 1.400 lenzuoli ci ricordano cosa è la pedagogia della legalità – ha aggiunto il ministro Bianchi –. Quest’anno le scuole hanno portato i lenzuoli realizzati in memoria delle vittime delle mafie. L’anno prossimo vorremmo piantare nei giardini delle scuole un albero della legalità come quello che c’è a Palermo davanti alla casa del giudice Falcone. La scuola è la sfida più grossa alla mafia». Il ministro Bianchi ha onorato la memoria dei giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo e degli agenti di scorta Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Rocco Dicillo, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Claudio Traina, uccisi da Cosa Nostra nel 1992, partecipando, inoltre, al momento del Silenzio a Capaci, suonato alle 17.58, ora della strage, al Giardino della Memoria “Quarto Savona Quindici”, insieme a Tina Montinaro, moglie dell’agente Antonio Montinaro, alle studentesse e agli studenti. Alla stessa ora, sotto l’Albero Falcone, in via Notarbartolo, davanti a quella che fu la casa del giudice, un trombettiere della Polizia di Stato ha eseguito il Silenzio in onore delle vittime e sono stati letti i nomi dei caduti negli attentati di Capaci e di Via d’Amelio.
, 2022-05-23 18:06:00, L’appuntamento nel capoluogo siciliano, con il presidente della Repubblica, Mattarella. Bianchi: «La scuola fornisce le parole di libertà per sconfiggere la mafia», di Redazione Scuola