Lara Colturi, fenomeno dello sci dall’Italia all’Albania: «Magari tornerò…»

di Flavio Vanetti

La figlia di Daniela Ceccarelli (olimpionica nel 2002) a 15 anni ha accettato l’offerta dell’Albania: «Mi seguono mamma e papà. I miei idoli? Shiffrin, Brignone e Goggia. Tomba e Compagnoni li conosco poco»

Dicono gli esperti di sci che sia brava, anzi bravissima, tendenzialmente un fenomeno. Ma l’Italia (almeno per ora) non l’avrà: in primavera Lara Colturi, figlia di Daniela Ceccarelli, olimpionica 2002 in superG, e di Alessandro Colturi, a sua volta ex velocista, ha accettato assieme ai genitori l’offerta dell’Albania. A novembre compirà 16 anni, prima di quell’età per cambiare casacca non serve il nulla osta della federazione di provenienza (cioè la Fisi): quindi Lara sarà un’ «aquilotta» e non un’azzurra. E se diventerà ciò che promette di essere, qualche domanda qualcuno se la dovrà fare.

Lara, partenza obbligata: perché l’Albania?
«È stata una decisione condivisa in famiglia: la priorità è continuare un percorso con i miei genitori. Mamma cura gli allenamenti tecnici, papà le questioni legate ai tracciati, ai materiali e ad altri aspetti».

Ci presenta la quasi sedicenne Lara Colturi?
«Frequento lo Ski College Frejus di Bardonecchia. Mi trovo bene, mi aiutano perché quando sono via posso seguire le lezioni registrate: è più o meno come stare in classe».

Pregi e difetti?
«I difetti ci sono e non si svelano, ma provo ad evitarli. Quanto ai pregi, ne ho uno su tutti: sono solare e sorridente. Dalla mamma ho preso la determinazione, dal papà la tranquillità».

È presto per parlare di fidanzati?
«Ho un paio di “migliori amici/amiche” e c’è una persona in particolare alla quale sono vicina».

Era inevitabile che si dedicasse allo sci?
«È stata una scelta naturale, in famiglia siamo legati alla neve. Ma non mi è mai stato imposto nulla, avevo anche un’alternativa grazie al pattinaggio: l’ho praticato a lungo e mi alleno ancora oggi, pur non disputando più gare. Sono poi tennista e amo il mare e i suoi sport».

Lo sci è ancora divertimento oppure sente già la pressione dell’agonismo?
«È divertimento ed è una passione che cresce. La pressione? Da seguace del tennis mi permetto di citare Serena Williams: dice che la pressione è un privilegio».

Pensa di coltivare la polivalenza oppure un giorno sceglierà tra prove tecniche e veloci?
«Da giovani è normale provarsi su più fronti. Anzi, su più sport. Poi occorre decidere e io credo di avere maggiori opportunità nelle specialità tecniche. Ma anche la velocità mi piace, per cui dico: un passo alla volta».

In estate in Sud America ha gareggiato, sistemato il ranking e vinto tanto. Si sente pronta per Sölden?
«Sì. Ma devo anche essere realista: sarà un’esperienza nuova e intensa».

Lara Colturi, tanti dicono, sarà la nuova fuoriclasse dello sci. Motivata o spaventata?
«La motivazione non deriva da quello che si pensa di me. E la frase nemmeno mi spaventa. Spero solo di riuscire a fare ciò che mi dà soddisfazione».

Idoli e riferimenti del suo sport?
«Sofia Goggia e Federica Brignone sono due campionesse. Fin da bambina ammiro Mikaela Shiffrin: è arrivata quasi alla perfezione; sì, dico “quasi” perché la perfezione è irraggiungibile. Anche Lindsey Vonn è stata un modello, mentre tra i maschi voto Marcel Hirscher».

Gareggiare per l’Albania avrà risvolti emotivi rispetto all’Italia?
«Mi sento sempre italiana, semplicemente rappresenterò un’altra Federazione in uno sport individuale e non di squadra. Certo, nasci in un Paese e di norma difendi la sua bandiera. Capisco che sia difficile comprendere chi passa ad una nazione differente, ma per me non sarà un problema: sono giovane e all’inizio, un domani si vedrà».

Appunto: vestirà mai l’azzurro?
«Sono anche cittadina italiana, quando vorrò potrò chiedere l’affiliazione alla Fisi. Ma ora appartengo alla Federazione albanese e non bado al futuro».

I suoi genitori le hanno mai parlato di Tomba e di Compagnoni?
«Sì, sono stati due super-campioni. Non è però la mia epoca e non so così tanto di loro».

22 ottobre 2022 (modifica il 22 ottobre 2022 | 07:17)

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, 2022-10-22 08:41:00, La figlia di Daniela Ceccarelli (olimpionica nel 2002) a 15 anni ha accettato l’offerta dell’Albania: «Mi seguono mamma e papà. I miei idoli? Shiffrin, Brignone e Goggia. Tomba e Compagnoni li conosco poco», Flavio Vanetti

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