L’attacco di Mosca all’Italia sulla «moralità» dei politici

di Alessandra Arachi Il ministero degli Esteri sulla missione anti-Covid del 2020: spionaggio? Da Roma comportamento servile e miope. I complimenti ironici al Quirinale per la festa del 2 giugno L’attacco è diretto e non dà adito ad equivoci: «Le relazioni con l’Italia si sono deteriorate non per nostra scelta». La scelta di Sergej Razov, ambasciatore russo in Italia, è invece piuttosto chiara e ben poco diplomatica. Un attacco su tutti i fronti quello fatto ieri in un’intervista all’agenzia di stampa Lapresse, a cominciare dal concerto al Quirinale per la Festa della Repubblica al quale l’ambasciatore non è stato invitato. «Il presidente russo Vladimir Putin si è congratulato per questo con il presidente italiano», l’ironia ben poco velata dell’ambasciatore Razov, per la quale dal Colle hanno fatto sapere che il protocollo non prevedeva risposta. «In tutti questi anni io e mia moglie abbiamo assistito con grande piacere al solenne ricevimento della Festa della Repubblica». Ma ieri gli attacchi all’Italia non si sono limitati alle esternazioni dell’ambasciatore. C’è stata anche una nota del ministero degli Esteri russo pubblicata sulla sua pagina del social network «VKontakte». Il motivo dell’attacco è la missione russa del 2020 in Italia anti Covid: «Questo tentativo dei media italiani di dipingere la missione umanitaria russa in Italia come un’operazione di spionaggio danneggia le relazioni tra Mosca e Roma». Poi l’affondo: «In meno di due anni, il nostro aiuto è stato dimenticato. Sembra che le nostre controparti italiane abbiano la memoria corta. Una linea di comportamento così servile e miope non solo danneggia le nostre relazioni bilaterali, ma dimostra anche la moralità di alcuni rappresentanti delle autorità pubbliche e dei media italiani». L’attacco al nostro Paese ieri è stato concentrico, e l’ambasciatore Sergej Razov non ha voluto lasciare per sottintesa nessuna delle sue rimostranze. Una lunga lista di questioni diplomatiche. Un fiume in piena. Dice infatti l’ambasciatore: «Molti formati e meccanismi di dialogo che funzionavano efficacemente sono stati congelati, il commercio è in calo, la cooperazione culturale è stata sostanzialmente ridotta». L’intervista è andata avanti a lungo e Razov non ha esitato: «C’è da dire che i dipendenti dell’Ambasciata russa sono stati espulsi senza motivo, e non c’è neanche bisogno di parlare della linea dominante nei mass media italiani nei confronti della Russia, è fin troppo chiara. A me, come persona che lavora in Italia da parecchio tempo in qualità di Ambasciatore, quello che sta succedendo provoca amarezza e rammarico». 4 giugno 2022 (modifica il 4 giugno 2022 | 10:17) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-06-04 08:17:00, Il ministero degli Esteri sulla missione anti-Covid del 2020: spionaggio? Da Roma comportamento servile e miope. I complimenti ironici al Quirinale per la festa del 2 giugno, Alessandra Arachi

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