Laura, la gatta selvatica che ama le coccole (ma solo a modo suo)

C’ qualcosa di veramente selvatico in Laura: qualcosa di rude, verrebbe da dire qualcosa di maleducato – nel senso di un comportamento per dir cos originario, diretto, che precede l’introduzione delle buone maniere. La civilt in fondo non altro che il tentativo – a volte riuscito, altre no – di correggere i nostri comportamenti, addolcirli, formalizzarli secondo un codice condiviso e pacifico. La domesticazione degli animali da questo punto di vista una sorta di civilizzazione, cio l’impresa, se vogliamo in s discutibile, che smussa il selvatico e lo rende “umano”. Dico discutibile perch ogni animale ha una propria cultura, cio un codice di comportamenti, di norme e persino di tradizioni, che dal punto di vista evoluzionistico non ha nulla da invidiare alla nostra.

Ad ogni modo – e perdonate la divagazione – un gatto domestico non soltanto si fa carezzare e prendere in braccio, l dove un gatto selvatico in linea di massima non si fa neppure vedere da un essere umano, ma anche si comporta – uso intenzionalmente termini umani – con pi dolcezza, pi grazia, pi educazione. Non tutti i gatti sono cos, naturalmente: e anzi di loro apprezziamo anche, e forse soprattutto, i tratti meno domestici e pi selvaggi, l’indolenza e l’indisciplina. Laura, nella classifica ideale del gatto pi civilizzato, sta senz’altro all’ultimo posto. E l’aspetto forse pi interessante che questa selvatichezza si via via sviluppata in forme differenti.

Appena arrivata a casa nostra col fratellino Sergio si subito rivelata la pi guardinga della coppia, la pi lenta ad esplorare la casa. Nel giro di sei mesi per diventata una cacciatrice formidabile, certamente la pi abile e tenace fra i gatti di casa: l’ho vista qualche volta in azione, e davvero sembrava il suo antenato selvatico. Ad un certo punto ha sviluppato un’affettuosa amicizia con Jefferson, e anche questo non dev’essere un caso: Jefferson un gattone elusivo e solitario, che detesta la compagnia degli umani, non si mai fidato dei cani e si tiene alla larga dagli altri gatti. Insomma, un partner ideale.

Per un lungo periodo – un paio d’anni, direi – carezzare Laura stato praticamente impossibile: salvo le rare occasioni in cui era lei a chiedere le coccole, anche soltanto avvicinarla era un’impresa proibitiva: ad un paio di metri di distanza fuggiva pancia a terra a passi veloci, per rifugiarsi sotto una poltrona o, a seconda dei casi, arrampicarsi su un albero. Da un mesetto almeno, incredibilmente, le cose sono nuovamente cambiate. Le richieste di coccole si sono fatte pressoch quotidiane e sempre pi insistenti.

Ma anche in questa situazione, Laura rimane selvatica o, come dicevo all’inizio, “maleducata”. Non fa la pasta come gli altri gatti: letteralmente tritura i maglioni. Le sue fusa non solo dolci, ma rombano come una locomotiva a vapore. Se interrompo le carezze, cattura la mia mano in un istante e non la lascia finch non ricomincio. Muove il muso forsennatamente, come una specie di trivella, e non si ferma praticamente mai. Questi combattimenti durano anche mezz’ora, e mi lasciano esausto. Ma a volte, dopo essersi fatta un giretto con Jefferson, poco dopo Laura ritorna, e ricomincia a strusciarsi e a importunarmi. Inutile aggiungere che la adoro.

10 dicembre 2022 (modifica il 10 dicembre 2022 | 12:02)

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, 2022-12-10 11:02:00, Nella ipotetica classifica ideale del micio più civilizzato lei sta senz’altro all’ultimo posto. Per anni è stato impossibile carezzarla, ora chiede attenzioni quotidianamente , Fabrizio Rondolino

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