“Viviamo in una realtà virtuale”. Questa non è una frase estratta da un film di fantascienza, ma un commento sullo stato attuale della società moderna da David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi (Cnop).
Secondo Lazzari, molti giovani oggi si comportano come se esistessero solo online, spesso senza riflettere sulle ripercussioni delle loro azioni, come evidenziato dal tragico caso delle cugine al Parco Verde di Caivano.
Il bullismo, il cyberbullismo e ora gli orribili crimini come gli stupri del “branco” sono diventati tristemente comuni. Ma ciò che accomuna questi fenomeni è l’accelerazione impressionante del cambiamento sociale. Un tempo la tecnologia era un semplice strumento nelle nostre mani; ora, è come se le nostre vite fossero state assimilate dal digitale. “Viviamo nella rete, sui social, sui cellulari,” afferma Lazzari.
Tuttavia, questa immersività digitale ha il suo prezzo: un marcato impoverimento psicologico. Come il corpo ha bisogno di esercizio fisico, anche la mente necessita di “nutrimento” per svilupparsi adeguatamente. La velocità del cambiamento sociale ha spinto molti di noi verso uno stile di vita sedentario, con molti che cercano di compensare attraverso l’attività fisica. Ma, come indica Lazzari, che dire della sedentarietà psicologica?
La soluzione, secondo Lazzari, è potenziare l’educazione psicologica nelle scuole e nelle famiglie. Dobbiamo dare ai giovani gli strumenti per pensare autonomamente e agire con consapevolezza. Solo allora potremo sperare in una generazione che, pur vivendo in un mondo digitale, rimane connessa con la realtà e con se stessa.
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