Le foto della guerra tra Russia e Ucraina del 7 marzo

A cura di Silvia Morosi ed Elisa Messina

Un residente guarda fuori dalla finestra di un edificio a più piani che è stato gravemente danneggiato a seguito dell’esplosione di un missile russo a Kramatorsk (Afp/Anatolii Stepanov)

Mosca ha dichiarato di aver aperto alcuni corridoi umanitari ma Il vice primo ministro dell’Ucraina, Mykhailo Fedorov, ha dichiarato che i corridoi umanitari non sono stati ancora aperti, nonostante l’annuncio del ministero della Difesa russo su un cessate il fuoco (dalle 8 ora italiana) per permettere l’evacuazione di civili dall’Ucraina. Intanto, in un muro di Kiev, nel pressi di un checkpoint è appoggiata questa icona

Il ministro della difesa ucraino Oleksii Reznikov a Kiev in una foto rilasciata oggi dallo Stato Maggiore della difesa

Un gruppo di soldati ucraini tiene tra le mani il ritratto e le medaglie di Denys Hrynchuk, ucciso il 28 febbraio scorso vicino a Volnovakha, nella regione di Donetsk. I militari si stanno dirigendo verso il cimitero di Bila Krynytsia (Getty Images/Alexey Furman)

L’evacuazione da Kyiv nella zona suburbana di Irpin, a nord ovest del centro: il ponte sul fiume Irpin (affluente di destra del Dnieper) è stato fatto saltare per fermare i mezzi pesanti russi; ora, c’è solo una passerella di fortuna appoggiata tra le due sponde che permette ai civili, tra loro anche molti anziani, di passare. Sotto i loro piedi le acque agitate del fiume (Dimitar Dilkoff/AFP)

Una donna che trasporta il suo bambino attraversa un ponte distrutto, in fuga dalla città di Irpin, a nord-ovest di Kiev. L’Ucraina ha respinto l’offerta di Mosca di creare corridoi umanitari da diverse città bombardate lunedì dopo che sono emerse alcune rotte condurre i rifugiati in Russia o in Bielorussia (Afp/Dimitar Dilkoff)

La fuga da Irpin si fa sempre più massiccia proprio perché in questa zona, secondo le notizie dal fronte, arrivati i primi mezzi blindati russi. In questa foto la fila dei civili sotto il ponte distrutto che aspetta di attraversare il fiume che, nel corso della giornata diventa sempre più lunga (EPA/Roman Pipiliey)

Un volontario attende la fine del coprifuoco in un seminterrato di un edificio a Kiev: nella capitale ucraina, come in altre città, diverse squadre di civili sono attive per raccogliere e consegnare vestiti e cibo (Epa/Andrii Nesterenko)

Niente elettricità a Irpin: alcuni residenti si riparano in un seminterrato (Chris McGrath/Getty Images)

Ancora una foto che documenta l’evacuazione da Irpin: un cittadino, alla testa di un gruppo di civili con una bandiera bianca (Chris McGrath/Getty Images)

Secondo il sindaco di Irpin, alle porte di Kiev, circa 1.000 persone sono già state portate in salvo. L’operazione – ha sottolineato Oleksandr Markushyn ai media ucraini – «è stata pacifica», anche se le forze russe continuano a bombardare la città. Nella foto un poliziotto aiuta un bambino nella fuga: l’artiglieria echeggia dietro di loro (AP/Emilio Morenatti)

Nei giorni del gigantesco esodo dei cittadini ucraini (si parla di 5 milioni di profughi) si fa anche il conto dei bambini fatti partire soli: alcuni affidati ai parenti, altri, più grandicelli, fatti partire da soli; circa 100mila sarebbero i minori non accompagnati. In questa foto scattata a Siret, al confine con la Romania, un vigile del fuoco tiene tra le braccia un neonato (AP/Andreea Alexandru)

Il numero di profughi in fuga dall’Ucraina che hanno attraversato il confine polacco dall’inizio dell’invasione russa sfonda quota un milione. Secondo la guardia di frontiera della Polonia, sono 1.067.000 i rifugiati arrivati nel Paese dal 24 febbraio. Solo nella giornata di domenica, si legge in un tweet della cancelleria del primo ministro polacco, si è registrato un nuovo record di arrivi nel Paese, pari a 142.300 profughi. Nella foto, una donna nutre un bambino dopo essere fuggita dall’Ucraina ed essere arrivata al valico di frontiera a Medyka, in Polonia (Ap/Markus Schreiber)

In un grande capannone a Szczecin, in Polonia, il punto di raccolta per i rifugiati che hanno passato il confine (EPA/Marcin Bielecki)

Un altro punto di raccolta profughi nella palestra dell’Università tecnologica di Poznan, Polonia (EPA/Jakub Kaczmarczyk)

Una giovane coppia spagnola è arrivata con il suo camper a Medyka al confine con la Polonia ha trasformato il proprio camper in un baby milk truck: aiutano le mamme con latte artificiale, pannolini e offrendo loro un luogo caldo dove allattare e cambiare e i neonati (AP/Visar Kryeziu)

Ma al confine con la Polonia capita anche di vedere civili che vanno in direzione contraria: entrano in Ucraina. Son alcuni europei volontari che hanno risposto all’appello del presidente Zelensky che invitava gli stranieri a unirsi alla loro resistenza. In questa foto, scattata al confine con la Polonia di Medyka, vediamo due cittadini britannici, Mike e Alex che hanno prestato servizio come paramedici in Afghanistan: stanno cercando un passaggio per Leopoli e da lì unirsi a una sorta di legione straniera per i volontari internazionali creata dall’esercito ucraino (Omar Marques/Getty Images)

7 marzo 2022 (modifica il 7 marzo 2022 | 16:23)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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