Le navi (con il grano) bloccate da Putin nel Mar Nero. Von der Leyen: «Le lasci andare»

agroalimentare

di Michelangelo Borrillo24 mar 2022

Le navi con il transponder accesso ieri sera nell’area del Mar Nero

L’allarme, da parte degli operatori, partì subito. Appena qualche ora dopo l’invasione dell’Ucraina da parte dei russi: «Il nostro grano è bloccato sul Mar d’Azov», sottolineò un mese fa Vincenzo Divella, di professione pastaio. Adesso, però, a sottolineare il peso di quel blocco — nel frattempo lievitato nel numero di navi — è anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Che ieri al Parlamento europeo ha sottolineato come la Russia stia «bloccando centinaia di navi con carichi di grano nel Mar Nero», chiedendo a Putin di permettere a tali navi di arrivare a destinazione. Altrimenti — ha ancora evidenziato — le conseguenze si faranno sentire dal Libano, dall’Egitto e dalla Tunisia, all’Africa e all’Estremo Oriente. «Invito Putin a lasciare andare quelle navi. Altrimenti, non solo sarà responsabile di una guerra e di una morte, ma anche di carestia e fame. Lascia andare queste navi».

L’effetto sui prezzi delle materie prime

L’intervento di von der Leyen è il segnale di come l’allarme per le forniture di prodotti agricoli sia ormai sempre più diffuso in Europa, anche per gli effetti diretti che sta avendo sui prezzi: il prezzo del mais (che serve soprattutto come alimento per gli animali), dal 17 febbraio al 18 marzo, è cresciuto alla Borsa merci di Bologna del 41% (da 287 a 405 euro a tonnellata) e quello del grano tenero (che serve soprattutto per il pane e i dolci), nello stesso periodo, del 33% (da 313 a 417 euro a tonnellata, dati Consorzi agrari d’Italia). E mais e grano tenero sono, per l’Italia (ma sarebbe meglio dire erano), le principali materie prime agricole importate da Ucraina e Russia (le importazioni dai due Paesi pesano, rispettivamente, per il 5 e il 15% sul totale importazioni Italia di grano tenero e mais).

Le navi ferme da un mese

Un messaggio, quello al Parlamento europeo, che la presidente della Commissione europea von der Leyen ha ribadito anche in un tweet: «Oggi Putin sta bloccando centinaia di navi piene di grano nel Mar Nero. Chiedo a Putin di lasciar andare queste navi. L’Europa deve raccogliere questa sfida. Abbiamo stanziato almeno 2,5 miliardi di euro fino al 2024 per aiutare le regioni più colpite dall’insicurezza alimentare». Divella, a un mese di distanza, conferma di essere ancora in attesa di quella nave che il 27 febbraio scorso avrebbe dovuto caricare nel porto d’Azov 30 mila quintali di grano tenero con destinazione il porto di Bari. «È ferma allo stretto di Kerch, che collega il Mar Nero al Mar d’Azov, insieme a tantissime altre navi, per la precisione 89». Che diventano centinaia — come sottolineato da von der Leyen — se si allarga l’orizzonte a tutta l’area: lo evidenzia anche la mappa in cui si vedono le navi (escluse petroliere e passeggeri) con il transponder (sistema elettronico di identificazione) accesso ieri sera alle 19.10 nel Mar Nero e nel Mar d’Azov . Chissà se Putin, come auspicato da von der Leyen, consentirà mai che arrivino a destinazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-03-24 11:29:00, La presidente della Commissione europea al Parlamento Ue: «Invito Putin a lasciare andare quelle navi piene di grano. Altrimenti, non solo sarà responsabile di una guerra e di una morte, ma anche di carestia e fame», Michelangelo Borrillo

Pietro Guerra

Pietroguerra.com.com è un sito web dedicato alle notizie per il personale scolastico, docenti, dirigenti scolastici, personale ATA, personale educativo, genitori e studenti

View all posts by Pietro Guerra →

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version