Le opinioni di Sarracino, il mistero di Ferrante

politeia Mezzogiorno, 28 agosto 2022 – 09:33 Vi spiego perché vorrei spezzare una lancia a favore della Rivoluzione d’Ottobre di Antonio Polito Vorrei spezzare una lancia a favore della Rivoluzione d’Ottobre. E di conseguenza a favore di Marco Sarracino, giovane dirigente del Pd napoletano e candidato alle elezioni, che ha passato un brutto quarto d’ora quando i suoi avversari hanno ritrovato, spulciando nei social, un post del 7 novembre di tre anni fa in cui scriveva: «Beati quelli che si ribellano per un mondo più giusto. Buon anniversario della Rivoluzione». Per difendersi dalle accuse di essere un neo-bolscevico di 33 anni, Sarracino è ricorso su questo giornale, nella bella intervista di Simona Brandolini, all’attenuante dell’età. A trent’anni si può sognare, ha in sostanza detto, poi sono cambiato, oggi non lo riscriverei. Si vede che, come nella sindrome di Stoccolma, anche le vittime di questa caccia alle streghe che si conduce rovistando nella memoria digitale della rete si sono ormai arresi al metodo inquisitorio. Invece di contestare l’accusa, si scusano. Mentre invece sarebbe stato perfettamente lecito rispondere più onestamente che la Rivoluzione d’Ottobre è stato un episodio di grande rilevanza nell’epica lotta per la liberazione dei popoli dallo sfruttamento, dalla tirannide, dalla carneficina delle guerre. Si possono infatti pensare queste cose, e rendere onore a questi anniversari, senza essere per niente dei bolscevichi e spero anche senza minimizzare in alcun modo le scellerate conseguenze che i bolscevichi trassero da quella rivoluzione, instaurando una tirannide che riuscì ad essere perfino peggiore e più disumana di quella che l’aveva preceduta, fissando anzi un modello di cupo e violento totalitarismo di Stato cui lo stesso nazismo si ispirò. Se i critici di Sarracino avessero infatti ragione, anche un tweet che festeggi la presa della Bastiglia potrebbe essere ugualmente condannabile, visto che pure la Rivoluzione francese degenerò molto presto nel Terrore, la prima tragedia politica della modernità, quando in nome dei diritti dell’uomo si uccidevano gli esseri umani, e per rendere felice l’umanità si rendeva misera la vita degli uomini. Se i critici di Sarracino avessero ragione, bisognerebbe allora condannare tutte le rivoluzioni che hanno rovesciato regimi autocratici e dittatoriali, perché tutte o quasi si sono poi macchiate degli stessi crimini. Se avessero ragione bisognerebbe insomma condannare la storia, o riscriverla, o ignorarla. Ma se Sarracino avesse ragione, se cioè il suo peccato di ammirazione per l’Ottobre rosso fosse scusabile solo per l’età in cui è stato commesso, allora la sinistra cui appartiene dovrebbe smettere di far campagna contro la Meloni perché da giovane è stata militante in una formazione neo-fascista. Quello che davvero non si può fare, infatti, è usare l’indignazione per il passato in modo selettivo, e cioè il mio è buono e il tuo è cattivo. La storia non può essere usata a fini politici contingenti. Ed è esattamente la ragione per cui, a differenza di Sarracino, il suo collega e compagno nel Pd La Regina è stato costretto a rinunciare alla candidatura per un altro post, in cui metteva in discussione la legittimità dell’esistenza dello Stato di Israele, che oggi anche l’Autorità palestinese riconosce. Dei candidati è dunque giusto conoscere idee e opinioni. Altrimenti arriveremo al paradosso che per partecipare a una competizione elettorale il primo atto diventerà cancellare ogni traccia sui social della propria identità, del proprio pensiero, delle proprie idee e frequentazioni. Esattamente come pare aver fatto il misterioso Tullio Ferrante, candidato di Forza Italia sconosciuto ai più ma «blindato» nel listino bloccato in ben tre collegi della Campania, forse in nome della sua amicizia con l’onorevole Marta Fascina, molto vicina al cuore pulsante di quel partito. Le elezioni diventerebbero così, ha scritto Angelo Agrippa sul Corriere del Mezzogiorno, un fatto privato, riservato, quasi intimo, in cui conta solo il rapporto tra chi candida e chi è candidato, e di quest’ultimo è meglio che il pubblico non sappia niente. Neanche le sue opinioni politiche . 28 agosto 2022 | 09:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-08-28 07:33:00, Vi spiego perché vorrei spezzare una lancia a favore della Rivoluzione d’Ottobre,

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