Le parole di Gelmini agitano Forza Italia

di Paola Di CaroLa delusione di Berlusconi. Nel partito il pressing perché lasci. Ma lei: vado avanti, concentrata sul mio lavoro Lo descrivono furioso, deluso, offeso dalle parole di Mariastella Gelmini, che ieri in un’intervista al Corriere ha rimproverato allo stesso Silvio Berlusconi — di fatto — di non gestire più il partito, di essersi appiattito sulla Lega e di aver preso posizioni in politica estera «ambigue» su Putin, che recano «danno» all’Italia. Parole che il leader azzurro non si aspettava, tanto più dopo la sua messa a punto (necessaria dopo il comizio di Treviglio) in cui aveva ribadito l’allineamento totale alle politiche di Ue, Usa, Nato e naturalmente del governo. Lo ha ferito essere stato attaccato dopo quello che era stato, dicono da FI, un inciampo, e mai avrebbe immaginato che la ministra lo mettesse così in difficoltà, quasi dipingendolo — si è lamentato — come un «leader inaffidabile» in campo internazionale. Il tutto, riferiscono sia il suo pensiero, per una questione interna — la sostituzione del coordinatore lombardo Salini con la fedelissima Licia Ronzulli — che sarebbe il «vero motivo» scatenante dell’attacco della Gelmini. Perché altrimenti, se «non è d’accordo su nulla di quello che fanno FI e il suo leader, se non siamo più la famiglia, perché non se ne va e si dimette da ministro, visto che è lì per FI?». Insomma, il clima è gelido, perché una cosa sono gli scontri interni, altra è chiamare in causa direttamente il capo. E ieri non c’è stato alcun chiarimento tra la ministra e Berlusconi, ma neanche con altri responsabili dei vertici azzurri, a partire da Antonio Tajani, che pure è rimasto male per essere stato criticato sulla politica estera da chi secondo lui ne ha «da imparare» su questa materia da lui. E da Arcore non è arrivato alcun commento ufficiale, come non ne sono arrivati nemmeno dall’ala ministeriale, quasi a non voler entrare in una querelle troppo delicata. Ma Gelmini non ha fatto alcun passo per ricucire e non sembra abbia intenzione di farne. Insiste a spiegare a chi le parla che non si tratta di una «questione personale» ma politica, e che le risposte che si aspetta sono appunto politiche. Sia sulla linea in politica estera (già oggi verificabile durante le dichiarazioni in Parlamento di Draghi) sia sulla gestione del partito: altri casi come quello di Salini secondo lei non devono «ripetersi più», tanto più mentre sono forti le voci di un cambio di altri coordinatori regionali. In ogni caso, non c’è alcuna possibilità di dimissioni dal governo: «Io faccio il ministro e continuo a fare il mio lavoro, sono pienamente concentrata su questo», ha detto ai suoi. Con il partito invece la situazione è molto difficile. I suoi collaboratori fanno sapere che ad oggi «resta in agenda» la sua partecipazione alla Convention azzurra di Napoli che si apre domani (lei dovrebbe parlare nel pomeriggio) e che sarà chiusa sabato da Berlusconi. Ma fino a domani mattina, tutto può ancora succedere. 18 maggio 2022 (modifica il 18 maggio 2022 | 22:17) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-05-18 20:18:00, La delusione di Berlusconi. Nel partito il pressing perché lasci. Ma lei: vado avanti, concentrata sul mio lavoro, Paola Di Caro

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