Legge di bilancio: Cgil e Uil vanno allo sciopero, la Cisl vuole dialogo e confronto

Ivana Barbacci, leader Cisl Scuola

Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, fa il tentativo di mettere tutti d’accordo per una manifestazione unitaria per “incalzare il Governo sulle misure correttive e le Imprese su un modo aggiornato di intendere le relazioni industriali”.
Sbarra ne ha parlato in queste ore nel corso di una intervista all’emittente “Giornale Radio”; riferendosi alla legge di bilancio in discussione in Parlamento ha detto: “Va sottolineato che ben l’85% dei 24 miliardi individuati vanno su misure di coesione sociale, incentivi e sostegni fiscali al lavoro, alle pensioni e alle famiglie medie e popolari. Provvedimenti fortemente voluti dal sindacato”.
Negativo invece il giudizio sulle misure pensionistiche: “Consideriamo sbagliata e irricevibile l’operazione di stringere le maglie a quote 103, così come ridurre aliquote e rendimenti per i lavoratori pubblici della sanità, degli enti locali, degli operatori sanitari, delle insegnanti di asilo e delle maestre delle scuole paritarie. Non ci piace questo incremento dell’importo minimo per l’anticipo della pensione contributiva da 2,8 a 3 volte l’assegno sociale, le restrizioni di accesso ad Ape Sociale e Opzione Donna”.

Sull’ipotesi di “aggregarsi” a Cgil e Uil che a partire dal 17 novembre daranno avvio ad una serie di iniziative di sciopero Sbarra non ha dubbi: “Rispettiamo le decisioni degli altri sindacati, ma lo sciopero generale per noi è e resta l’ultima spiaggia della lotta sindacale. Ed oggi non ci sono elementi che ne giustifichino l’impiego”.

Per quanto riguarda in modo specifico il settore scuola, il sindacato di categoria guidato da Ivana Barbacci segnala che con la legge di bilancio si prevede la proroga delle supplenze per il personale ATA conferite dalle istituzioni scolastiche impegnate nella attuazione dei progetti PNRR, spostando al 15 aprile 2024 la scadenza inizialmente fissata al 31 dicembre 2023.
Cisl Scuola sottolinea anche che alcune misure non del tutto secondarie legate al potenziamento degli organici ATA e docenti nelle regioni meridionali vengono confermate e migliorate.
In questo modo sarà possibile “promuovere misure di mobilità studentesca per esperienze fuori contesto di origine, promuovere l’apprendimento in una pluralità di contesti attraverso modalità più flessibili dell’organizzazione scolastica e strategie didattiche innovative, promuovere il supporto socio-educativo”.
Infine il fondo istituito dalla Legge di Bilancio per il 2023 finalizzato alla valorizzazione dei docenti impegnati nelle attività di tutor, orientamento, coordinamento e sostegno della ricerca educativo-didattica viene incrementato con ulteriori risorse.
“Modalità e criteri di utilizzo – rileva Cisl Scuola – saranno definite in sede di contrattazione collettiva nazionale, in una apposita sessione contrattuale che disciplinerà anche l’utilizzo delle ulteriori risorse individuate nell’ambito della contrattazione collettiva del comparto ovvero derivanti da finanziamenti europei”.

In considerazione del difficile quadro complessivo siamo insomma di fronte, a parere del sindacato di Ivana Barbacci, a misure apprezzabili che potranno essere migliorate, percorrendo però la strada del dialogo e del confronto fra le parti.
Il mese di novembre sarà quindi decisivo non solo per le sorti della legge di bilancio ma anche per le relazioni fra i diversi sindacati.
Senza dimenticare che, nelle prossime settimane, si dovrebbe arrivare anche alla firma definitiva del CCNL siglato il 14 luglio scorso.
Quest’ultima vicenda sarà un po’ più complicata del previsto anche perché è ormai certo che Uil Scuola farà mancare la propria firma aprendo al tempo stesso un delicato contenzioso con l’Amministrazione per ottenere di poter comunque partecipare alla contrattazione integrativa successiva.

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