L'Istmo di Catanzaro ha finalmente un cartello turistico lungo la SS280 dei Due Mari

Il territorio più stretto d’Italia ha finalmente un cartello turistico lungo la statale 280 dei Due Mari, che consente a quanti attraversano quella strada di identificarne la particolarità e la unicità geografica. Se si pensa che in ogni angolo d’Italia la cartellonistica stradale rappresenta anche un’opportunità per far conoscere i luoghi ed esaltarne gli elementi attrattivi. In una riunione avvenuta a Catanzaro nella sede ANAS della Struttura Territoriale Calabria è stata rappresentata la volontà ai vertici aziendali di poter realizzare e quindi apporre il cartello turistico in un tratto della “Due Mari”. La richiesta, avanzata da diversi soggetti dell’associazionismo locale e dell’imprenditoria turistica, ha ottenuto parere favorevole dalla direzione centrale di ANAS e perciò, dopo i tempi tecnici, i cartelli turistici che indicano l’Istmo di Catanzaro sono stati posizionati a metà percorso della statale 280 dei Due Mari.
L’area dell’Istmo, racchiusa in circa 35 chilometri da costa a costa, conosciuta geologicamente come “Stretta o faglia di Catanzaro” poiché attraversata da movimenti tettonici che ne hanno determinato la sua conformazione, detiene in contrapposizione positiva una serie di caratteristiche di esclusiva importanza. Il territorio più stretto d’Italia è l’unica parte in cui i due mari lo “stringono” e solo in questo punto del nostro Paese l’Appennino si interrompe.  Ciò procura anche una costante ventilazione tale da rendere l’aria priva di inquinamento atmosferico e quindi tra le più pure d’Europa, e Catanzaro tra le città più ventose d’Italia.
Il territorio istmico offre inoltre la possibilità, anche ai residenti dei comuni interni (per così dire) che insistono sull’area, di poter raggiungere tanto le coste joniche quanto quelle tirreniche in poco tempo. Se poi immaginiamo – e sarebbe auspicabile – un completamento definitivo della tratta ferroviaria elettrificata tra Lamezia e Catanzaro, si può capire come le distanze, già naturalmente brevi grazie all’Istmo, diverrebbero ulteriormente agevoli.
La storia ha attraversato quest’area lasciando tracce importanti. I ritrovamenti archeologici testimoniano che da Scolacium fino al’antichissima Petrusa, dai recenti scavi sotto la Cittadella Regionale di Catanzaro fino a Tiriolo, da Curinga fino a Nocera Terinese, da Simeri fino a Sant’Eufemia Vetere, il territorio dell’Istmo di Catanzaro è un parco archeologico da valorizzare; tanto più che le fonti antiche proprio qui allocano la presenza di Re Italo e quindi del popolo degli Itali da cui successivamente ha preso il nome la nostra nazione.
L’auspicio è che questo territorio così bello e così carico di suggestioni storiche e culturali possa trovare unità in funzione della promozione economica e turistica, attraverso un’efficace e strategica collaborazione fra tutti i Comuni che ricadono all’interno e in prossimità dell’Istmo di Catanzaro, cerniera naturale della regione Calabria.
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