Lo psicologo Lancini: Contro la dispersione scolastica la soluzione non può essere bocciare gli studenti in difficoltà

Matteo Lancini, psicoterapeuta e presidente della Fondazione Minotauro a Milano, torna a parlare della fragilità degli adolescenti e di come invece tutto parta dalla fragilità degli adulti.

Su La Repubblica, l’esperto nel corso di una intervista ha detto, a proposito della crisi degli adolescenti: “È una vera emergenza, con un dato di novità rispetto al passato, ovvero la tendenza degli adolescenti ad attaccare sé stessi, dalla dispersione scolastica, che è una piaga crescente, all’autolesionismo, ai suicidi in aumento e persino nel caso delle baby gang. Tra l’altro con un quadro polisintomatico: la ragazza che una volta era solo anoressica, ora spesso è anche autolesionista e manifesta tendenze suicide. L’ansia non è più un’ansia da prestazione, ma pervasiva. Di fronte questo ci siano accorti che esiste una crescente difficoltà da parte degli adulti“.

Secondo lo psicoterapeuta, gli adulti oggi sono “sicuramente una generazione più attenta all’ascolto, ma poi pretendiamo che i ragazzi si adeguino al nostro modello rendendo complicata la costruzione dell’identità. Gli chiediamo di assecondare sé stessi, a modo nostro però. Creando di fatto un vuoto identitario. Se ci confidano che sono tristi, insoddisfatti, gli contrapponiamo il nostro sentimento di inadeguatezza, andiamo in crisi noi, caricandoli di questo peso. Come se il punto fosse mostrare che siamo bravi genitori, eccellenti insegnanti, non capire chi abbiamo di fronte“.

Lancini attacca: “Incolpiamo internet, i social, quando non solo ne siamo i primi fruitori, ma avendo costruito una società tutta improntata al digitale, ad eccezione per la scuola secondaria, l’unico ambiente in cui internet non c’è. È ridicolo che chi affronta l’esame di maturità non possa usare il cellulare o che si dica che i giovani sono violenti per colpa dei videogiochi. Semmai il punto è insegnare come usare le nuove tecnologie, non certo spegnerle“.

Con la sua associazione, Minotauro, c’è un progetto con la Regione Emilia Romagna, che prevede proprio un piano adolescenza: “Qui, come ovunque, uno dei grandi problemi è la dispersione scolastica. È uno degli interventi più urgenti e abbiamo creato un piano per avere in ogni scuola un referente del Comune che si faccia carico. Anche perché la dispersione inizia in terza media, il momento più critico è il biennio delle superiori, dove i ragazzi spariscono. E di fronte a questo la soluzione non può essere certo, come vedo accadere sempre più spesso, quella di bocciarli”.

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