Lolita, sessant’anni fa uscì il film di Stanley Kubrick

di Marco Bruna

Il 13 giugno 1962 il capolavoro di Vladimir Nabokov arrivò nelle sale, adattato da un maestro del cinema. Una storia complicata da raccontare per immagini, che subì le asfissianti pressioni della censura dell’epoca

«Ma come hanno fatto a fare un film su Lolita?». Era la domanda stampata sul poster che accoglieva l’uscita del film di Stanley Kubrick, basato sull’omonimo romanzo capolavoro di Vladimir Nabokov. Lolita di Kubrick uscì esattamente 60 anni fa, il 13 giugno 1962. Venne distribuito dalla Mgm e costò due milioni di dollari.

La trama di Nabokov è ormai un pezzo da museo di storia della letteratura. Il protagonista, il professore britannico trentasettenne Humbert Humbert, è ossessionato da ragazze molto più giovani di lui, che ha ribattezzato ninfette. Tra queste, un posto speciale occupa proprio Dolores, soprannominata Lolita, con cui l’uomo intraprende una relazione. In un’intervista alla Paris Review del 1967, Nabovok – nato a Pietroburgo, in Russia, il 23 aprile 1899 e morto a Montreux, in Svizzera, il 2 luglio 1977 -, spiegò che «le ninfette sono ragazze-bambine, non stelline e “micette del sesso”. Lolita, quando Humbert la conobbe, aveva dodici anni, non diciotto. Humbert, quando Lolita compie quattordici anni, la chiama la sua “amante che invecchia”».

L’edizione originale di Lolita venne pubblicata nel 1955 (in Italia si può trovare da Adelphi) e continua ad attrarre l’attenzione un po’ morbosa del pubblico, che ancora guarda a questo libro con un misto di ammirazione e disgusto. Nel suo diario, John Cheever scrisse: «Ho letto Nabokov, che ha uno stile fiorito e che ogni tanto sbaglia e mi fa rilassare». Secondo Martin Amis, tutti i personaggi nabokoviani hanno «la puzza sotto il naso: anziché camminare, incedono, anziché masticare, sbocconcellano».

Kubrick (New York, 26 luglio 1928-Childwickbury, Regno Unito, 7 marzo 1999) arrivava da un film epico ad alto budget come Spartacus (1960). Il produttore James B. Harris gli comprò i diritti del romanzo: lo stesso Nabokov dovette aggiornare il libro per ragioni di fruizione cinematografica, come impongono i rigorosi standard di Hollywood, tagliando dettagli della trama. Ulteriori cambiamenti vennero imposti poi da Kubrick.

Una delle sfide maggiori fu trovare un’attrice per il ruolo di Lolita. Vennero considerate le giovani star Tuesday Weld e Hayley Mills, anche se alla fine il casting venne vinto dalla quattordicenne Sue Lyon, che all’epoca aveva lavorato solo in tv. Il volto di Sue Lyon è quello che ci immaginiamo quando pensiamo oggi a Lolita. L’età della protagonista venne alzata a 14-15 anni nel film per prevenire possibili accuse di pedofilia. Il ruolo di Humbert venne affidato a James Mason, il Phillip Vandamm di Intrigo internazionale (1959) di Hitchcock.

Lolita ricevette un’accoglienza mista. Sul New Yorker, la critica cinematografica Pauline Kael si lanciò in un’invettiva contro il film, che invece fece conquistare a Nabokov una nomination agli Oscar per la migliore sceneggiatura non originale. In un’intervista a Newsweek del 1972, Kubrick disse che non avrebbe mai fatto quel film se avesse saputo dell’ostilità della critica: il gruppo Production Code e la Roman Catholic League of Decency minacciarono a più riprese di metterlo bando.

Lolita venne adattato sul grande schermo anche nel 1997 da Adrian Lyne con Jeremy Irons e Dominique Swain.

13 giugno 2022 (modifica il 13 giugno 2022 | 13:45)

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, 2022-06-13 11:58:00, Il 13 giugno 1962 il capolavoro di Vladimir Nabokov arrivò nelle sale, adattato da un maestro del cinema. Una storia complicata da raccontare per immagini, che subì le asfissianti pressioni della censura dell’epoca, Marco Bruna

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