Londra, fuga dalluniversità: la laurea serve solo se di serie A

di Luigi Ippolito

Per la prima volta cala non solo il tasso d’ammissione ma anche le domande di iscrizione. Visti i costi, le famiglie vogliono un’universit d’lite o niente

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LONDRA — I giovani britannici si stanno disaffezionando all’universit? Un primo segnale sembra arrivare dai dati sulle ammissioni di quest’anno: per la prima volta dal 2018, le cifre sono in calo rispetto all’anno precedente. Sono infatti 270 mila i diciottenni britannici ammessi negli atenei per il 2023, 5 mila in meno rispetto all’anno scorso. Si potrebbe pensare che questo sia dovuto al ritorno a uno stringente criterio di valutazione agli esami di maturit (che qui centralizzato a livello nazionale), mentre durante gli anni della pandemia ci si era affidati al giudizio degli insegnanti, che aveva causato una inflazione dei voti. Come ci si aspettava, i voti della maturit di quest’anno (che qui sono determinanti per ottenere l’accesso all’universit) sono stati molto pi bassi rispetto agli anni scorsi. Ma in realt sono state proprio le domande di ammissione a essere in calo: 318 mila invece delle 323 mila del 2022 (il che vuol dire, tra l’altro, che il 15%, pari a 48 mila giovani, rimasto fuori dall’universit).

Un fenomeno cui sono state date diverse spiegazioni: durante la pandemia, per esempio, c’era stato un aumento delle domande, perch i giovani avevano meno alternative in termini di posti di lavoro o di percorsi di apprendistato. Dunque ora ci si sarebbe riassestati su livelli normali. Ma in realt da un po’ di tempo in Gran Bretagna si sviluppato un dibattito sulla utilit dell’educazione universitaria. Il problema, paradossalmente, che Oltremanica ci sono troppi laureati: non tutti riescono a ottenere lavori abbastanza qualificati e retribuiti che giustifichino l’investimento in un percorso accademico. In Inghilterra infatti i tre anni di un corso di laurea, fra rette e costi di alloggio (perch qui quasi tutti vanno fuori sede) costano fino a 50 mila sterline (circa 60 mila euro), che vengono coperti contraendo un prestito d’onore (che qui si accolla il 95% degli studenti). Questo significa uscire dall’universit con un oneroso debito che pu essere giustificato come investimento solo se la laurea garantisce un adeguato ritorno: ma ci non pi sempre vero, neppure in Inghilterra, tanto che il governo aveva annunciato una stretta contro le lauree di Topolino, che non valgono neppure la carta su cui sono stampate (cosa che qui dipende dalla qualit dell’ateneo, pi che dalle materie studiate).

Dunque, seppure le cifre di quest’anno indicano che il 35% dei 18enni britannici entrato all’universit, molti si orientano su percorsi diversi. Ed diventato un caso il successo imprenditoriale di Euan, il figlio dell’ex premier Tony Blair, che ha fondato una societ che si occupa di avviare i liceali direttamente al lavoro tramite percorsi di apprendistato: l’anno scorso la sua azienda ha raggiunto una valutazione di un miliardo e mezzo. Una nemesi della storia, se si considera che suo padre si era dato l’obiettivo di mandare il 50% dei giovani all’universit. Non che a Londra si dica che ormai la laurea non serve pi, tutt’altro: solo che magari non un percorso universalmente consigliabile e ci possono essere alternative pi adatte alle inclinazioni e disposizioni individuali. La flessione degli ingressi potrebbe essere un segnale in questa direzione.

22 settembre 2023 (modifica il 22 settembre 2023 | 12:31)

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