Londra ha davvero escluso  i laureati italiani? Visti speciali per i migliori:  ecco cosa succede

(foto di SevenStorm JUHASZIMRUS da Pexels)

Dopo la Brexit, come preannunciato, Londra apre le porte agli studenti eccellenti per attrarre le menti migliori. Ma nell’elenco di quelli che il Regno Unito considera i migliori atenei al mondo non compare nessuna università italiana. Tra le 37 prese in considerazione compaiono solo 5 università europee: Paris Sciences et Lettres – PSL Research University (Francia), Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (Svizzera), Swiss Federal Institute of Technology (Zurigo, Svizzera) e l’Università LMU di Monaco di Baviera (Germania).

Come funziona il visto speciale

Gli studenti «ad alto potenziale» potranno ottenere un visto di due anni o tre se in possesso di dottorato di ricerca per cercare lavoro nel Regno Unito. La condizione per ottenerlo è quella di provenire da una delle 37 università elencate nella lista pubblicata dal governo britannico. Per avere il visto bisogna pagare 715 sterline (circa 900 euro), a cui si aggiungono 750 euro l’anno di contributo al servizio sanitario inglese. Inoltre solo chi dimostra di avere sul proprio conto bancario 1270 sterline (circa 1500 euro) può ottenerlo. Il nuovo sistema entrerà in vigore dal 30 maggio.

I criteri usati

Per stilare la classifica sono stati messi a confronto i dati di tre graduatorie accademiche internazionali: quella del Times Higher Education, la QS World University Rankings e la Academic Ranking of World Universities. In queste classifiche gli atenei italiani non si piazzano bene. Secondo il Times Higher Education World University Rankings la migliore università italiana è quella di Bologna, ma è al 172esimo posto, seguita da La Sapienza di Roma e la Normale di Pisa entrambe al 197esimo. Per la QS World University Rankings il miglior ateneo italiano è il Politecnico di Milano, che si trova 146esimo posto, seguito dall’università di Bologna (166esima) e dalla Sapienza (171esima). Mentre nel l’Academic Ranking of World Universities La Sapienza di Roma, il Politecnico di Milano e gli atenei di Pisa e Padova si piazzano tutti dopo il 150esimo posto.

La reazione della ministra Messa

Per la ministra dell’Università Maria Cristina Messa « quella del governo inglese è una decisione forte». Tuttavia «n on so quanto questo poi rispecchi l’impatto che questa misura può avere», ha sottolineato in un’intervista al Corriere della Sera. «Per storia e per struttura, noi siamo svantaggiati rispetto ai parametri che usano, anche se non abbiamo una qualità inferiore – ha aggiunto -. Questo non vuol dire che non dobbiamo comunque lavorare per migliorare la nostra posizione nei ranking».

Londra non ha chiuso agli italiani

Malgrado nella classifica non ci siano università italiane, dire che Londra ha «chiuso le porte» agli studenti italiani è sbagliato. Infatti il criterio su cui si basa la scelta non è la nazionalità ma l’università di provenienza. Ad esempio i giovani italiani laureati negli atenei presenti nella lista del governo britannico potranno chiedere il visto speciale.

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, 2022-05-21 12:15:00, Nessun ateneo italiano nell’elenco delle migliori università stilato dal governo britannico. Come funziona lo schema che entrerà in vigore dal 30 maggio, Valentina Iorio

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