L’orizzonte del Patto per Napoli

L’editoriale Mezzogiorno, 9 aprile 2022 – 07:16 La prima e delicata fase della vita della Giunta Manfredi di Antonio Roberto Lucidi La recentissima visita del Presidente del Consiglio Draghi a Napoli segna, la prima delicatissima fase della vita della Giunta Manfredi. Il Governo nazionale non è stato «insensibile al grido di dolore» della antica capitale del Mezzogiorno d’Italia, recependo le istanze provenienti sia dall’Amministrazione Comunale che dalla società civile e percependo, allo stesso tempo, l’impossibilità di poter gestire la res publica in una città appesantita dal gravame di un enorme debito. La misura attuata segue interventi simili posti in essere, sia pure da precedenti Governi, per altre città, e trova fondamento nella legge 234 del dicembre 2021 varata a sostegno dei capoluoghi di città metropolitane riconoscendo, qualora queste presentino un disavanzo pro capite superiore ai 700 euro, un contributo globale, da ripartire nel periodo 2022-2042, di complessivi 2.670 milioni di euro. Per poter accedere a tale provvidenza, che è varata con decreto del ministero dell’Interno, il Comune sottoscrive un accordo in cui si impegna a dar vita ad una serie di interventi che, avvalendosi della sponda e della leva generata dall’intervento del Governo Centrale, consentano, nel lungo periodo, il risanamento del bilancio cittadino. La domanda quindi sorge spontanea: e adesso? Adesso si dovranno mettere in atto quegli interventi che solennemente l’Amministrazione intende realizzare in due fasi; una più stringente nel medio termine, ovvero nei prossimi 60 mesi, e una più diluita che inciderà nella parte strutturale, nei sedici anni finali, del piano di risanamento. Va prima specificato che il Comune si è impegnato a farsi carico, con apporti propri, di un 25% rispetto all’intervento dello Stato che costituiranno risorse aggiuntive destinate al ripiano del debito. A marzo di ogni anno ci sarà l’erogazione del contributo che prevede un’assegnazione di risorse, nei primi 5 anni da parte del Ministero, per 486 milioni di euro, pari al 40% dell’intero piano. Il carico del Comune del 25% si rapporterà, per quegli anni, all’intero periodo, mentre dal 2027 sarà in ragione d’anno. Proviamo a descrivere rapidamente quali sono gli interventi più importanti annunciati ed in quale direzione vanno: -si renderà più efficiente la riscossione coattiva riducendo drasticamente i tempi di consegna degli atti esecutivi e affidando in concessione a terzi, da individuare con procedure di evidenza pubblica, tale compito. Il costo di tale servizio sarà pagato con una frazione, da definire, delle somme effettivamente incassate. In pratica una commissione di successo; si opererà, con manovre diversificate, sul patrimonio immobiliare comunale favorendo la dismissione di cespiti non funzionali e la costituzione, attraverso una SGR a capitale pubblico, di un fondo, denominato «Comparto Napoli» in cui conferire, entro il 2024, le unità immobiliari di proprietà ottenendo la retrocessione del 30% del valore degli immobili e la compartecipazione al fondo con la quota residua. La conclusione di tale operazione è prevista per la fine di novembre 2024. Inoltre si punterà alla revisione, dei canoni di locazione per i fitti attivi che saranno aumentati e quelli passivi che verranno, si spera, diminuiti; si interverrà sull’universo delle partecipate favorendo la creazione di funzioni comuni fra loro e la costruzione di intese con altre aziende pubblico di successo lasciando, ovviamente, inalterati i livelli occupazionali; -si aumenterà, nelle due annualità 2023 e 2024, l’addizionale comunale sul IRPEF dello 0.1% per ciascun anno, alzando l’area “no tax” da 8 a 12mila euro; inoltre, si introdurrà una tassa di imbarco aeroportuale, dal 2023, di 2 euro a passeggero; -si incrementerà, con assunzioni a tempo determinato, per qualifiche non dirigenziali, il personale addetto alla riscossione ed alla gestione del patrimonio immobiliare di 100 unità. Sarà poi varata una complessa, ed ardita, operazione di transazione a saldo e stralcio dei debiti commerciali, così come rilevati a tutto il 31 dicembre 2020, con pagamenti compresi tra il 40 e l’80% del credito vantato; operazione questa da chiudere, attraverso procedure con precise scadenze e passaggi determinati, secondo quanto annunciato, entro l’estate 2022. Il valore di tale intervento non è quantificato. Il complesso delle misure previste dovrebbero apportare, nelle intenzioni degli estensori, effetti valutati complessivamente in 800 milioni di euro. Questo importo è ben al di là del 25% che il Comune è chiamato ad apportare, che è pari a 300 milioni di euro. La stima indica la volontà di perseguire comportamenti virtuosi che costituiranno un utile leva per i policy maker comunali in futuro dato, lo sperato, raggiungimento in via anticipata del risanamento del bilancio. Si ricorda, infine, e non è irrilevante, l’impegno ad incrementare, rispetto a quanto già previsto nel PNRR, le spese per investimenti di 113 milioni di euro. In sostanza un piano complesso, in cui si notala volontà a produrre una forte spinta alla sua attuazione nei primi 4 anni, cioè nell’orizzonte di vita di questa giunta. La domanda è ci si riuscirà? Le incognite e le insidie lungo il percorso sono non poche; anche se forte è la speranza, sincera ed irrinunciabile, che ci si incammini vero il risanamento. 9 aprile 2022 | 07:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-04-09 05:16:00, La prima e delicata fase della vita della Giunta Manfredi,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version