Sei di Bari? Sei italiano?. Cronista vittima di razzismo: Vorrei intervistare il tifoso Video

Prima di Brescia-Bari, all’esterno del Rigamonti, il giornalista Luca Guerra stato vittima di razzismo ad opera di un gruppetto di cinque tifosi. Uno di loro: Vieni da Bari? Sei italiano?

Luca Guerra un giornalista di 34 anni, una specie di istituzione in Puglia. Lo conoscono tutti, chi ne legge i pezzi e chi lo ascolta in radio. Chi lo vede in televisione, chi in uno stadio. Di recente ha pure cambiato macchina: 250mila chilometri in 5 anni, direi che il suo lo ha fatto, scherza. Nelle ultime ore ha ritrovato il sorriso, anche se non ha vissuto un sabato felice. Come fa sempre ormai da dieci anni, ha seguito il Bari per Radio Selene pure a Brescia: Trasferta lontana, ma coincidenza emozionante. La mia prima radiocronaca in tribuna stampa stata proprio un Bari-Brescia. Stagione 2013/14, fin 0-0. Ieri i pugliesi hanno vinto e da terzi in classifica sognano la A. Luca per la sua di partita l’aveva vinta gi prima del calcio d’inizio: Durante uno dei tanti collegamenti fuori dallo stadio, si avvicinato un gruppetto di cinque tifosi. Uno di loro ha iniziato a fare il cretino, mentre tutti gli altri se la ridevano: “Siete di Bari, siete italiani?”, ha iniziato a chiedere. Ho provato a ignorarlo, ma alla terza volta gli ho risposto. Tanta rabbia, ma nessuna parolaccia, nessun faccia a faccia. Luca lo ha guardato dritto negli occhi: S, sono italiano. Deficiente. Poi, rivolto di nuovo allo studio: Purtroppo nel 2023 il razzismo territoriale fa parte ancora della testa di qualcuno. Verrebbe voglia di tornare a casa.

Cosa direi al tifoso? Lo vorrei intervistare

A casa Luca ci torner, ma dopo la partita. Giusto il tempo di dormire qualche ora, perch la mattina seguente si rimetter in macchina per Nocerina-Barletta, serie D: Quello che pi mi ha colpito stata l’et di quei tifosi, sui 35 anni penso. Se lo fa un ragazzino, speri che in futuro possa capire di aver sbagliato. Se lo fa uno di 80 anni sai che purtroppo ormai irrecuperabile. Ma se ti comporti cos a quell’et, vuol dire che quello che dici lo pensi veramente. Anche nel centro di Brescia, fra Piazza della Loggia e Piazza della Vittoria, la situazione non stata delle pi piacevoli: Durante le dirette in molti si avvicinavano. Diciamo che il clima non mai stato dei pi accoglienti. Non porta rancore Luca, anzi: Cosa gli direi al tifoso? Lo intervisterei. Gli chiederei “Perch?”. Perch scene del genere in una citt piena di stranieri e di pugliesi? Perch proprio a Brescia, insieme a Bergamo Capitale della cultura del 2023? In merito, per riscattarsi, gli suggerirei di fare qualche salto alle varie iniziative che verranno organizzate.

Chiss, forse a Brescia ci aprir un bar

Non la prima volta che Luca viene insultato durante una diretta. Gli successo gi altre volte, tipo a Catanzaro, ma sempre pi per rivalit calcistiche che per motivi discriminatori. Lui continua per la sua strada, fatta di tanti chilometri e trasferte proibitive. Come quella di Troina nel giorno della promozione del Bari in serie C (Strada terribile, pi di due ore per fare 70 chilometri) o quella di Gela, dove la tribuna era inagibile e, inseme ai colleghi, stato costretto a seguire la partita al di l di una grata, dietro la bandierina del calcio d’angolo: Chiss, forse prima o poi mi stanco. Se dovesse accadere, aprir un bar. Magari a Brescia. Come lo chiamerei? “Welcome to Italy”.

26 febbraio 2023 (modifica il 26 febbraio 2023 | 15:26)

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