L’Ucraina e gli anziani: le vittime nascoste della guerra

di Andrea Muti*

Non hanno voluto o potuto scappare dalle loro case. Ma sono fragili e chiedono denaro e farmaci. L’impegno della ong e i dati dell’indagine sui bisogni

Nelle strade martoriate dalle bombe, tra detriti di palazzi sventrati e carcasse di auto, le poche persone che si incontrano sono anziani che, per scelta o necessità, restano. Il carrello della spesa contiene ormai quello che resta dei loro averi e la sera si ritrovano a scaldarsi una minestra uscita da una lattina su un vecchio fornello a gas. Oggi l’Ucraina vanta, a 100 giorni dall’inizio della guerra, il triste primato di essere il Paese con la più alta percentuale di popolazione anziana coinvolta in un conflitto. Circa un quarto della popolazione ha più di 60 anni e ad Est, dall’invasione del 2014, gli anziani sono uno su tre. Restano perché non hanno la forza di fuggire, più spesso perché affrontare l’ignoto li spaventa più di sopravvivere in una rimessa sotterranea. Sono milioni, gran parte in condizioni di salute critiche, ma largamente ignorati dalla risposta umanitaria che troppo spesso non riesce a soddisfare i loro bisogni specifici. «Sarebbe vergognoso – ha detto il ceo di HelpAge International Justin Derbyshire – non mettere gli anziani al centro di questa risposta. Dobbiamo farlo in modo appropriato e dobbiamo agire con urgenza in Ucraina e in altre emergenze in tutto il mondo nelle quali le persone anziane continuano a essere ignorate e lasciate indietro».

HelpAge International difende da decenni i diritti degli anziani in 86 Paesi del mondo, è presente in Ucraina dal 2014 dove continua ad assistere quasi 5000 persone in Sloviansk and Severodonetsk. Nella seconda settimana di maggio, per identificare i bisogni prioritari degli anziani, ha condotto una ricerca su un campione di 569 persone e in cima alla lista dei desiderata risulta il denaro contante (74%) per far fronte alle piccole necessità quotidiane, quindi medicinali e cure sanitarie (70%), dispositivi per l’igiene personale (61%) e acqua potabile (8%). In questi mesi l’organizzazione ha inoltre intensificato la sua attività anche grazie a centinaia di volontari allestendo case di accoglienza a Lviv e Dnpro, e procurando cibo, acqua, rifugio, accessori per l’igiene personale e sostegno psicologico a chi cerca rifugio in Moldavia e in Polonia.

Tutto questo, denuncia HelpAge, non è sufficiente se agli anziani non vengono riconosciuti diritti derivanti dalla loro particolare condizione di fragilità e continuano a non essere percepiti, dalle stesse organizzazioni umanitarie, dalle istituzioni e dai Paesi che sostengono l’Ucraina, come una parte della popolazione che richiede un supporto specifico. Sono inoltre necessari dati specifici e la loro appropriata analisi così da identificare i loro bisogni e aspettative.

«L’Italia – afferma la direttrice generale di HelpAge Italia, Emilia Romano – ospiterà a giugno la Conferenza Ministeriale Unece sull’Invecchiamento, mostrando la sua leadership in ambito europeo su questo tema. Sarà un’occasione per il Governo Italiano di sancire il proprio impegno per la difesa dei diritti umani delle persone anziane, incluso quello a non essere lasciati indietro nella risposta alle crisi umanitarie e promuovendo e supportando una Convenzione Internazionale sui Diritti delle Persone Anziane».

*Comunicazione HelpAge Italia

6 giugno 2022 (modifica il 12 giugno 2022 | 02:27)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-06-12 03:18:00, Non hanno voluto o potuto scappare dalle loro case. Ma sono fragili e chiedono denaro e farmaci. L’impegno della ong e i dati dell’indagine sui bisogni, Andrea Muti*

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version