Lukoil, si dimette Alekperov: chi è l’oligarca che chiede la fine della guerra

Energia

di Fausta Chiesa21 apr 2022

Il numero uno del colosso petrolifero russo Lukoil, Vagit Alekperov, si è dimesso. Lo fa sapere la società in un comunicato, senza rivelare il motivo della scelta dell’oligarca, a capo del gruppo energetico proprietario — tra l’altro — anche della raffineria più grande d’Italia, quella di Priolo (Siracusa). Alekperov, nato a Baku, in Azerbaigian, ha un patrimonio netto stimato di quasi 23 miliardi di dollari secondo il Billionaires Index di Bloomberg, è il quarto uomo più ricco del Paese ed è stato vice-ministro dell’industria petrolifera e del gas dell’Unione Sovietica. Dopo il dissolvimento dell’Urss, alla fine del 1991, ha preso il controllo di tre grandi giacimenti petroliferi e ha fondato la Lukoil, la seconda compagnia petrolifera russa dopo Rosneft e la più grande non di proprietà statale. È stato spesso fotografato accanto a Putin e faceva parte del gruppo di oligarchi convocati al Cremlino alla fine di febbraio, nei giorni precedenti l’invasione dell’Ucraina. Lukoil aveva chiesto al Cremlino all’inizio di marzo, una settimana dopo l’invasione delle forze russe in Ucraina e mentre l’Occidente aumentava le sanzioni contro Mosca, di fermare rapidamente l’offensiva.

Lukoil, titolo sospeso alla City di Londra

«Il presidente e membro del consiglio di amministrazione di Lukoil, V. Alekperov, ha annunciato la sua decisione di dimettersi dalle (sue) funzioni», si legge in un comunicato. Lukoil, il secondo gruppo petrolifero russo – che è quotato anche al Borsa valori di Londra da cui sono sospese dal 2 marzo a causa delle sanzioni internazionali – perde alla Borsa di Mosca perde circa il 3,7 per cento intorno alle 15 del 21 aprile. In una dichiarazione al mercato azionario – riporta The Guardian – la compagnia petrolifera russa ha affermato che Alekperov, che è in buoni rapporti con Vladimir Putin, ha formalmente notificato alla compagnia la sua decisione di dimettersi giovedì.

Le sanzioni contro Alekperov

Lukoil è tra le 27 società le cui azioni sono state sospese dalla Borsa di Londra all’inizio di marzo per evitare turbolenze di mercato. Gli Stati Uniti hanno già adottato sanzioni contro il settore energetico russo, mentre l’Unione Europea, molto più dipendente dagli idrocarburi russi, li sta valutando. Il nome di Alekperov non è nelle liste delle sanzioni dell’Unione europea e degli Stati Uniti, ma l’oligarca è soggetto a sanzioni da parte del Regno Unito dal 13 aprile, quando Londra ha introdotto 178 nuove misure contro Mosca e i cittadini russi vicini al Cremlino. «È probabile – analizza The Guardian – che le sanzioni (personali, ndr) imposte ad Alekperov gli abbiano reso più difficile l’esercizio delle sue funzioni di presidente dell’azienda. Le restrizioni impediscono a lui, o a qualsiasi barca o aereo di sua proprietà, di entrare nel Regno Unito e nell’Ue, dove Lukoil ha importanti interessi commerciali». Le sanzioni contro un altro miliardario, Roman Abramovich, lo hanno portato a mettere in vendita il club del Chelsea che aveva acquistato nel 2003. Molti oligarchi e alti funzionari occidentali sono stati sanzionati dall’Occidente e i loro beni congelati, ma Alekperov è il primo capo di un gruppo di questo grado nel settore degli idrocarburi a dimettersi.

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, 2022-04-21 14:06:00, L’oligarca Vagit Alekperov è soggetto alle sanzioni del Regno Unito. Lukoil, quotata a Londra dove il titolo è sospeso dal 3 marzo, possiede anche la raffineria di Priolo, la più grande d’Italia, Fausta Chiesa

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