M10, il primo motore a razzo «green» è italiano: collaudi in Sardegna

di Giovanni Caprara

È il primo di questo genere costruito in Europa per conto dell’Agenzia Spaziale ESA ma è anche uno dei primi al mondo. Iniziati con successo i test nel poligono di Perdasdefogu

Anche per volare in orbita è necessario guardare a tecnologie sempre più pulite dal momento che i lanci spaziali si stanno moltiplicando grazie al nuovo ritmo della Space Economy. Con questo fine è nato in Italia il primo motore a razzo “green” M10 che ha iniziato con successo i collaudi nel poligono di Perdasdefogu in Sardegna. È il primo di questo genere costruito in Europa per conto dell’Agenzia Spaziale ESA ma è anche uno dei primi al mondo. Jeff Bezos, negli Stati Uniti, ne sta realizzando un altro che andrà ad equipaggiare i prossimi vettori Vulcan e New Glenn.

M10 funziona a metano e ossigeno liquido e fornisce una spinta di 10 tonnellate. Una volta collaudato diventerà il terzo stadio del nuovo vettore italo-europeo Vega-E derivato da Vega C (al suo debutto nei prossimi mesi) e il cui primo lancio è previsto nel 2026. Il nuovo propulsore italiano progettato e costruito da Avio oltre ad essere “verde” ha svariati ulteriori meriti perché fa ricorso alla stampa 3D con vantaggi rilevanti nella fabbricazione. La sua concezione, infatti, mira ad innovare una tecnica produttiva attraverso la quale essere più competitivi garantendo vantaggi anche economici riducendo i costi di lancio. Con questo spirito veniva sostenuto dal governo italiano e dall’agenzia spaziale italiana ASI sviluppando le tecnologie di base necessarie.

Le caratteristiche di M10 sono molto evolute perché consentiranno sia di riaccendere il propulsore più volte sia di modulare la spinta a seconda delle necessità. Ciò significa poter effettuare manovre orbitali differenti e quindi soddisfare diversi tipi di missione; il tutto con una maggiore sostenibilità ambientale. Per Avio nei cui laboratori è nato, è un balzo notevole nelle capacità che guardano al futuro. Infatti proprio pensando al domani e agli ulteriori passi da compiere in Sardegna veniva realizzata la Space Propulsion Test Facility, frutto della collaborazione delle amministrazioni locali, del ministero dello Sviluppo Economico, dello Stato Maggiore Difesa e dello Stato Maggiore Aeronautica. Il nuovo impianto nella sua unicità, consentirà l’evolversi delle sperimentazioni anche con altri nuovi propulsori ponendosi come punto di riferimento nel settore a livello europeo. «Con M10 dimostriamo di possedere la tecnologia più innovativa e sostenibile per i lanciatori del futuro – sottolinea Giulio Ranzo AD di Avio -. A partire da questo elemento tecnologico saremo in grado di sviluppare una nuova generazione di prodotti particolarmente efficienti e competitivi».

Il collaudo del primo motore green è l’ultimo passo in ordine di tempo di una magnifica storia dell’innovazione italiana nata con l’idea di realizzare un vettore spaziale Made in Italy. Battezzato Vega, dopo il primo lancio nel 2012, ha inanellato da allora missioni di vario tipo, superando brillantemente anche qualche naturale ostacolo di crescita. Ed ora è un mezzo di trasporto per piccoli satelliti entrato con successo nel marcato internazionale portando in orbita satelliti di numerose nazioni e di svariate società come Google. È questa la dimostrazione di come un investimento incentivato da risorse pubbliche possa creare una preziosa opportunità di mercato anche in un campo complesso e d’avanguardia. Proprio in quest’ottica sono nate le nuove versioni arrivando presto alla terza con Vega-E e il suo propulsore a metano.

9 maggio 2022 (modifica il 9 maggio 2022 | 20:36)

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, 2022-05-10 21:49:00, È il primo di questo genere costruito in Europa per conto dell’Agenzia Spaziale ESA ma è anche uno dei primi al mondo. Iniziati con successo i test nel poligono di Perdasdefogu, Giovanni Caprara

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