Ma torni un partito di lotta

EDITORIALE Mezzogiorno, 11 dicembre 2022 – 10:58 Il congresso del Partito democratico di Silvio Suppa Osservando il congresso del Pd dal Mezzogiorno, e da una Bari che ieri ha ospitato il candidato alla segreteria Stefano Bonaccini, si affollano dubbi e timori dettati innanzitutto dallo scarso respiro di una disputa limitata a un paio di nomi, senza (al momento) un’importante proposta nazionale e poche parole sul Meridione. Per ora, sembra che per i democratici lo sforzo maggiore sia superare il mutismo di Letta, appena corretto da lievi mormorii contro il governo Meloni. Ma intanto raccoglie consensi il sostanziale regionalismo verso cui si marcia, accettato da tutti e persino da Michele Emiliano, ieri contrario. La verit che ogni Regione aspira al suo ministero economico fatto in casa, al Nord puntando sulle imprese, e lasciando al Sud la facolt di qualche assegno di povert, per fingere di combattere le diffuse diseguaglianze, o contando su qualche piccola impresa privata o pubblica, spesso assistita, ma senza nessuna prospettiva di reale cambiamento e di sviluppo. Per di pi, la linea passiva rispetto allo scatenata offensiva federale della destra potrebbe alimentare una pericolosa corsa verso il presidenzialismo, riducendo al lumicino il potere di rappresentanza dei partiti. Nel contempo, con la maggiore autonomia regionale, il Mezzogiorno rester impoverito nei grandi servizi, come la quasi estinta sanit e l’istruzione, anche universitaria. E non parliamo della perdita di lavoro. Nessuno si illuda che il turismo risolva le cose; per ora al Sud spesso profitto e sfruttamento della natura e del paesaggio. In questo quadro, senza un’opposizione dura e propositiva, il Pd rischia di perdere definitivamente il Mezzogiorno, oggi terreno di conquista del populismo dei 5 Stelle, e rischia pure di perdere il suo carattere ideale, dal principio di solidariet nazionale alla critica dell’economia dei numeri, mai amica degli investimenti e dei redditi pi bassi. La politica delle mance, dei bonus, un paravento eufemistico del male che stanno seminando i bilanci da ragioniere e la sacralit del mercato. Se il Pd non assumer una visione pi avanzata del Paese, e se inseguir ancora piccole mediazioni fra correnti e stanze ministeriali, perder il ruolo di partito dell’alternativa democratica, stretto fra micro-rivendicazionismo, che a molti fa comodo, e crisi della rappresentanza nazionale, propria del Parlamento e della politica a dimensione nazional-europea. Nessun partito di governo, se prima non di lotta, perch certo che il riassunto del Paese, per mano lombarda o toscana o di chi si vuole, resta troppo parziale per essere vero. 11 dicembre 2022 | 10:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-12-11 09:58:00, Il congresso del Partito democratico,

Pietro Guerra

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