Macha, Belonika e Paolo: dalla Russia all’Italia, gli influencer si mobilitano per aiutare i profughi

Non è la prima, ma è la colpevole perfetta. Veronica Belotserkovskaya rappresenta il prototipo dei «traditori» indicato da Vladimir Putin. Quelli che vivono nella riviera francese e non sanno stare senza foie gras, come ha detto il presidente nel suo ormai celebre discorso della scorsa settimana dove parlava di «moscerini da schiacciare». La 51enne Belonika, questo il nome d’arte, è una celebre blogger che si occupa di cibo, ha scritto libri sulla cucina francese e italiana, e divide il tempo tra Mosca a Cap d’Ail, a due passi da Montecarlo. Fin dall’inizio, e finché ha potuto usare l’account Instagram, non ha nascosto la sua contrarietà alla guerra. «Non la voleva nessuno!», «Una aggressione odiosa contro uno Stato sovrano». Lo ha scritto dall’estero, ma non è passata inosservata. La Procura generale russa l’ha incriminata in base alla nuova legge sulla diffusione di presunte fake news sulla guerra, che prevede fino a 15 anni di reclusione. È in Francia, quindi non rischia l’arresto. Ma potrebbe nascere un caso se la Russia dovesse emettere un mandato di cattura internazionale. Appresa la notizia dell’incriminazione, Belonika ha rilanciato con l’ultimo post visibile in patria: «Sono stata ufficialmente dichiarata una persona perbene!». Difficile che si faccia mai più rivedere in Russia.

20 marzo 2022 | 11:17

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, 2022-03-20 11:28:00, Dalla food blogger russa (che rischia 15 anni di carcere) alla star della tv ucraina alla mobilitazione a Milano. Non solo messaggi e video, ma anche sostegni concreti, Marco Imarisio, Marta Serafini, Elvira Serra

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