Malamovida e baby gang, per il giro di vite doppia mappatura della città

di Rinaldo Frignani

Prefettura, Questura e Comune metteranno a punto un monitoraggio dei centri di accoglienza per minori (italiani e stranieri) non accompagnati, ma anche delle zone dove si verificano aggressioni fra ragazzi

Una mappa dei centri di accoglienza per minori non accompagnati, italiani e stranieri, sul territorio del Comune di Roma, e un’altra delle zone dove le baby gang appaiono più attive. La prima studiata dal Campidoglio, la seconda redatta dai commissariati di polizia e dalle stazioni dei carabinieri, su indicazione della Prefettura e della Questura. Un primo passo per dare un segnale di attenzione agli ambienti delle comitive di ragazzi violenti, protagonisti negli ultimi mesi di episodi di malavita, con fatti di bullismo, rapine, assalti ai mini market, racket a negozianti stranieri, lanci di oggetti contro i mezzi pubblici.

Se n’è parlato venerdì mattina nel corso del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto Matteo Piantedosi. I monitoraggi sono stati al centro di un confronto con i vertici del Comune e delle forze dell’ordine proprio all’indomani degli accoltellamenti a Trastevere di alcuni ragazzi nelle notti della movida e della drammatica vicenda di madre e figlio violentati e derubati a Casal Monastero da due 17enni nordafricani, autori di tre rapine in pochi giorni, dopo essersi allontanati da centri di accoglienza. Le mappature serviranno anche per mettere a punto servizi di vigilanza rinforzati, stabiliti sempre in sede di Comitato, sia nei pressi delle strutture sia nelle zone della movida, e non solo, dove in passato le baby gang sono entrate in azione più spesso, comprese le linee della metropolitana A e B.

E di moduli operativi dedicati (Mod) e moduli operativi rinforzati dedicati (Mord) si è discusso sempre nell’ambito della stessa riunione durante la quale sono stati elencati i risultati raggiunti dalle forze dell’ordine nel corso dei controlli svolti nei rioni della movida a febbraio e marzo: quasi 6.500 persone identificate, 500 locali ispezionati, 27 dei quali chiusi a tempo per irregolarità di vario genere, ma anche 700 multe per infrazioni al Codice della Strada, a fronte di migliaia di accertamenti. Numeri che da soli danno il senso dell’attività di polizia, carabinieri, Finanza e vigili urbani, ai quali si auspica adesso di affiancare la fase di prevenzione insieme con i gestori dei locali notturni che nei mesi scorsi avevano annunciato l’adozione di steward per regolare le presenze in strada e per allontanare persone moleste. A preoccupare in particolare è quello che potrà accadere nelle notti dei prossimi fine settimana quando con l’arrivo di aprile aumenteranno i giovani in strada.

Fra i modelli che potrebbero essere seguiti quello di San Lorenzo, dove dopo l’accoltellamento di quattro persone nei primi giorni di febbraio da parte di due 17enni, poi bloccati dalla polizia, è stato disposto un servizio di controllo fino all’alba con massiccia presenza delle forze dell’ordine e anche chiusure a ripetizione di locali che non rispettano il divieto di vendita di alcolici dopo le 23, insieme con l’intervento delle spazzatrici dell’Ama già poco dopo l’una in modo da allontanare chi si trattiene in strada. A queste operazioni si aggiungono anche i sequestri di stereo portatili usati dalle comitive per organizzare raduni estemporanei in strada, con schiamazzi e musica ad alto volume sotto le finestre delle case dei residenti.

25 marzo 2022 (modifica il 25 marzo 2022 | 19:59)

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