Voli, cancellazioni e rincari: cosa succede? La carenza di aerei e i ritardi dei produttori

TRASPORTI

di Leonard Berberi24 ott 2022

Le compagnie aeree iniziano a ritrovarsi a corto di velivoli e alcune hanno già avviato la cancellazione dei voli, anche mille al giorno. L’uscita dalla pandemia, le tensioni geopolitiche e i licenziamenti di massa hanno «strozzato» la catena di approvvigionamento. Airbus e Boeing fanno fatica a ricevere in tempo dai fornitori i motori, i sedili, gli schermi per l’intrattenimento tv, persino le cinture di sicurezza e per questo sono indietro con le consegne. I problemi sono già evidenti. I vettori che vogliono espandere la loro flotta o che avviano l’attività devono aspettare fino al 2027-2028 per avere il primo jet.

Gli intoppi

Southwest, la più grande low cost del mondo, quest’anno doveva avere 114 Boeing 737 Max, ma finirà per riceverli l’anno prossimo. Avendo già venduto i voli che avrebbe operato con i jet che non arriveranno in tempo ha dovuto ridurre l’operativo da cinquemila a 4.300 partenze al giorno. Ryanair, la seconda low cost a livello globale, si aspetta di vedere 14 dei 21 Boeing 737 Max previsti tra settembre e dicembre. «Negli ultimi dodici mesi non hanno quasi mai rispettato i tempi di consegna», ha denunciato al Corriere l’amministratore delegato Michael O’Leary. «Dovevano portarci 65 aerei tra aprile 2021 e marzo 2022 e ne sono arrivati 35. Gli altri 30 ce li hanno dati tra aprile e luglio quando ormai era tardi per programmare bene l’estate e così abbiamo dovuto cancellare alcuni voli».

Un Airbus A350 in fase di assemblaggio a Tolosa (foto Leonard Berberi/Corriere)

La media mensile

Anche American Airlines ha aggiornato l’espansione della flotta: nel 2023 sa già che riceverà 19 Boeing 737 Max rispetto ai 27 previsti. Mentre Vistara, aviolinea indiana, ha detto al Financial Times che gli A320neo stanno arrivando in ritardo di mesi da Airbus. La matematica rende bene l’idea delle difficoltà. Secondo Cirium, società specializzata, Airbus e Boeing sono indietro con la produzione mensile di jet a corridoio singolo fissata rispettivamente a 45 e 31: Airbus sta assemblando circa 40 Airbus A320, Boeing una ventina di Boeing 737.

Il muso di un Boeing 737 negli impianti di Seattle (foto Leonard Berberi/Corriere)

Le stime

L’ultimo «Global market forecast» di Airbus stima che entro il 2041 saranno consegnati — e quindi vanno assemblati — almeno 39.490 nuovi aerei (passeggeri e cargo). Un dato che sale a 41.170, nello stesso periodo di tempo, stando alle proiezioni della rivale Boeing. Vorrebbe dire «sfornare» ogni mese una media di 165-171 aerei, senza rallentamenti. Oggi Airbus e Boeing assemblano insieme, in media, 60 jet. Una decina escono dagli hangar di Embraer, Atr, Comac. Ne mancano, potenzialmente un centinaio al mese.

Gli analisti

A un recente webinar Rob Morris, capo di Ascend (società di consulenza interna a Cirium), ha detto che analizzando i dati «entrambi i produttori sono indietro con la produzione», sottolineando che Airbus punta nel 2025 ad assemblare 75 A320 al mese. «Ricordiamoci che prima della pandemia il massimo è stato di 60-63 jet nuovi». L’amministratore delegato di Airbus, Guillaume Faury, conferma che tra tre anni il colosso aerospaziale europeo rispetterà i target di produzione. Mentre Boeing è ancora in attesa delle autorizzazioni per le nuove versioni del 737 Max.

Un motore di aereo nello stabilimento Boeing a Seattle (foto Leonard Berberi/Corriere)

Gli obiettivi

Jet2, compagnia aerea inglese concentrata sulle rotte turistiche, ha comunicato pochi giorni fa di aver firmato un accordo con Airbus per l’acquisto di 35 A320neo per 3,9 miliardi di dollari (al netto degli sconti). Ma, ed è la cosa che più ha sorpreso gli addetti ai lavori, i tempi di consegna vanno dal 2028 (primi jet) al 2031. Finora Airbus ha consegnato 437 aerei e ha l’obiettivo di toccare i 700 a fine anno, Boeing 328 e punta a 400-450 entro il 31 dicembre (qui i dati relativi all’intero 2021).

I costi

La mancanza di slot liberi per le consegne ha già fatto salire il costo del noleggio, in particolare dei velivoli a corridoio singolo, utilizzati per i voli brevi e medi, cioè il segmento di mercato che in alcune parti del mondo ha già superato i volumi pre-pandemia. In uno degli ultimi report la società specializzata Iba mostra che l’affitto mensile di un Boeing 737 Max è salito di oltre il 20% tra aprile 2020 e luglio 2022, mentre il leasing di un Airbus A320 è balzato del 14%. Maggiori costi per le compagnie che, assieme alla spesa maggiore per l’acquisto del cherosene, faranno salire i prezzi dei biglietti.

lberberi@corriere.it

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, 2022-10-24 08:42:00, Dal Covid alla crisi energetica i fornitori faticano a inviare i pezzi ai grandi costruttori Airbus e Boeing: ritardi nelle consegne dei nuovi jet e le compagnie rivedono i piani, Leonard Berberi

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