Manifestazioni studenti alla vigilia degli Stati generali. Chieste le dimissioni di Bianchi

I resoconti delle agenzie parlano di oltre 40 città in cui oggi 18 febbraio gli studenti manifestano in corteo, mentre in alcuni istituti i ragazzi si organizzano occupando gli edifici. A Torino, ad esempio, sono state occupate numerose scuole negli scorsi giorni. 
Il sindacato Cub (Confederazione Unitaria di Base) di Torino riferisce: più di cinquemila studenti e studentesse sono scesi in piazza contro l’alternanza scuola lavoro, per la sicurezza nel lavoro, contro le decisioni del governo per quel che riguarda l’esame di maturità. Nel corso del corteo che vedeva decine di delegazioni delle scuole occupate era altissima la consapevolezza della radicalità della partita che il movimento sta affrontando e l’urgenza di cambiamenti altrettanto radicali.
Se le manifestazioni precedenti erano state determinate dalla morte di uno studente, già di per sè inaccettabile – continua il sindacato – ciò che determina la nostra indignazione è il fatto che alla prima morte ne è seguita una seconda senza che nulla sia cambiato e che alle parole di cordoglio dei politici sia seguita qualsiasi misura concreta.
E dure piovono le critiche al Governo: Si tratta di un percorso difficile di fronte all’ottusità e all’arroganza del governo e del padronato ma che la chiarezza degli obiettivi e la forza della mobilitazione ci permette di affrontare nel convincimento che vincere è possibile.
Intanto, alla vigilia degli Stati generali della scuola, alcune organizzazioni chiedono le dimissioni del Ministro dell’Istruzione Bianchi e del Ministro dell’Interno Lamorgese per i fatti di violenza a opera delle forze dell’ordine. 
Ricordiamo che gli Stati generali della Scuola si svolgeranno dal 18 al 20 febbraio. Protagoniste molte sigle, studentesche e no: Unione degli Studenti, Rete della Conoscenza, Flc-cgil, Libera Contro le Mafie, Legambiente, ActionAid, Priorità alla Scuola, Arci, Sbilanciamoci.
NAPOLI
Tre studenti si sono versati addosso vernice rossa davanti alla sede regionale del Pd della Campania in via Santa Brigida a Napoli. La protesta durante il flash mob promosso da ‘Studenti autorganizzati campani’ e ‘Potere al Popolo ex opg’.
MILANO 
 “Non si può morire di scuola” dice uno degli striscioni posti in apertura del corteo degli studenti milanesi, in ricordo di Giuseppe e Lorenzo, morti durante uno stage. I liceali milanesi si sono dati appuntamento in piazza Cairoli per poi partire in corteo “contro questo modello di scuola ” come si legge su un altro striscione.
BARI
Anche a Bari gli studenti delle scuole superiori sono scesi in strada contro la scuola-lavoro, dopo la tragica morte di Giuseppe Lenoci e Lorenzo Parelli. In circa 200 hanno sfilato per le strade del centro cittadino partendo da piazza Umberto, di fronte al palazzo Ateneo, e diretti in piazza Prefettura. Con megafoni e striscioni chiedono una scuola “più giusta e più sicura”.
PALERMO
Hanno sfilato in corteo a Palermo i ragazzi degli istituti Liceo scientifico Einstein, il Benedetto Croce, l’Umberto I, il Basile di Brancaccio, il Medi, il Vittorio Emanuele III . “A gennaio la tragica morte di Lorenzo durante le ore di stage professionale in fabbrica a Udine; qualche giorno fa è morto Giuseppe, un sedicenne, anche lui durante uno stage, in un incidente stradale in provincia di Ancona. I posti di lavoro non sono sicuri; i percorsi duali di formazione conducono gli studenti troppo presto in un mondo del lavoro fatto di sfruttamento, precarietà e insicurezza”, afferma una nota.
Gli studenti sono partiti da piazza Verdi, per raggiungere piazza indipendenza, per incontrare l’assessore regionale alla formazione, Roberto Lagalla. Per loro la “Regione dovrebbe intervenire per far arrivare le rivendicazioni degli studenti siciliani al Miur”.
ROMA
“Stiamo chiedendo l’abolizione immediata dell’alternanza scuola lavoro. In meno di un mese due morti, prima Lorenzo a Udine e l’altro giorno Giuseppe. Oggi più che mai l’alternanza va abolita. È vergognoso il tentativo del governo di barcamenarsi pur di non abolirla o di cambiarle nome pur di lasciarla così”, dice in piazza Tommaso di Osa Roma, esponente del Movimento della Lupa.
“In secondo luogo vogliamo il ritiro immediato di questa proposta di esame di maturità perché non tiene conto di questa profonda crisi psicologica e pedagogica stiamo vivendo. Questi due anni di pandemia sono stati durissimi per gli studenti – aggiunge Tommaso, chiedendo infine – le dimissioni immediate del ministro Bianchi“.
FIRENZE
Più di 300 manifestanti stanno sfilando per le vie del centro di Firenze intonando cori contro il premier Mario Draghi e Confindustria.

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Pietro Guerra

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