Manuel Bortuzzo: «Rivivo il mio dramma in una fiction»

di Emilia Costantini

Dal libro «Rinascere», dove il giovane atleta ripercorre la sua dolorosa vicenda, è nato un film per la tv, con la regia di Umberto Marino, su Rai 1 l’8 maggio

«Quando penso a quello che è successo quella notte, non so mai che parole usare. Non è stato un incidente, i due ragazzi che mi hanno sparato erano più che intenzionati a uccidermi, ma definirla una sparatoria mi sembra assurdo: che c’entro io con le pistole?». Così Manuel Bortuzzo, giovane atleta promessa del nuoto e a un passo dalla partecipazione alle Olimpiadi, ricorda quella maledetta notte del 2 febbraio 2019 quando, dopo una bella serata trascorsa con la fidanzata Martina, resta vittima di un regolamento di conti fra delinquenti nella periferia romana. Poi la corsa in ospedale e, scongiurato il pericolo di vita, la diagnosi è comunque impietosa: lesione midollare completa, ovvero, sedia a rotelle. Ma il ragazzo, che ieri ha compiuto 23 anni, sorride mostrando il numero 12 tatuato sul collo: «Sono i millimetri che mancavano al quel proiettile per perforare l’aorta addominale e uccidermi».

La sua storia, che ha raccontato nel bel libro «Rinascere» (Bur) diventa un tv-movie, su Rai 1 l’8 maggio alle 21,15, coprodotto da Rai Fiction e Moviheart con la regia di Umberto Marino. Protagonista nel ruolo di Manuel, Giancarlo Commare; Alessio Boni impersona l’altrettanto coraggioso padre Franco Bortuzzo. «Ho provato una grande responsabilità nel catapultarmi nel mondo di Manuel – ammette Commare – Non ho lavorato sulla sua imitazione, ho cercato di cogliere la sua essenza. Il mio obiettivo è stato rendere giustizia a questo ragazzo, rappresentando al meglio le sue emozioni. La scena più difficile da interpretare è stata quella del suo risveglio in ospedale: ho provato una strana sensazione, come se io stesso vivessi veramente quella situazione. Non stavo impersonando lui, ma me stesso in una condizione simile».

Nel cast, tra gli altri, anche Gea Dall’Orto, Salvatore Nicolella, David Coco e, nelle scene in cui il protagonista si allena in vasca, prima dell’incidente, il vero fratello di Manuel, Kevin Bortuzzo si è prestato a fare la controfigura dell’attore. Sottolinea Boni: «Ho incarnato tanti personaggi, da Walter Chiari a Giacomo Puccini, che però non ci sono più. Stavolta ho dovuto misurarmi con un uomo che è qui e l’ho fatto senza scimmiottarlo. Il cardine di questa vicenda è la dignità con cui una famiglia ha affrontato una tragedia, un immenso dolore. Quindi dico: viva questa famiglia, è un esempio per tutti». E il vero padre, Franco, aggiunge: «È stata un vicenda devastante, ma la forza interiore per affrontarla è venuta dalle nostre radici familiari: tirarsi su le maniche e non mollare mai. Ora sono il padre più felice del mondo perché, invece di andare sulla tomba di mio figlio a portare fiori, sono qui ad annunciare un film con lui e su di lui». Sottolinea Maria Pia Ammirati, direttrice Rai Fiction: «Manuel, in un attimo, è precipitato nel buio e da lì non poteva far altro che risalire. Il film, senza retorica, parte proprio dalla rottura del suo destino». E Manuel, che ora si sta allenando per le prossime paralimpiadi, conclude soddisfatto: «Il film è super fedele al libro. Forse io sono l’esempio di come certe cose succedano a casaccio».

3 maggio 2022 (modifica il 3 maggio 2022 | 20:07)

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, 2022-05-03 18:09:00, Dal libro «Rinascere», dove il giovane atleta ripercorre la sua dolorosa vicenda, è nato un film per la tv, con la regia di Umberto Marino, su Rai 1 l’8 maggio, Emilia Costantini

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