di Andrea Laffranchi
Il cantautore, primo nella classifica generale di Sanremo 2023 si era raccontato a 7: Quante volte le ho sentite dire “quanto so’ brutta”. Anche nonna. un problema di famiglia. Io ho lavorato su me stesso. E confessa: All’inizio della carriera non capivo cosa vedessero e cosa capissero gli altri di me
Riproponiamo questa intervista, uscita su 7 Corriere lo scorso ottobre, in occasione del Festival di Sanremo, che vede Mengoni primeggiare in classifica a poche ore dalla finale
Non dite a Marco Mengoni che bello . Potrei rispondervi in tono finto stizzito…. Non fatelo, ma lui cos. un atteggiamento figlio della mia storia psicologica… Tutta colpa del dismorfismo, un problema di famiglia. Una giornata nella sua casa milanese, in mezzo a un tour sold out nei palazzetti che, in parallelo all’uscita di Pelle , secondo album della trilogia Materia, aggiunger traguardi ai 64 dischi di platino e 1,7 miliardi di stream in 10 anni di carriera, e il cantautore si racconta.
Il dismorfismo un disturbo che ci fa percepire difetti inesistenti o pi grandi di quanto non siano in realt. Ci racconta le sue origini?
Sono cresciuto in una famiglia matriarcale. Nonna Iolanda rimasta vedova presto e ha fatto la mamma, la nonna e la manager del negozio di famiglia a Ronciglione. Ci teneva all’apparenza, sempre precisa nel trucco e nei capelli, quasi caricaturale. Lei, mamma e zia erano donne bellissime che per nell’intimit soffrivano vedendosi piene di difetti. Si buttavano gi. Quante volte le ho sentite dire “quanto so’ brutta”. Mamma ha delle bellissime gambe e non si mai messa la gonna, per vergogna….
A lei i complimenti davano fastidio anche da teenager o una conseguenza del successo perch temeva che avrebbero coperto il talento?
Da ragazzino proprio no, nel senso che non pensavo proprio di poter avere appeal. Pesavo quei 106 chili, avevo i capelli lunghi che mi coprivano gli occhi quasi a non voler far individuare il mio stato d’animo. Pi avanti ho fatto fatica a capire il confine fra bellezza oggettiva e soggettiva proprio per il dismorfismo, che una patologia, e cos ho iniziato a lavorare su me stesso. stato difficile accettare che gli altri mi vedessero bello e anche nel mio percorso di analisi e terapia ci siamo incagliati su questo. Alla fine fa piacere sentirselo dire, per penso che la bellezza sia quel condimento in pi in un piatto che deve essere gi buono.
La musica l’ha aiutata?
All’inizio della carriera non capivo cosa vedessero e cosa capissero gli altri di me. Dopo X Factor in molti pensavano che sarei stato il classico personaggio uscito da un talent che si sarebbe bruciato subito. Non capivo se c’era qualcosa che volevo veramente condividere con gli altri. Ho scoperto che la musica un mezzo potente, che mi ha aiutato ad alleviare tanti momenti di una vita non facile.
HO PERSO PERSONE IMPORTANTI, HO PASSATO MESI A NON GUARDARE PI I MESSAGGI PER NON RICORDARE. MI DEDICO A MEDITAZIONE E RESPIRAZIONE
Quali?
Non sono cose di cui amo parlare, ma non sono mai riuscito a dire “ecco, adesso sono fermo e tranquillo”. Ci sono state esperienze che ho vissuto con un trasporto emotivo importante, sono stato punzecchiato dalla vita e dal karma. Certe esperienze non le vuoi vivere, o vuoi viverle in et pi matura… Ho perso delle persone e ho passato mesi a non guardare pi i messaggi e le foto per non avere ricordi. Mi ha aiutato dedicare un giorno alla settimana a me stesso, ai miei pensieri e alla mia emotivit. Lo faccio con una terapista. E poi mi dedico a respirazione, meditazione, mindfulness.
L’anno scorso all’uscita di Materia ( Terra ) ha detto di aver preso a schiaffi le sue paure. Scomparse?
In questi due anni ho imparato a dare il peso giusto alle cose. Se ne andata anche quella di addormentarmi che era legata alla paura di perdere il controllo. Nella fase di sonno si attiva una zona del cervello che d sfogo alla parte emotiva. Ancora oggi a volte ci vado in conflitto. E quando accade si riversa pure sul fisico e mi si incricca la schiena… Mi resta forse la paura di perdere i punti di riferimento, ma per fortuna ci sono persone che mi tengono ancorato.
Sua mamma una di quelle? In Pelle le ha dedicato Respira , inno alla forza della figura materna, e in Terra c’era una canzone per lei.
Di pi, le ho dedicato entrambi i dischi. Un rapporto di amore e conflitto. Lei al centro di dinamiche familiari ed emotive che mi tengono in focus. una donna che ha studiato tanto, le piace sapere tutto. Ma veramente tutto, dalla teologia al ricamo. E se le scoppia una passione approfondisce l’argomento. Avendo cos tante competenze si convince di avere sempre ragione e l partono i conflitti. Resta comunque una supereroina, una donna con forza incredibile e non me ne voglia pap.
Com’ pap Maurizio invece?
Rappresenta la parte terrena e l’istinto, mamma quella cerebrale e spirituale.
NONNO ERA UN SOGGETTO POPOLARE, ERA ROMANISTA E FREQUENTAVA UN CLUB. ME LO RICORDO SEMPRE PIENO DI FUMO. GIOCAVA A CARTE CON GLI AMICI E ALLA FINE MI COMPRAVA IL DOLCETTO ‘MORDICCHIO’
Il primo ricordo di famiglia?
Ho il cervello fatto male e la memoria si perde… Mi ricordo di mio nonno paterno, Sestilio, e della malinconia del Natale. Sono nato il 25 dicembre e non ho mai avuto la festa di compleanno. Da bambino avevo un po’ di invidia per gli altri amichetti… Adesso festeggio quando mi pare, invito gli amici e cucino io.
Cosa prepara chef Mengoni?
Lasagne coi funghi ma fatte con pane carasau, la parmigiana e soprattutto i suppl, che qui a Milano non si trovano da nessuna parte.
Ritorni al nonno. Che faceva con lui?
I miei genitori lavoravano molto e sono cresciuto con lui. Mi portava a scuola, a fare gite al lago di Vico, stavo con lui nell’orto e in campagna dove c’erano molti animali. Odio le oche perch quando i miei mi tolsero il ciuccio dissero che se l’era portato via una di loro. Ho visto anche cose orribili per un bambino… un pollo a un certo punto va anche mangiato… ma quelli del nonno facevano una fine migliore di quella che oggi gli riservano gli allevamenti intensivi. Serviva a metterti davanti a una realt forte, ad avere rispetto per la natura. Nonno era un soggetto popolare, era romanista e frequentava un club. Me lo ricordo sempre pieno di fumo. Giocava a carte con gli amici e alla fine mi comprava il Mordicchio, un dolcetto fatto di arachidi caramellate con una confezione gialla e rossa.
QUANDO MIA MAMMA, PER VINCERE LA SUA PAURA, SALITA SU UN CAVALLO MI SONO DETTO: SE CE L’HAI FATTA TU, DEVO FARCELA ANCH’IO… TORNAI A CASA A PIEDI
Il primo ricordo musicale?
In famiglia c’era molto talento, mamma cantava nei pianobar, zio suonava la chitarra e organizzava concerti jazz… Alle medie mamma mi obblig a prendere lezioni di pianoforte. Non sopportavo i solfeggi… All’epoca avevo l’hobby del cavallo, ereditato invece dal ramo paterno. Un giorno pap mi port una nuova cavalla, una tre quarti imponente e abbastanza nervosa. Eravamo in un noccioleto e lei a un certo punto part per una cavalcata senza fine. Furono dieci minuti brutti, avevo perso le redini ed ero aggrappato alla criniera. Davanti a un ruscello lei si blocc, smontai e quando mio padre ci raggiunse gli consegnai le briglie e dissi “mai pi”. Tornai a casa a piedi. Mollato il cavallo chiesi di prendere lezioni di chitarra. Quindi arrivano le prime amicizie con la stessa passione e a 13-14 anni fondiamo la prima band, The Brainless. Facevamo rock, punk, cover dei Deep Purple e inediti.
Ha scoperto l la voce?
No, ero alle tastiere e ai cori. In quei tempi qualcuno inizi a notare la mia voce e un giorno mamma, sentendomi provare in cameretta, disse “forse dovresti cantare”. Arriv cos un altro gruppo, The Play Mars. Cominciavo a divertirmi, era uno sfogo. Per sostenere la passione investivo i soldi guadagnati nei lavoretti, tipo pulire i cessi dei ristoranti di qualche amico di famiglia durante l’estate, per comprare casse, cavi e strumentazioni varie.
VORREI SPENDERE, MA NON CI RIESCO. ORA I CONTI LI TIENE MIA CUGINA. A PROPOSITO DI SPESE NON FATTE: MI SONO CONFEZIONATO LE TENDE DI CASA, CON LA MACCHINA DA CUCIRE
La pi grande cavolata che ha fatto quando invece ha iniziato a guadagnare bene?
Nonno e pap mi hanno insegnato a essere misurato. Vorrei spendere, ma non riesco. Mia cugina, che segue i miei conti, mi dice che ogni tanto dovrei anche portarle qualche fattura. Il massimo la spesa per colori a olio particolari o pennelli. A proposito di spese non fatte, mi sono confezionato pure le tende di casa con una macchina da cucire (va anche a prenderla per mostrarla ndr ). Nonna era sarta….
Sua cugina le segue i conti. Ha scelto una persona di fiducia perch in passato ha incontrato il Gatto e la Volpe?
Forse ero io troppo Pinocchio. Dovresti controllare tutti i fogli che firmi e all’inizio non mi interessavo, sbagliando, di questi lati del mestiere.
Il successo a 18 anni. E le conseguenti responsabilit. Crede di aver perso qualcosa della vita di un ragazzo?
Per forza, ma chiunque scelga un percorso perde qualcosa. Gabriele, il batterista dei Brainless con cui siamo amici dall’asilo, ha scelto di fare il medico per la Marina militare. Mi ricordo telefonate in lacrime perch l’accademia era durissima. Anche lui si privato di qualcosa. Io ho un faro puntato, sono nell’occhio di bue, ma faccio una vita tranquilla. Sono un ragazzo calmo, come calmo ero da bambino.
IL BRANO IN SWAHILI NEL MIO ‘PELLE’? SAREBBE ESPRESSIONE DELL’ESTREMISMO DI QUESTI TEMPI SE SI PARLASSE DI APPROPRIAZIONE CULTURALE
Si iscritto all’universit. Psicologia.
Ho avuto problemi a gestire le fasi post tour: tornavo a casa, felice per qualche settimana e poi avevo un crollo. Mi sentivo perso e scappavo per un viaggio. A un certo punto avevo preso casa a New York, il volo avrebbe dovuto essere il 10 marzo 2020 e tre giorni prima hanno chiuso l’Italia… Avevo bisogno di qualcosa per tenere allenato il cervello e la paura degli esami che ricordavo dall’unico anno che ho frequentato in passato era la sola che mi dava l’ansia del pre-concerto. Una tensione che mi fa sentire che esisto.
Come vanno gli esami?
Psicologia 1 andato molto bene, anche Antropologia che mi ha portato su percorsi che in parte ho riversato nelle canzoni di Pelle . Male, invece, Inglese. Bocciato. Ci sono andato un po’ da sbruffone, pensando che sapendolo parlare bene l’avrei passato facilmente. Allo scritto invece sono caduto sulle quattro forme di condizionale. E anche su altre cose in realt.
Lei ha omaggiato le sue radici black nella prima parte del progetto, in Pelle c’ una parte di canzone italiana ( Caro amore lontanissimo , inedito di Sergio Endrigo che la colonna di Il colibr , film di Francesca Archibugi tratto dal romanzo di Veronesi; un duetto con Samuele Bersani) e la sua apertura alla contaminazione e alla diversit. In Unatoka Wapi il ritornello in swahili, in America l’accuserebbero di appropriazione culturale.
Per quel brano ho collaborato con Clap Clap, produttore che un’autorit in materia di percussioni africane, ha studiato l’afrobeat sul posto, il suo un gesto d’amore. Sarebbe espressione dell’estremismo di questi tempi se si parlasse di appropriazione culturale. Ci sono confini terrestri ma credo che la musica debba essere senza.
C’ STATO UN VOTO E NON CONDIVIDO CERTE POSIZIONI… SPERO NON SI REGREDISCA SU TEMI COME I DIRITTI, LA LIBERT DELLA DONNA DI FARE DEL CORPO CI CHE VUOLE… SE CAMBIANO QUESTE COSE MI INCAZZO E SCENDO IN PIAZZA PURE IO
Il politicamente corretto un estremismo?
Il discorso delicato. Ho paura degli estremismi, ma certe battaglie devono passare per una forzatura. Le rivoluzioni hanno momenti di picco dopo i quali, ottenuti i risultati, si pu allentare la presa.
Aveva fatto un appello per andare al voto il 25 settembre. Il risultato delle urne la soddisfa?
Vedo qualcosa che mi spiace ed l’astensionismo. Il voto il momento in cui puoi esprimere potere sul tuo futuro. E poi che dico… auguri. Non mi nascondo: c’ stato un voto e non condivido certe posizioni di chi si appresa ad andare al governo. Spero vengano presi provvedimenti utili e che non si regredisca su temi come i diritti, la libert della donna di fare del corpo ci che vuole… Se cambiano queste cose mi incazzo e scendo in piazza pure io. Siamo nel 2022, non dimentichiamocelo, e non si torna indietro.
Porta un anello con un’effigie. Chi rappresenta?
San Gennaro, regalo di un amico napoletano. Lui dice che porta fortuna. Io dico che male non fa… Non sono mai stato superstizioso, al limite mi diverte stare attento a passare il sale appoggiandolo sul tavolo.
Quest’estate il debutto a San Siro e all’Olimpico, ora il tour sold out nei palazzetti e ancora stadi la prossima estate: emozioni e paure diverse?
I palazzetti mi hanno fatto compagnia per anni, vedi pi occhi, la reazione immediata. Gli stadi sono un’onda che ti sposta ma non li ho ancora metabolizzati: non ho avuto paura, ma so solo che ho buttato nel cesso la mia professionalit, non sono riuscito a controllare l’emotivit davanti a questo muro di energia, non riuscivo a proferire parola quando dovevo parlare. Non so fingere.
Le piacerebbe? Pinocchio sarebbe completo…
In universit ho scoperto il libro Mentire – Tutti lo fanno, anche gli animali e vorrei essere capace di confezionare una bugia.
A proposito di paure, passata quella per il cavallo?
Quando pap andava a curare i cavalli, mamma era cos timorosa che rimaneva chiusa in macchina. Un giorno li ha montati per superare delle sue paure personali. E io ho pensato: ce l’hai fatta tu, ce la devo fare anche io. Ci sono tornato. E ci siamo riappacificati con pap.
11 febbraio 2023 (modifica il 11 febbraio 2023 | 11:12)
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