Maria Elena Boschi: «Letta ci prende in giro, i dem scelgano se stare con noi o con i 5 Stelle»

di Maria Teresa Meli

L’ex ministra, esponente di Iv: «Non escludo il sì a buone leggi su fisco e giustizia». «Complimenti a Meloni, prima donna premier: nel suo governo c’è anche qualche bel nome»

Maria Elena Boschi, il governo Meloni sta per partire, ma le opposizioni paiono quanto mai divise…
«Sì. Molto divise. Perché ci sono due opposizioni. Una è la nostra opposizione, riformista, civile, incalzante. Una è quella dei Cinque Stelle: populista, ideologica, pregiudiziale. Poi c’è il Pd che deve scegliere, non può continuare a stare nel mezzo. O con noi o con i grillini: tertium non datur».

Perché avete deciso di dire di «no» alla proposta di Enrico Letta di un coordinamento delle opposizioni? Perché non volete avere a che fare con i Cinque Stelle o avete dei problemi anche con il Partito democratico?
«Perché Enrico Letta ci prende in giro. L’idea di fare l’opposizione insieme il giorno dopo aver fatto tabula rasa del Terzo Polo e delle Autonomie negli uffici di presidenza è un insulto alla serietà. Letta è in una fase molto strana. Da quando ha sbagliato tutto sulla campagna elettorale, regalando cinque anni alla destra, non ne azzecca più una. E poi sinceramente non so perché dobbiamo parlare con lui se per primo ha detto che si è dimesso e arriverà un nuovo segretario. Prima Enrico lascia spazio al successore, prima capiremo che rapporti avere con il Partito democratico. Al momento non abbiamo interlocutori».

Boschi, che impressione le fa vedere per la prima volta una donna a palazzo Chigi?
«Sono all’opposizione e voterò “no” alla fiducia, ma sono contenta che finalmente si sia rotto il tabù. Non faremo sconti al governo ma questo non mi esime dal fare i complimenti a Giorgia Meloni per aver rotto il tetto di cristallo, conquistando sul campo il diritto a governare il Paese».

Come giudica la partenza di questo governo?
«Se penso alla fase precedente l’incarico abbiamo visto una coalizione, quella di destra, litigare male e su tutto. I nomi del governo invece non sono tutti male. Anzi, qualcuno è sicuramente un bel nome. Come italiana spero che facciano bene, ma non credo che accadrà. In ogni caso ora bisogna solo lasciarli partire».

Che effetto le fa vedere Mario Draghi salutato tra gli applausi a Bruxelles?
«Una bellissima emozione. Quando abbiamo aperto la crisi di governo, nell’ormai lontano gennaio 2021, tutti ci descrivevano come irresponsabili. Oggi è chiaro che quella crisi ha salvato l’Italia, portando Draghi al posto di Conte. L’applauso a Draghi è strameritato e io sono orgogliosa di avere, nel mio piccolo, contribuito a superare le obiezioni di chi allora diceva: o Conte o morte. Come il presidente del Consiglio europeo anche io oggi dico: grazie Mario».

Avete detto che farete opposizione dura ma responsabile, significa che potreste dare il vostro assenso ad alcuni provvedimenti del governo Meloni?
«Certo. Se Meloni appoggia il rigassificatore di Piombino è ovvio che votiamo sì. In quel caso non siamo noi incoerenti: è Meloni che cambia idea. Idem sulla giustizia o sulle tasse, ma prima vediamo le leggi e poi decidiamo. Quello che è certo è che possiamo votare queste leggi, se buone, ma non entreremo mai nel loro governo, accada quello che accada».

Le elezioni regionali si avvicinano, crede che in Lombardia e nel Lazio arriverete alla fine a un accordo con il Partito democratico?
«Mi sembra prematuro anche solo parlarne».

Gira voce che ci sia già un po’ di maretta tra Renzi e Calenda…
«Ma figuriamoci. Intanto se dovessero litigare lo direbbero su Twitter e ce ne accorgeremmo tutti. Ma, battute a parte, sta andando tutto bene. Entro fine novembre le assemblee nazionali di Azione e Italia viva delibereranno la federazione, nei gruppi lavoriamo uniti, in Europa abbiamo una casa accogliente e interessante in vista del 2024. Ora facciamo opposizione a Meloni e su questo Renzi e Calenda giocheranno di sponda».

21 ottobre 2022 (modifica il 21 ottobre 2022 | 23:54)

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, 2022-10-21 22:40:00, L’ex ministra, esponente di Iv: «Non escludo il sì a buone leggi su fisco e giustizia». «Complimenti a Meloni, prima donna premier: nel suo governo c’è anche qualche bel nome», Maria Teresa Meli

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