Mario Pavone, 19 anni. Si è diplomato in luglio: insegna nella stessa scuola

di Nicola Catenaro

Si è diplomato a luglio e è salito in cattedra all’istituto Adone Zoli di Atri (Te). Affianca come insegnate tecnico pratico (Itp) in docenti laureati. Nei suoi progetti, l’intenzione di continuare gli studi

Si chiama Mario Pavone, ha diciannove anni ed è tra i prof giovani d’Italia. Qualche giorno fa ha varcato da docente la soglia dell’Adone Zoli di Atri, l’istituto scolastico in cui, appena tre mesi fa, si diplomava a pieni voti. Ha colto al volo l’opportunità di diventare insegnante tecnico pratico (Itp è l’acronimo di questo ruolo riconosciuto dal Ministero per gli istituti tecnici e professionali) inviando la propria candidatura alla scuola in cui, fino a luglio, studiava e condivideva con i compagni di classe concentrazione sui libri e momenti di svago. «Sono diplomato in meccatronica – racconta Mario – e insegno tecnologia meccanica affiancando i docenti laureati di ruolo e, quando sono in laboratorio, svolgendo da solo le lezioni. La sensazione della mia prima volta da insegnante è stata piuttosto strana. L’approccio è diverso, perché ti senti investito dalla responsabilità di non commettere errori. La tensione, però, è scivolata via presto e mi sono sentito a mio agio anche ricoprendo questo incarico. È opportuno che non si confondano i ruoli, però. Io resto sempre il docente e loro sono gli allievi».

La preside Paola Angeloni ha accolto il nuovo professore con gioia, ma anche con la curiosità di vederlo all’opera con alunni quasi coetanei che con lui condividono la passione per la robotica. «Per fare l’insegnante tecnico pratico ci sono graduatorie come per tutti i docenti – spiega – ma in questa classe di concorso non c’era nessuno in graduatoria e quindi ho valutato la sua domanda». Prima che iniziasse, però, la preside ha voluto accertarsi che lui fosse pienamente consapevole di cosa stava per affrontare. «Ho approfondito le sue motivazioni – spiega – per capire se la sua era stata una scelta davvero ponderata. Ma lui non ha mai avuto dubbi e, nonostante avesse sostenuto vari colloqui e ricevuto anche proposte di lavoro, ha scelto di iniziare il suo percorso professionale come docente. Ne siamo felici».

Il contratto da insegnante tecnico pratico scadrà il prossimo 7 giugno, dopodiché per Mario potrebbero aprirsi altre strade. «Se non avrò ancora questa opportunità – annuncia -, farò domanda per iscrivermi all’ITS Meccatronica qui in Abruzzo, a Lanciano, e continuerò gli studi per entrare nel mondo del lavoro, mi piacerebbe diventare un giorno un tecnico dell’automotive, magari un progettista di vetture». Il più giovane prof d’Italia ha dalla sua anche la famiglia: papà Gianluca, operaio, mamma Simona, addetta in un ristorante, e i fratelli, Niccolò ed Eleonora, sono orgogliosi di lui. Che, nel tempo libero, continua a dividersi tra la palestra e il calcetto con gli amici. Ora, però, nel pomeriggio deve anche predisporre note e appunti per la lezione del giorno dopo. «Mi piace affrontare gli impegni facendo attenzione a ogni cosa e curando i dettagli», sottolinea. «Sono contento per lui – è il commento del sindaco, Piergiorgio Ferretti – ma anche perché la nostra città ha investito moltissimo sulla scuola offrendo con diversi nuovi indirizzi opportunità lavorative a tanti giovani».

15 ottobre 2022 (modifica il 15 ottobre 2022 | 17:57)

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, 2022-10-16 03:42:00, Si è diplomato a luglio e è salito in cattedra all’istituto Adone Zoli di Atri (Te). Affianca come insegnate tecnico pratico (Itp) in docenti laureati. Nei suoi progetti, l’intenzione di continuare gli studi, Nicola Catenaro

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