Maroni: «Nella Lega è ora di un nuovo leader». E Bossi resta fuori dal Parlamento

di Redazione politicaPer l’ex governatore lombardo «ci vuole un congresso straordinario della Lega». Niente nomi su un futuro segretario: «Per adesso» «La vittoria netta svanisce quella che per il centrodestra era l’unica paura e per il centro sinistra l’unica speranza: non ci saranno incertezze in Parlamento. Meloni potrà contare su una maggioranza assoluta sia alla Camera che al Senato». Così l’ex segretario leghista Roberto Maroni nella rubrica «Barbari foglianti» sul Foglio commenta l’esito delle Politiche. «E ora si parla di un congresso straordinario della Lega. Ci vuole. Io saprei chi eleggere come nuovo segretario. Ma per adesso non faccio nomi», aggiunge poi. L’ex segretario del Carroccio non è nuovo a interventi critici nei confronti del leader Matteo Salvini. Maroni aveva guidato la segreteria tra il 2012 e il 2013, dopo la gestione di Umberto Bossi, lasciandola successivamente proprio a Salvini. Poi l’ex ministro del Welfare e dell’Interno aveva fatto un passo indietro riguardo alla ricandidatura per la guida della Regione Lombardia (carica già ricoperta dal 2013 al 2018), in polemica con Salvini. Da tempo Maroni si era ritirato dalla politica e non sedeva in Parlamento. Nel 2020 la candidatura a sindaco di Varese, in seguito cancellata per ragioni di salute. E a ottobre la chiamata a presiedere la Consulta per l’attuazione del Protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto dello sfruttamento in agricoltura e del caporalato da parte degli allora ministri dell’Interno Lamorgese, del Lavoro Orlando, delle Politiche agricole Patuanelli e del presidente del Consiglio nazionale di Anci Enzo Bianco. Ora le sue parole si uniscono a quelle di coloro che, dopo il risultato delle Politiche, chiedono cambiamenti nella Lega. Non è l’unica notizia che oggi scuote il mondo della Lega. Per la prima volta, infatti, Umberto Bossi non è stato rieletto al Parlamento. Candidato come capolista nel plurinominale a Varese, il fondatore del carroccio è stato punito dall’opaco risultato del partito e il suo seggio non è scattato. Umberto Bossi era entrato a Palazzo madama nel 1987, guadagnandosi immediatamente l’appellativo di «senatùr» che lo ha da lì in avanti accompagnato per tutta la carriera politica. Il capo leghista è stato confermato in tutte le successive tornate elettorali, alternando la sua presenza tra Camera e Senato e partecipando anche al governo Berlusconi come ministro delle riforme istituzionali. Bossi, gravemente indebolito dalla malattia che lo colpì nel 2004, fece la sua ultima comparsa in Parlamento in occasione della rielezione a capo delo Stato di Sergio Mattarella. Il Corriere ha una newsletter dedicata alle elezioni: si intitola Diario Politico, è gratuita, e ci si iscrive qui 27 settembre 2022 (modifica il 27 settembre 2022 | 12:00) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-09-27 10:48:00, Per l’ex governatore lombardo «ci vuole un congresso straordinario della Lega». Niente nomi su un futuro segretario: «Per adesso», Redazione politica

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version