Masterchef e lattacco di Francesco: Troppo stress, mi è costato qualche seduta di analisi di più. I giudici: rispetto per tutti

Il caso

di Alessandra Dal Monte

Il concorrente Francesco Girardi dopo l’eliminazione da Masterchef: Avete davanti non solo aspiranti chef ma persone. Non siamo professionisti, ma amatori che si cimentano in cucina. Bastianich: In tv show, la realt diversa. Perbellini: Tanta pressione

E voi ricordatevi, ogni tanto, che avete davanti non solo degli aspiranti chef ma anche delle persone. Gelo in studio. Riesce a rispondere soltanto Cannavacciuolo: Lo sappiamo, altrimenti nessuno andrebbe avanti. Un’uscita di scena col botto quella di Francesco Girardi, 34 anni, fotografo trentino residente a Cesena, ormai ex concorrente di MasterChef 12, eliminato durante la puntata di gioved 5 gennaio per degli gnocchi al pesto e una cotoletta alla napolitana sbagliati. L’accusa che ha rivolto ai giudici del talent Sky — oltre a Cannavacciuolo, Bruno Barbieri e Giorgio Locatelli — ha scatenato un dibattito sul web: Ha ragione, sono troppo egocentrici, commenti cattivi, toni eccessivi e nessun garbo da un lato. Fatevi un giro nei ristoranti, peggio, clima pi misurato di un tempo, cosa si aspettava da una gara di cucina? dall’altro.

Nessuna mancanza di rispetto, ma non siamo professionisti

Ma parlando con il diretto interessato, non affatto il presunto bullismo dei giudici il punto: Non mi sono mai sentito trattato da loro in modo non rispettoso, nutro per tutti e tre grande stima. Non li ho trovati arroganti n maleducati o fuori luogo: i commenti erano sui miei piatti, oggettivamente pieni di errori. E in cucina sacrosanto essere rigorosi. Girardi, travolto dal caso, prova a spiegarsi meglio: Quello che ho voluto dire che ci hanno trattato da cuochi professionisti, quando nessuno di noi lo . Siamo solo dei comuni mortali che si sono cimentati in cucina. vero che in queste dodici edizioni il livello tecnico cresciuto moltissimo e che l’asticella si alzata, ma magari i giudici avrebbero potuto avere un occhio di riguardo pensando che siamo amatori. Il che non significa fare sconti: Sarebbe bastata qualche pretesa in meno durante le prove. La pressione, interna ed esterna al programma, tanta. Diciamo che questa uscita anticipata da MasterChef mi costata qualche seduta dall’analista: io sono un tipo che di solito gestisce bene l’ansia, mi rimprovero di essere andato nel pallone e di essere uscito non per un piatto stellato riprodotto male, ma per degli gnocchi e una cotoletta. Per, di nuovo: un professionista li sa gestire alla perfezione, io non sono un professionista.

La filosofia dei giudici: Rispetto per tutti

Il focus, dunque, si sposta sull’intensit dello show, che quest’anno ha preso un nuovo corso da scuola di cucina: prove molto tecniche e severit diffusa. Ma nulla a che vedere con le urla e i piatti lanciati a terra delle prime edizioni. Insomma anche a MasterChef, come nelle cucine vere, in atto un cambiamento: basta atteggiamento militaresco, vessatorio. I giudici del resto lo avevano annunciato subito, a inizio edizione. Locatelli: L’idea dell’umiliazione non fa parte della mia filosofia di vita. Lo chef una persona: noi veniamo da cucine in cui siamo stati umiliati, ma non vogliamo perpetuare questo modello, non funziona. Cannavacciuolo: A casa mia se non finivo il cibo a pranzo me lo ritrovavo a cena, figuriamoci se nei miei ristoranti qualcuno lancia i piatti. E men che meno in tv. Da quando ci sto io nessuno mai stato preso di mira. Barbieri: Il rispetto la base.

Tanta pressione, ma uno show non la realt

Conferma Giancarlo Perbellini, chef due stelle Michelin che parteciper come esperto a una delle prossime puntate: I commenti in trasmissione riguardano solo i piatti. Certo, la pressione tanta: la stessa di un servizio in un grande ristorante, con l’aggravante del cronometro. Non facile per dei non professionisti: alcuni reggono, altri no. Io nel mio locale di Verona ho inserito la cucina a vista proprio per obbligarci a gestire gli imprevisti con la calma: dietro a un muro molto pi facile sbottare. Joe Bastianich, ex giudice di MasterChef con all’attivo vari piatti tirati, fa una precisazione: Un conto l’intrattenimento, costruire uno show che faccia ascolti, e un conto gestire una brigata vera. Sono due cose diverse che devono restare tali.

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