Campagna elettorale Mezzogiorno, 18 settembre 2022 – 15:52 L’ex premier e leader di Italia viva parla ai sostenitori pugliesi. «Decaro impegnato nella politica nazionale? Lo stimo e gli voglio bene. Avrebbe dovuto cominciare prima, ma il Pd è la brutta copia dei 5 Stelle» di Francesco Strippoli Matteo Renzi nel teatro AncheCinema a Bari Sabato è stata Giorgia Meloni, da Bari, ad attaccare Michele Emiliano per le sue parole sul centrodestra (secondo il governatore quelli di centrodestra «devono sputare sangue» per vincere, visto che la Puglia «sarà la Stalingrado d’Italia»). Domenica è toccato a Matteo Renzi, dal capoluogo pugliese, rifilare critiche acuminate nei confronti del governatore della Puglia, suo arci nemico dai tempi della comune militanza nel Pd. L’attacco al governatore«Noi in questi anni siamo stati la serietà — ha detto Renzi parlando con i cronisti prima dell’incontro con i suoi sostenitori nell’Anchecinema — ma ci sono quelli che fanno politica promettendo il voto di scambio. Come quelli che dicono votatemi perché vi dò il reddito di cittadinanza. E poi ci sono quelli indecorosi, come il presidente della vostra Regione, che ha parlato di “Auschwitz” per indicare il cantiere del Tap (gasdotto che arriva a Melendugno, ndr), di “deportazione” per parlare di Buona scuola, di “sputare sangue e di Stalingrado” in una campagna elettorale. Io credo che Michele Emiliano si debba vergognare del vocabolario che usa: è un vocabolario di odio, di aggressione verbale. Se avessimo ascoltato le minacce di Emiliano non avremmo mai realizzato il Tap e oggi sappiamo che quest’opera salva la Puglia e l’Italia e addirittura quelli che non lo volevano ora sono pronti a raddoppiarlo». L’apprezzamento a DecaroA Renzi è stato chiesto dell’ipotesi che il sindaco Antonio Decaro possa impegnarsi in prima persona nella scalata al Pd nazionale. Ecco la risposta del leader di Italia viva: «Ho una stima infinita per Decaro e gli voglio bene. Credo che lui avrebbe dovuto cominciare a fare la battaglia nella politica nazionale anche prima, non so se lui lo farà. Temo però che il Partito democratico sia molto in crisi perché specie con la gestione Emiliano è una fotocopia brutta del M5S. Il Pd ormai è come il “generico” del farmaco 5 Stelle». Renzi ha aggiunto di aspettarsi un «grande risultato» per il Terzo polo in Puglia: «Faremo un bel lavoro con Mara Carfagna capolista alla Camera e Teresa Bellanova al Senato. È anche una risposta alle liste maschiliste che il Pd ha fatto». shadow carousel Il leader di Italia viva tra i sostenitori pugliesi Lo scontro con ConteL’ex premier ha pure replicato a chi gli chiedeva conto dello scontro con il leader dei 5 Stelle, Giuseppe Conte. «Credo che abbia sbagliato: Conte avrebbe potuto cavarsela dicendo “chiedo scusa mi sono spiegato male, non volevo minacciarti” (il pentastellato lo aveva invitato ad andare a Palermo senza scorta, ndr). Invece Conte rilancia perché gli serve aggredire l’avversario. Gli serve spargere odio. Usa un linguaggio di stampo mafioso nel minacciare gli avversari e non parla delle cose su cui dovrebbe essere giudicato. Io ho le minacce di morte sui miei profili social dall’altra sera. Dire “venga senza scorta” è lo stesso linguaggio verbale aggressivo e di odio che non a caso accomuna fortemente il Pd di Emiliano ai 5stelle di Conte». Draghi a Palazzo ChigiA Renzi che, come Calenda, propugna la permanenza di Draghi a Palazzo Chigi è stato chiesto un commento sul rifiuto del premier a restare in carica . «Cos’altro poteva dire? Bisogna fare invece la domanda giusta fatta dalla persona giusta. E la persona che può fare la domanda a Draghi ha un nome e un cognome e si chiama Sergio Mattarella». L’esito delle urne non è indifferente. «Dipende come vanno i risultati — ha sottolineato Renzi — e se facciamo un buon risultato noi, la Meloni non avrà la maggioranza. Se la Meloni avrà la maggioranza, io credo che non ci sarà spazio per il governo Draghi. Quindi decide il cittadino con il proprio voto». La senatrice BellanovaAlla manifestazione era presente erano presenti, tra gli altri, la ex ministra Maria Elena Boschi e la senatrice Teresa Bellanova, vice ministra alle Infrastrutture e presidente di Italia Viva. «Noi — ha detto Bellanova — non abbiamo dubbi: il Mezzogiorno è centrale nello sviluppo del Paese. Ed è per questo che diciamo no a chi vuole riscrivere il Pnrr che garantisce alle comunità meridionali oltre il 40% delle risorse. Le donne e gli uomini del Sud, le ragazze e i ragazzi hanno diritto a poter scegliere di restare qui. Le donne hanno diritto a trovare lavoro qui e hanno diritto ai servizi di qualità. Per questo diciamo sì alle Infrastrutture necessarie, sì a tenere insieme ambiente e sviluppo, per una sostenibilità sociale, ambientale, economica». Poi anche Bellanova ha attaccato Emiliano e Conte: «Non so quanti voti prenderete, ma voi avete fallito il vostro appuntamento con la civiltà delle relazioni». La newsletter del Corriere del Mezzogiorno – PugliaSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Puglia iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 18 settembre 2022 | 15:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-09-18 13:52:00, L’ex premier e leader di Italia viva parla ai sostenitori pugliesi. «Decaro impegnato nella politica nazionale? Avrebbe dovuto cominciare prima, ma il Pd è la brutta copia dei 5 Stelle»,