Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha rivolto un messaggio rassicurante agli studenti che si preparano ad affrontare l’esame di maturità.
Durante un discorso tenuto presso la Scuola di formazione politica della Lega a Milano, il ministro ha sottolineato che la prova orale di maturità non sarà più un’interrogazione basata sulle materie specifiche come italiano, matematica o preparazione disciplinare. Al contrario, sarà un colloquio incentrato sulle conoscenze acquisite durante l’anno e sulle scelte future degli studenti.
Queste parole hanno lo scopo di tranquillizzare gli studenti che si stanno preparando con ansia per l’esame, spesso percepito come un momento di grande pressione e stress. Il ministro Valditara ha espresso la volontà di riportare serenità nelle classi e nelle scuole, creando un ambiente più disteso e propizio alla crescita e alla valorizzazione delle conoscenze degli studenti.
Questa nuova prospettiva sulla prova orale di maturità mira a valutare non solo la preparazione accademica degli studenti, ma anche la loro capacità di applicare ciò che hanno appreso e di pensare in modo critico. L’obiettivo è promuovere un approccio più olistico all’istruzione, che tenga conto delle competenze trasversali e delle aspirazioni personali degli studenti.
Maturità 2023: la prima prova scritta
La prima prova scritta accerta sia la padronanza della lingua italiana (o della diversa lingua nella quale avviene l’insegnamento) sia le capacità espressive, logico-linguistiche e critiche degli studenti.
La prova si svolgerà mercoledì 21 giugno 2023 alle 8:30 con modalità identiche in tutti gli istituti e ha una durata massima di 6 ore.
I candidati possono scegliere tra tipologie e tematiche diverse: il Ministero mette a disposizione per tutti gli indirizzi di studio sette tracce che fanno riferimento agli ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale. Gli studenti potranno scegliere, tra le sette tracce, quella che pensano sia più adatta alla loro preparazione e ai loro interessi.
Per gli studenti con disabilità possibili prove alternative o tempi più lunghi per le prove scritte
Maturità 2023: la seconda prova scritta
La seconda prova riguarda una o più delle discipline che caratterizzano il corso di studi. Negli istituti professionali di nuovo ordinamento, invece, la prova verte su competenze e nuclei tematici fondamentali di indirizzo e non su discipline.
Da ricordare che da quest’anno torna ad essere una prova nazionale (mentre lo scorso anno le tracce erano state elaborate dalle singole commissioni d’esame).
Il Ministero, con un apposito decreto, ha definito le discipline oggetto di questa seconda prova.
A titolo di esempio, il decreto pubblicato pochi giorni fa dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, prevede latino al Liceo classico, Matematica al Liceo scientifico, Economia Aziendale per gli Istituti tecnici del Settore economico indirizzo “Amministrazione, Finanza e Marketing”, Progettazione, costruzioni e impianti per l’indirizzo “Costruzioni, Ambiente e Territorio”.
Per conoscere le discipline oggetto della seconda prova e quelle affidate ai commissari esterni è disponibile un apposito motore di ricerca.
L’elenco aggiornato delle calcolatrici ammesse nella seconda prova scritta. NOTA
Terza prova solo in alcuni casi particolari
Da evidenziare che per le sezioni ESABAC, ESABAC techno, sezioni con opzione internazionale, per le scuole della Regione autonoma Valle d’Aosta e della Provincia autonoma di Bolzano, per le scuole con lingua d’insegnamento slovena e con insegnamento bilingue sloveno/italiano del Friuli Venezia Giulia, è presente una terza prova scritta.
Dopo le prove scritte gli studenti dovranno affrontare la prova orale, che sarà un colloquio riguardante anche l’insegnamento trasversale dell’educazione civica.
Il Ministero ricorda che si tratta di un colloquio in chiave multi e interdisciplinare: in poche parole, la commissione valuta sia la capacità del candidato di cogliere i collegamenti tra le conoscenze acquisite sia il profilo educativo, culturale e professionale dello studente.
La commissione d’esame propone al candidato l’analisi di testi, documenti, esperienze, progetti, problemi per verificare che abbia acquisito contenuti e metodi propri delle singole discipline, la capacità di utilizzare le conoscenze e collegarle per argomentare in maniera critica e personale utilizzando anche la lingua straniera.
Nell’ambito del colloquio il candidato espone, mediante una breve relazione e/o un elaborato multimediale, l’esperienza PCTO (percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento) svolta nel percorso degli studi.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito precisa che in coerenza con quanto definito nelle Linee guida per l’orientamento – emanate in attuazione della riforma prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – il colloquio dell’Esame di Stato assume un valore orientativo: data la sua dimensione pluridisciplinare, mette il candidato in condizione di approfondire le discipline a lui più congeniali.
Per tale motivo, la commissione d’esame tiene conto delle informazioni inserite nel Curriculum dello studente: da qui emergono, infatti, le esperienze formative del candidato nella scuola e nei vari contesti non formali e informali.
Nella parte del colloquio dedicata ai PCTO (percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento), inoltre, il candidato può evidenziare il significato di tale esperienza in chiave orientativa. GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA PROVA ORALE
Maturità 2023: crediti e voti
Il voto finale dell’Esame di Stato è espresso in centesimi così suddivisi:
- massimo 40 punti per il credito scolastico
- massimo 20 punti per il primo scritto
- massimo 20 punti per il secondo scritto
- massimo 20 punti per il colloquio.
La commissione può assegnare fino a 5 punti di “bonus” per chi ne ha diritto. Dalla somma di tutti questi punti si otterrà il voto finale dell’Esame.
Il punteggio massimo è 100 (c’è la possibilità della lode). Il punteggio minimo per superare l’esame è 60/100.
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