Un istituto scolastico di Firenze sta affrontando un inizio d’anno scolastico particolarmente difficile. La notizia del furto di trenta computer dal laboratorio di lingue ha lasciato sgomento e rabbia nella comunità scolastica.
Il preside ha denunciato il raid con una lettera aperta, esprimendo profonda delusione e sconcerto: “Assurdo, incredibile, triste! Un enorme macigno che piomba addosso ed in un attimo azzera tutti i progetti, tutto il lavoro svolto fin qui”, ha scritto.
Nella lettera, il preside ha enfatizzato l’importanza della scuola come un’unica famiglia, e come questo crimine sia un attacco non solo all’istituzione ma anche ai ragazzi, alle famiglie e ai cittadini.
Il dirigente scolastico ha sottolineato l’importanza dei finanziamenti per la scuola, che spesso provengono dai contributi volontari delle famiglie, e come il furto sia quindi un danno diretto a tutta la comunità.
Il preside ha anche lanciato un appello emotivo ai responsabili del furto, invitandoli a un ripensamento e a restituire ciò che è di tutti. “Ci appelliamo a Voi che avete compiuto questo gesto per invitarvi a ravvedervi”, ha implorato.
Le Forze dell’Ordine stanno indagando sul caso, ma nel frattempo, l’istituto si trova ad affrontare le conseguenze immediate del furto, che influenzeranno inevitabilmente l’educazione e la crescita dei ragazzi.
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