Meloni ad Abu Dhabi per ricucire i rapporti. Emirati decisivi per parlare con Mosca

La missione

di Marco Galluzzo

Meloni ad Abu Dhabi per ricucire i rapporti. Emirati «decisivi» per parlare con Mosca

ABU DHABI venuta negli Emirati, come dicono i suoi, per risolvere il vuoto e i problemi lasciati dal governo Conte. Mario Draghi aveva cominciato un’operazione di riavvicinamento, ora tocca a lei ricucire rapporti politici che oggi, con la visita allo Sceicco, possono tornare ad un pieno livello strategico. Dopo almeno tre anni di incomprensioni, Giorgia Meloni atterrata ieri nella capitale degli Emirati arabi uniti con un messaggio geopolitico, che rivolger stamane al capo dello Stato, giudicando decisivo a livello diplomatico il ruolo che il piccolo ma ricchissimo Paese pu svolgere con Mosca. E con un obiettivo bilaterale che quello di tornare ad avere fra le due capitali un rapporto privilegiato, sia a livello politico che commerciale.

Nei saloni sfarzosi dell’hotel Emirates Palace, Giorgia Meloni entra in tarda mattinata, proveniente dall’India.Qui venerd, non si tengono incontri politici in un giorno dedicato alla religione, il programma della presidente del Consiglio privato, dedicato anche ad esigenze familiari, ha con s la figlia. Alcune incomprensioni con i giornalisti e gli inviati che sono arrivati per raccontare la visita segnano una parte del pomeriggio: come gi in India, il capo del governo non trova il tempo per un contatto, anche breve, con i cronisti. Anche il suo staff cerca, per il secondo giorno consecutivo, di organizzare un punto stampa, ma alla fine non se ne fa nulla. In tanti vogliono chiedere al capo del governo un giudizio pi completo sulle inchieste che sono state aperte in Italia sul naufragio di clandestini, oltre ad un’analisi sul valore degli appuntamenti internazionali di queste ore, prima a Nuova Delhi con Modi ed oggi con il presidente degli Emirati, lo Sceicco Mohammed bin Zayed Nahyan, con il quale firmer una dichiarazione d’intenti su un partenariato strategico che dovr poi essere riempito di contenuti.

Insieme a lei si muover nella capitale emiratina anche l’ad di Eni Claudio Descalzi, che firmer accordi fra il nostro colosso energetico e la compagnia locale Adnoc in molteplici ambiti della transizione energetica. L’Eni negli ultimi anni ha sviluppato interessi molto consistenti negli Emirati, e attualmente sfrutta cinque giacimenti. Quello fra Meloni e lo Sceicco sar un incontro delicato e pieno di spunti di rilievo. Basti pensare che gli Emirati hanno un ruolo consistente in Libia, in Cirenaica, e che assieme agli egiziani dettano una buona fetta, grazie ai loro investimenti finanziari, degli equilibri locali. Hanno un rapporto privilegiato con Mosca (sono anche accusati di aggirare le sanzioni e accogliere gli oligarchi). Sono un attore decisivo negli equilibri non solo del Golfo (e nell’interlocuzione con le autorit iraniane sulla stabilit regionale), ma anche in quella zona del mondo che Meloni chiama Mediterraneo allargato.

L’obiettivo della visita quello di ricostruire una fiducia reciproca dopo gli incidenti, chiamiamoli cos, degli ultimi anni. Tre anni fa il divieto all’esportazione di bombe e missili, rimosso nel 2021, ma con grandi lamentele degli emiratini, che lo hanno giudicato un danno reputazionale molto serio. Altro incidente le cause che hanno riguardato il rapporto Etihad e Alitalia. La rescissione di alcuni contratti di forniture militari italiane e il deterioramento della collaborazione nel settore della difesa hanno completato il quadro. Eppure pi di qualcosa negli ultimi tempi si mosso: il trattato di estradizione in vigore dal 2019, il nostro atteggiamento di favore in sede europea per mantenere gli Emirati nella lista degli Stati con alcuni standard di riforme finanziarie, un interscambio che ci vede nonostante tutto come primo partner commerciale fra i Paesi dell’Unione europea (qui operano 600 imprese italiane), l’interesse emiratino nella collaborazione finanziaria necessaria per la costruzione di un cavo elettrico sottomarino fra Egitto e Italia. I ministri Guido Crosetto e Francesco Lollobrigida sono gi stati qui nei primi mesi del nuovo governo. Hanno fatto da apripista nei rispettivi settori. Oggi Meloni far il resto, con l’obiettivo di riportare una cooperazione strategica fra i due Stati ad un livello effettivo e crescente.

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03 mar 2023

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