Meloni avvisa il centrodestra: «Vediamoci ma con delle regole. E basta con i vertici a pranzo o cena»

di Virginia PiccolilloLa coalizione si prepara in vista delle elezioni del 25 settembre. E FdI dà il via libera all’esame degli atti sul Pnrr «Il punto non è fare delle foto, ma darsi delle regole. Ho proposto che i vertici del centrodestra non siano occasioni conviviali ma operative, da svolgersi nelle sedi istituzionali». Nel giorno dell’addio al governo Draghi, Giorgia Meloni invita gli alleati di centrodestra a passare alle «decisioni». Optando per riunioni alla Camera o al Senato con ordini del giorno, come aveva già anticipato al Corriere. «Penso che ci dovremo vedere presto e darci delle regole» manda a dire. Rivendica con forza la coerenza di essere rimasta fuori dai governi Conte I e Conte II e dal governo Draghi. Ignora le parole del forzista Antonio Tajani: «Il centrodestra non ha un volto. Lo avrà alle elezioni». Anche se nei sondaggi ormai FdI viene accreditato tra il 21,8 e il 22,8% e in crescita del 2,4. Contro il calo di Lega 16,8, data al 16 e Forza Italia scesa al 5,8. E agli alleati manda a dire che «apprezza il coraggio dimostrato». Ma ora vorrebbe un passo in più: «Chiederò maggiore impegno sull’indisponibilità a fare alleanze variabili. Quando si vince insieme si governa insieme, quando si perde si sta all’opposizione». Rimarca la «coerenza» dimostrata e il «ruolo di opposizione patriottica responsabile» che FdI intende continuare a svolgere. Ieri, i capigruppo Francesco Lollobrigida e Luca Ciriani hanno dato il via libera all’esame da parte del governo dimissionario dei provvedimenti urgenti «necessari alla messa in sicurezza del Pnrr». Hanno «cantato vittoria» per lo stralcio dal dl Aiuti della liberalizzazione delle licenze dei taxi. E hanno sostenuto la richiesta di votare subito l’adesione alla Nato di Svezia e Finlandia. Meloni ringrazia gli Usa per il comunicato della Casa Bianca che evita «ingerenze». «È più rispettoso delle note di alcuni esponenti europei che si sono pronunciati contro la crisi di governo: io la vivo come un’ingerenza che un’altra nazione non dovrebbe permettersi di fare». E ribadisce la sua posizione a fianco dell’Ucraina. In onore di Paolo Borsellino mette in guardia dall’ipotesi di riforma dell’ergastolo ostativo, che esclude i boss che non collaborano dai benefici penitenziari: «Sarebbe il più grosso regalo alla mafia che lo chiedeva nel papello». E sulle dimissioni di Draghi chiosa: «È probabile che conosca meglio di noi le condizioni in cui versa l’Italia e che abbia colto la palla al balzo per farsi da parte e non dover assistere da Palazzo Chigi all’arrivo di una tempesta. Diversamente non capirei le sue mosse». 22 luglio 2022 (modifica il 22 luglio 2022 | 13:12) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-07-22 11:13:00, La coalizione si prepara in vista delle elezioni del 25 settembre. E FdI dà il via libera all’esame degli atti sul Pnrr, Virginia Piccolillo

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