Meloni: «Grazie a Salvini e Berlusconi, mi stanno rendendo il lavoro facile »

di Valentina Santarpia Questi 10 anni rappresentano «una scommessa vinta»: lo dice la premier e leader di Fdi, Giorgia Meloni, alla festa per il decennale del partito. Gli screzi con Macron? «Non siamo alle elementari». La querela a Saviano: «Non la ritiro». Il decreto anti-rave: «Si potranno fare ma solo legalmente». La manovra, le critiche, la scalata faticosissima, le querele, e gli alleati rumorosi ma che nonostante tutto le stanno «rendendo il lavoro facile»: è una Giorgia Meloni che si racconta a tutto tondo quella che si fa festeggiare dal popolo di Fratelli d’Italia a piazza del Popolo per il decennale del partito. «Questa è una festa che guarda al futuro e dove possiamo tirare le somme di quello che abbiamo costruito in questi anni, soprattutto per non dimenticarci da dove veniamo, perché il governo è sempre una cosa rischiosa da questo punto di vita. Però è la sfida che decide se tu sei veramente all’altezza del compito, se riesci a fare quello che avevi promesso, se riesci a non perderti, se riesci a non cambiare, se riesci a non montarti la testa e ad essere esattamente la persona, la realtà e le idee che i cittadini volevano al governo della nazione», dice Meloni appena rientrata dal funerale del pilota Fabio Antonio Altruda, precipitato col suo Eurofighter. «Oggi la mamma mi ha molto commossa perché mi ha detto “Sarò forte come lei”. A questa famiglia voglio mandare le condoglianze mie e del governo per questo ragazzo che si batteva per la bandiera tricolore che noi faremo volare alta», ha aggiunto. I risultati «Dieci anni di Fratelli d’Italia sono una scommessa vinta- dice Meloni- nessuno avrebbe potuto immaginare quanto sta avvenendo oggi. Ricordo che prima delle ultime elezioni europee del 2019, per la prima volta mi sono detta che se non avessimo superato la soglia di sbarramento avrei preso in considerazione l’ipotesi di rimettere il mio incarico. Per noi di facile non c’è stato mai niente – ricorda- e ci sono stati anni in cui ci sentivamo il `criceto nella ruota´ senza vedere i risultati di quanto stavamo facendo. E invece abbiamo fatto il 6,4. Sette anni per fare il 6.4 al 24 delle ultime elezioni politiche, stimato 30 e passa e oggi», rivendica Meloni, riscuotendo gli applausi dell’assemblea e ricordando di essere arrivati «al governo nel momento più difficile della storia repubblicana». Il lavoro di squadra Meloni rivendica il lavoro di squadra: «Non è una cosa che ho fatto da sola, stasera mi sento a casa. Ed è la prima volta che da presidente di FdI non mi occupo di una manifestazione come questa, che significava chiedere anche quante sedie avete ordinato. Non potevo permettermelo stavolta, la manifestazione è stata interamente pensata senza di me, da una classe dirigente che questo partito ha e che ha permesso quel miracolo», spiega la presidente del Consiglio, ritenendosi un «portabandiera» di quel lavoro. Meloni non esita a ringraziare Berlusconi, Salvini, e tutti i delegati, perché le stanno «rendendo il lavoro facile»: il clima è fondamentale, ricorda., mettendo così a tacere i fischi e i mormorii che hanno accolto il discorso di Berlusconi. «Siamo una proposta politica e culturale troppo profonda per essere inserita in un’etichetta. Non siamo diversi da quello che eravamo, siamo diversi da quello che altri volevano raccontare di noi. La verità viene a galla. Dobbiamo essere molto consapevoli della responsabilità che abbiamo». Il programma «Non penso fra cinque anni a essere rieletta. Penso anche di riprendermi la mia vita. Io non guardo al consenso, ai sondaggi. È possibile che quello che faremo non venga capito immediatamente». Non guarderò i sondaggi, ma la curva del Pil, i dati sull’occupazione, su quanti figli si fanno»: così Meloni guardando al futuro. La premier vuole «sapere di aver fatto quel che poteva fare per migliorare le condizioni di questa nazione», insiste. Per Meloni questo governo «è tante cose insieme», ed è soprattutto il primo governo da dieci anni voluto da un voto chiaro. Ed è per questo che «stravolgeremo i pronostici» negativi «anche sulla durata», promette. La legge di Bilancio La manovra? Meloni è «molto soddisfatta»: «C’è l’idea che abbiamo dell’economia di questa nazione, il segnale delle priorità del governo, e l’impegno con gli elettori. Abbiamo messo un miliardo e mezzo sulla famiglia, abbattuto l’Iva sui prodotti per l’infanzia, aumentato l’assegno unico per le famiglie con più di tre figli, esteso i congedi parentali: la famiglia c’è». Le critiche di Confindustria? «Sono legittimi portatori di interessi ma non hanno come noi la responsabilità di far quadrare il cerchio. Più della metà delle risorse le abbiamo usate per mettere in sicurezza le imprese. Quando, come fa Confindustria, mi si dice che devo fare di più mi si dica anche dove prendere le risorse». Quelle del sindacato sarebbero invece critiche «bizzarre», «difendono pos e indicizzazione pensioni più basse». «Ho incontrato i sindacati e intendo farlo ancora- precisa Meloni- Poi ho grande rispetto della piazza. Questo però è un governo che fa. Un governo che mette la faccia sulle scelte. E se qualcuno pensa che organizzando delle manifestazioni ci spaventa, sbaglia. Non ci facciamo spaventare né indietreggiamo». Gli screzi con Macron Lo scontro con la Francia? «Non siamo alle elementari, lui è il presidente della Francia e io la presidente del Consiglio, le dinamiche sono un po’ meno personali e più politiche. Italia e Francia stanno difendendo il loro interesse, consapevoli che poi si deve trovare una soluzione. Se oggi l’Europa mette per la prima volta la rotta del Mediterraneo centrale tra le priorità è perché l’Italia ha posto il problema», spiega Meloni. Secondo Meloni la redistribuzione non risolve i problemi. «La soluzione non va trovata nei ricollocamenti, ma nel comune impegno per difendere i confini dell’Ue, e se il Consiglio europeo ha deliberato che la prossima riunione sarà dedicata alla questione immigrazione lo si deve al fatto che l’Italia ha smesso di accettare supinamente quanto non si poteva accettare». «Ho parlato con Macron, ci incontriamo ogni tre giorni, ci salutiamo, ci parliamo, poi ci sono temi su cui sei più d’accordo e altri meno». La norma anti rave? «Si possono fare, ma rispettando le regole»La premier risponde anche sulla contestata norma sui rave. «Ho sentito un intervento del capogruppo dei Verdi su questo provvedimento. Non ho potuto intervenire ma sintetizzo. La tesi era questa: tarpate il bisogno di divertimenti di tanti giovani, la voglia di stare insieme. Il punto non è che non si possa più organizzare un rave, ma che non lo fai illegalmente, ma rispettando le regole previste dallo Stato italiano a 360°, vuol dire che chiedi le autorizzazioni, ci paghi le tasse, cioè quello che fanno tutti i poveri cristi che fanno tutti quelli che vogliono organizzare qualcosa. E segnalo: che non c’è il Pos al rave party», ironizza Meloni suscitando un lungo applauso. «Il fatto che l’Italia fosse la meta preferita di questi che arrivavano da tutta Europa per organizzare rave illegali, non vi dice niente? Adesso anche l’Italia si fa rispettare, tuona. Le elezioni regionali nel Lazio«Non sciolgo oggi» la riserva sul candidato del centrodestra alla presidenza del Lazio, «ma dico che chiaramente l’indicazione del candidato spetta a Fratelli d’Italia, io però tengo molto al fatto che ci sia un nome condiviso. Farò domani una rosa di tre nomi agli alleati ed entro lunedì darò il nome del candidato». La querela a Saviano La ritira la querela a Saviano? «No, non la ritiro», dice Meloni, riscuotendo un boato di approvazione. «Io l’ho querelato da presidente del partito di opposizione, ma forse ci si dovrebbe interrogare sul grado di democrazia della stampa che attacca l’unica opposizione che c’è. Sono usciti studi che dicono che io sia la persona piùà criticata d’Italia, ma non è questo il punto: mi ha affibbiato la responsabilità di un bambino in mare, e mi ha dato della bastarda. Ho trovato questa cosa gravissima e l’ho querelato. Saviano ha sempre ribadito queste parole: sei un guru intellettuale, saprai usare parole diverse per argomentare». Allora, si chiede Meloni, «chiedo alla magistratura se dare del bastardo a qualcuno sia critica o semplicemente insulto?». Secondo Meloni, è Saviano a voler politicizzare, lei si sente «una cittadina che ha querelato un altro cittadino». Per Meloni «tutti si devono assumere la responsabilità di quello che fanno». Guardando al 2023 Un auspicio per il prossimo anno? «Spero che le cose vadano un po’ meglio per tutti. Noi stiamo sempre a piangerci addosso, ma nell’ultimo trimestre l’Italia è cresciuta più della Spagna e della Francia». Se guardasse a dieci anni fa? «Mi direi fatti gli affari tuoi- scherza Meloni- Ma nemmeno brava- come la incita a fare il pubblico, ndr- Le direi: arriveranno giorni molto complessi, ti interrogherai molte volte di aver fatto la scelta giusta, ma continua a credere che gli italiani capiranno. L’esempio è la cosa più grande che puoi fare per convincere qualcuno. E la gente, costi quel che costi, alla fine lo capirà». 17 dicembre 2022 (modifica il 17 dicembre 2022 | 19:43) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-12-17 18:43:00, Questi 10 anni rappresentano «una scommessa vinta»: lo dice la premier e leader di Fdi, Giorgia Meloni, alla festa per il decennale del partito. Gli screzi con Macron? «Non siamo alle elementari». La querela a Saviano: «Non la ritiro». Il decreto anti-rave: «Si potranno fare ma solo legalmente»., Valentina Santarpia

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