di Claudio BozzaLa leader di Fratelli d’Italia lancia la convention per il programma a Milano: «Siamo il primo partito italiano. C’è chi pur di fare il premier è disposto a fare figuracce, io no» «Noi siamo pronti a governare», ma dagli alleati «vedo segnali altalenanti», perché l’obiettivo non pare essere «quello di battere la sinistra: delle volte ho l’impressione che la priorità di tutti non sia quella di dare un governo di centrodestra al Paese ma piuttosto si voglia riproporre una maggioranza arcobaleno…». Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, parla da aspirante presidente del Consiglio e usa toni incalzanti presentando la conferenza programmatica del partito in programma a Milano dal 29 aprile al 1° maggio prossimi. E poi: «C’è chi pur di fare il premier è disposto a fare figuracce, io no». Salvini? «Non sento Matteo dal giorno della rielezione di Sergio Mattarella”, il 29 gennaio, ammette Meloni. La leader sovranista ha dribblato il premier ungherese Viktor Orbán, che però ha visto Matteo Salvini dopo l’incontro in Vaticano con il Papa. Meloni è consapevole dello scetticismo di molti osservatori rispetto alle risorse del suo partito, e quindi va dritta al punto: «Noi non abbiamo la presunzione di avere le risposte per qualsiasi domanda. Oltre alla classe dirigente di FdI, parteciperanno alla convention molte personalità autorevoli esterne. Vogliamo rispondere all’accusa totalmente infondata che Fratelli d’Italia non ha la classe dirigente per poter governare l’Italia. Noi ce l’abbiamo. Giorgia Meloni da sola, d’altronde, non avrebbe potuto portare da sola FdI ad essere il primo partito italiano». Alla convention parteciperanno personalità come: l’ambasciatore Stefano Pontecorvo, l’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti, l’ex presidente del Senato Marcello Pera e il magistrato Carlo Nordio. Meloni non nasconde poi i motivi del mancato incontro con Orbán: «I miei rapporti con il premier dell’Ungheria rimangono ottimi», poi Fratelli d’Italia fa parte del partito dei Conservatori europei dove siedono partiti che sull’Ucraina «hanno sensibilità diverse da quelle di Orbán e ne devo tenere conto». Non mancano altre stilettate agli alleati del centrodestra, area in cui, nell’ultimo mese, si è saldato il rapporto tra Lega e Forza Italia, provando a isolare appunto Meloni, la più forte nei sondaggi: «Noi lavoriamo ora alla stesura di un programma di Fratelli d’Italia — dice ancora la leader sovranista —. Poi quando sapremo quale è la legge elettorale, quale la coalizione con cui andiamo a governare e chi vuole allearsi con noi, questo è il contributo che porteremo per la stesura di un programma di governo più ampio». Prima delle elezioni politiche c’è però un giro di boa più imminente, quello sulle Comunali e per la Regione Sicilia. E su questo fronte Meloni usa parole perentorie: «Stiamo dilatando i tempi per cercare di fare qualche sforzo in più» in Sicilia. E poi: «Se non ci sarà corrispondenza» di scelte con gli alleati, «faremo le nostre scelte». E a proposito della netta opposizione da parte di Forza Italia e Lega sulla ricandidatura di Nello Musumeci alla guida dell’isola, Meloni dice di non capire bene i motivi di questo atteggiamento e spiega che sta facendo grandi sforzi per «favorire l’unità della coalizione di centrodestra». 22 aprile 2022 (modifica il 22 aprile 2022 | 15:19) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-04-22 11:57:00, La leader di Fratelli d’Italia lancia la convention per il programma a Milano: «Siamo il promo partito italiano. C’è chi pur di fare il premier è disposto a fare figuracce, io no», Claudio Bozza