Meloni: Letta a Berlino?  Il Pd aizza i poteri stranieri. Poi attacca ancora il governo L’Spd: «No ai post fascisti»

di Marco Galluzzo

La leader e la sicurezza: consentite provocazioni. Berlusconi: noi diversi. Lei antidemocratica? Ridicolo

Per Giorgia Meloni la visita di Enrico Letta a Berlino è il classico caso di chi «baratta il sostegno estero con l’interesse nazionale». La presenza del segretario del Pd in Germania per la presidente dei Fratelli d’Italia è qualcosa di già visto: si chiede aiuto all’estero — dice in sostanza Meloni — perché «o Letta è andato in Germania per perorare il tetto al prezzo del gas, ma ci dovrebbe dire se l’ha ottenuto, o forse è andato a farsi dire bravo in cambio del silenzio italiano sull’argomento».

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Non solo: è un caso anche il sostegno del partito del Cancelliere Scholz, la Spd, a Enrico Letta, un sostegno che denuncia il pericolo della «post-fascista» Meloni: «Credo che la sinistra italiana stia aizzando queste dichiarazioni dall’inizio della campagna elettorale», perché «loro sono convinti che non gli serva avere il consenso degli italiani e preferiscono la protezione di alcuni poteri stranieri».

La visita a Berlino viene criticata anche da Giulio Terzi di Sant’Agata, candidato di FdI, già ministro degli Esteri e in predicato per ritornare nello stesso ruolo: «La dichiarazione del presidente della Spd Klingbeil, in una conferenza stampa con Letta, in cui invita gli italiani a votare Pd poiché Meloni getta fango sulla Germania, è un tipico esempio di come la sinistra non abbia alcun rispetto della libera scelta degli italiani». Anche Silvio Berlusconi difende l’alleata: «Viene da una cultura politica che non è la mia, ma accusarla di essere un pericolo per la democrazia è semplicemente ridicolo», dice a Casa Italia su SkyTg24 (e assicura: «Sulle sanzioni a Putin non ci discosteremo dalla Ue»).

Meloni continua poi a denunciare un presunto sistema di potere, articolato e alleato contro il suo successo: «In nessuna democrazia evoluta l’unica opposizione al governo è oggetto di sistematici attacchi da parte di ministri, cariche istituzionali e grandi media». Un’accusa che è anche esplicita e diretta contro il governo Draghi, contro il disegno di cui lei sarebbe vittima quando sale sul palco: «In nessuna democrazia occidentale il governo consente scientificamente provocazioni che potrebbero facilmente sfociare in disordini — durante la campagna elettorale — nelle manifestazioni politiche dell’opposizione. Questa gente parla di Europa, ma il loro modello è il regime di Ceaucescu. Non ci facciamo intimidire da chi odia la libertà e la sovranità popolare».

Attraverso i canali social la comunicazione di Meloni è anche orientata a togliere ai 5 Stelle e al Pd la patente di attori capaci di contrastare la povertà. Ieri è tornata sul reddito di cittadinanza: «Dicono che FdI voglia colpire i poveri perché siamo contro il reddito. Lo dicono ricchi individui in abiti costosi, professoroni mai usciti dai quartieri bene delle grandi città, artisti plurimilionari dai jet privati…».

La polemica giornaliera con Letta è anche questa: «Cresciuta in una famiglia matriarcale, presidente di un partito tra omologhi quasi tutti uomini, io vorrei una società patriarcale? Ma questi testi li scrivi tu? Forse hai perso il senso della misura». Letta aveva detto: «Chi dice tre parole, Dio, Patria, Famiglia, ne intende una sola: patriarcato. Meloni guida FdI perché non contesta ma esalta un modello maschilista e reazionario di società».

Infine c’è l’editoriale del Financial Times : «Chi è la vera Meloni? Una sobillatrice di estrema destra, una conservatrice che difende i valori della famiglia, difensore dell’Ucraina o minaccia per la Ue? Meloni è abile nel presentare volti diversi, ma è anche vero che l’Italia non potrà essere governata per sempre da tecnocrati. L’Ue dovrebbe incoraggiare questo passo democratico. Evitare un governo Meloni, con tutte le sue posizioni illiberali, non farebbe altro che spingerlo verso gli angoli più bui del nazionalismo condiviso dall’Ungheria di Orbán».

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19 settembre 2022 (modifica il 19 settembre 2022 | 22:32)

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