di Cesare ZapperiLa presidente di FdI scettica sul viaggio del leader leghista. Ma è critica anche sul centrodestra: «FI e Lega non sono chiari sul futuro. Se stanno con Draghi non c’è futuro» Anche Giorgia Meloni non è convinta dell’utilità di una missione di Matteo Salvini a Mosca. «L’idea del viaggio in Russia di Salvini? Non ne conosco i contenuti. Dovrei capirne i contorni, non ho molto da dire — spiega ospite del «Forum in Masseria» promosso da Bruno Vespa— .Immagino che Salvini se fa una scelta del genere ne abbia parlato o ne debba parlare soprattutto col governo di cui fa parte. Per carità, tutto quello che si fa per arrivare a una soluzione di questo conflitto è buona cosa. L’unica cosa su cui bisogna fare molta attenzione è che non dare segnali di crepe nel fronte. Noi abbiamo bisogno in questa fase di una postura solida dell’Occidente». Problematico nella forma, il commento della presidente di Fratelli d’Italia suona indirettamente come critica nei confronti dell’alleato di centrodestra, contestato da più parti per la sua iniziativa diplomatica. L’analisi di Meloni è severa e pur non indirizzata a qualcuno di specifico si coglie dove vuole andare a parare: «In questa fase l’Italia non deve discostarsi dalle scelte che fanno i suoi alleati. L’Italia con la sua posizione non decide l’esito della guerra in Ucraina. Quello che decide, con la sua posizione, è il suo di futuro, la sua credibilità, la sua tenuta. Attenzione, ci stiamo giocando il nostro destino – aggiunge -. Io non vorrei uscire da questa vicenda con un altro racconto sull’Italia `spaghetti e mandolino´. Se anche oggi voltassimo le spalle e dicessimo `voglio farmi gli affarucci miei´ io me ne vergognerei, ma soprattutto penso sarebbe un disastro per noi, per i nostri interessi, per il nostro futuro. Non credo sia materia su cui fare cassa elettorale. Ci sono mille temi su cui si può fare propaganda, ma quando ballano gli interessi nazionali bisogna fare molta attenzione se si è responsabili». Ma Meloni, incalzata dalle domande del conduttore di Porta a Porta, parla a ruota libera di tutti gli argomenti dell’attualità politica e non manca di lanciare stoccate ai partner di coalizione. «Non c’è stata chiarezza da parte degli altri sugli intendimenti futuri. Ho ascoltato dire ‘Viva il centrodestra’ e il giorno dopo ‘viva Mario Draghi’. Le due cose non stanno insieme, queste posizioni un po’ più altalenanti tradiscono il fatto che ci si tengano aperte più strade e questo per me è un problema». La presidente di FdI, continua a chiamare Fi e Lega ad una maggiore chiarezza sulle scelte future: «Cosa si vuole fare? Si vuole vincere con FdI o si vuole non vincere per andare al governo con Pd e M5s? A questo domanda servono risposte molto chiare». In discussione c’è anche una ipotesi di modifica della legge elettorale: «Si parla ancora di proporzionale, esclusa dal tavolo del centrodestra e spero che non arrivi mai sul tavolo. Ma il proporzionale oggi non serve a far vincere qualcuno, serve a far perdere qualcuno, non siamo scemi. Per cui chiunque prenda in considerazione una legge proporzionale lo fa per ridarci un governo arcobaleno nel quale gli esclusi sono gli unici che rimangono coerenti con l’impegno preso coi cittadini. E se questo accade penso che i cittadini debbano prendere le loro misure nella cabina elettorale. Ma è stato escluso dal tavolo del centrodestra, ed è un bel segnale, su questo non ci sono state divergenze neanche all’ultimo incontro». Poi Meloni torna su Salvini e la leadership del centrodestra. «Non mi ha colpito che Salvini oggi abbia detto che chi prende più voti diventa premier. Mi ha colpito che non l’abbia detto sinora: sono le regole che ci siamo sempre dati…Non ho capito la timidezza dimostrata sinora. Ma il fatto che lo abbia chiarito è un fatto necessario giusto e buono. Io chiesi in passato che l’incarico andasse alla Lega nel 2018 ». È l’occasione per un altolà: «Credo che la coalizione, come dimostrano le amministrative, stia insieme perché ha una visione comune. I problemi si sono creati quando qualcuno ha fatto accordi con gli altri. Io chiedo regole che valgano per tutti, chiarezza su scelte future. Quello che è accaduto in questa legislatura è una parentesi o no? Su un nuovo governo Draghi lo chieda agli alleati. Se non c’è chiarezza è un’ipotesi reale». 28 maggio 2022 (modifica il 28 maggio 2022 | 14:17) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-05-28 10:21:00, La presidente di FdI scettica sul viaggio del leader leghista. Ma è critica anche sul centrodestra: «FI e Lega non sono chiari sul futuro. Se stanno con Draghi non c’è futuro», Cesare Zapperi