Meno burocrazia e più Comuni Sprazzi di dialogo tra Fitto e Decaro

I LEADER DEGLI SCHIERAMENTI Mezzogiorno, 27 novembre 2022 – 10:30 Il confronto a Bari durante la presentazione del libro di Cerasa, direttore del Foglio. Il sindaco racconta: «La premier? L’ho chiamata Giorgia» di Michele Cozzi Spezzare le catene della burocrazia», è l’appello di Raffaele Fitto; «gli amministratori comunali e regionali del Pd si approprino del partito», è il grido di allarme lanciato da Antonio Decaro. Tant’è che si vocifera sempre più di un ticket Bonaccini-Decaro per la segreteria Pd. Il duetto tra il ministro plenipotenziario del governo Meloni e il sindaco di Bari, nonché presidente dell’Anci, ha messo in evidenza più punti di contatto che di divisione. Certo, non sono mancate le spigolature, ma i ruoli istituzionali hanno avuto il sopravvento rispetto alle divergenze di fondo. shadow carousel L?incontro tra Fitto e Decaro I fondi del PnrrLo scenario, senza vinti e vincitori, è la presentazione del saggio di Claudio Cerasa, direttore del Foglio, dal titolo: “Le catene della destra”. E tra Fitto e Decaro è emersa una tacita intesa sul nemico da sconfiggere: la burocrazia, i lacci e lacciuoli che intralciano l’attuazione dei programmi: dal Pnrr ai fondi di coesione. «I tempi stringono – afferma Fitto – ci sono date da rispettare ed è necessario uno sforzo complessivo. Mi preoccupa la situazione generale, ma il governo deve osare, con scelte molto forti. Penso al Pnrr, alle risorse di sviluppo e coesione, ci sono limiti e condizionamenti». Preoccupato dall’avvio del nuovo governo, insiste il direttore del Foglio? «In un mese – dice Decaro – non si riesce a fare danni, ma è una battuta. Il primo decreto sul rave party, la sanatoria sui medici anti-vaccino sono stati provvedimenti bandiera. Mi ha inquietato la valutazione del ministro sul valore dell’umiliazione per la crescita dei ragazzi. Ma sull’autonomia, le dichiarazioni di Meloni mi hanno rassicurato». I decretiFitto replica con una battuta sulla vicenda del decreto sul rave party: «Siamo qui, il caffè lo paghiamo, non sfasciamo nulla. Sono dettagli ma importanti».E sull’autonomia invita a non fare polemiche pretestuose: «Nessuno rimarrà indietro. E con l’articolo 119 della Costituzione si possono superare le sperequazioni ora esistenti. L’Italia è già oggi a due velocità». Continuità con Draghi? Fitto parla di scelte che erano state spiegate già prima, pensa alla posizione di Fratelli d’Italia sull’Ucraina: «FdI ha sempre votato in sintonia con l’Europa. C’è stato primo viaggio a Bruxelles, e in Europa difendiamo gli interessi italiani». Altro tema: i rapporti con la Russia. Per Decaro il Pd ha sempre avuto un atteggiamento univoco, mentre la destra si è divisa. I rapporti con il governo? «Abbiamo incominciato a dialogare – dice Decaro, l’ho chiamata Giorgia non sapendo come chiamarla. È un bene che il mio partito dopo 18 anni sia all’opposizione per avere un rapporto più diretto con i cittadini». L’investimento bloccato dal TarQuestione Pnrr: il Tar della Puglia ha bloccato un importante investimento ferroviario, il primo provvedimento del Pnrr. Per Fitto «la narrazione che va tutto bene non serve a nessuno. Ci sono tanti miliardi da spendere e siamo al 50%. Occorre fare tre cose: interlocuzione seria con la commissione per rivedere il Pnrr, convocare la cabina di regia e, terzo, la questione di governance. Ci sono altri 80 miliardi del piano 2021-27 da utilizzare. Una sfida da far tremare i polsi». Decaro rivendica il ruolo dei Comuni: «Non sono all’opposizione di governo, ma difendo gli interessi dei Comuni. Penso agli asili nido e sono arrivati 40 milioni. Vanno semplificate le procedure, se no c’è il rischio del gioco dell’oca». È il solo momento di attrito tra i due. Fitto ricorda che questi problemi c’erano prima quando governavano gli «altri», Decaro sottolinea che fa questi discorsi da sempre e «ne ho visti tanti di ministri passare». Fitto replica: «Anche noi vorremmo vedere passare un po’ di sindaci. Forse occorreva un’azione di coordinamento dall’inizio. Sui tempi di attuazione a fine anno si è scesi da 42 a 21 miliardi. Se sarà inferiore a 21 miliardi, le previsioni saranno da cambiare». Le coalizioniLe catene della destra da spezzare? «La coalizione è stabile», dice Fitto -, «c’è una narrazione che non corrisponde alla realtà, penso alle posizioni sull’Europa. Dobbiamo fare tesoro degli errori del passato, penso al rapporto con la Commissione». Critico sul Pd il sindaco di Bari: «Non abbiamo la coalizione. Il Pd deve spezzare la catena delle correnti, con questo sistema attuale si sta decidendo chi sarà candidato tra 5 anni, si è rotto il rapporto con i cittadini, questo sistema va superato, gli amministrati dei comuni e delle Regioni devono assumersi la responsabilità di governare il partito, c’è un patrimonio di prendere in mano, condividendo problemi e sogni». Si candida alla segreteria del Pd? «Non mi sto candidando», assicura Decaro. Ma si vocifera sempre più di un ticket con Bonaccini. E sulla candidatura alla Regione dice che lo deciderà la comunità del centrosinistra. Infine sull’abuso d’ufficio ha affermato che «i sindaci non vogliono né immunità ne impunità». Match pari. 27 novembre 2022 | 10:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-11-27 17:08:00, Il confronto a Bari durante la presentazione del libro di Cerasa, direttore del Foglio. Il sindaco racconta: «La premier? L’ho chiamata Giorgia»,

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