Mense scolastiche: Parma e Fano sono leader in qualità nella proposta dei menu

Il dossier

I risultati contenuti nel settimo rating dei menu scolastici pubblicato da Foodinsider. Maglia nera a Reggio Calabria e Alessandria

di Redazione Scuola

(Oksana Kuzmina – stock.adobe.com)

2′ di lettura

Sono Parma e Fano le località leader in Italia nella proposta dei menu scolatici. Maglia nera invece a Reggio Calabria e Alessandria. La top list emerge con la classifica del 7/o rating dei menu scolastici pubblicato da Foodinsider. Nella mappa delle città più virtuose spiccano nella lista delle prime cinque, dopo Parma e Fano, Cremona, Rimini e Jesi. Il rapporto, riferito all’anno scolastico 2021/22, registra che nel complesso migliora almeno il 42% dei menu, mentre peggiora il dato sul consumo del pasto se il 47% degli insegnanti che hanno risposto al sondaggio (l’anno scorso era il 38%) dichiara che i bambini mangiano meno della metà del pasto. La mensa con il pasto trasportato produce più scarto ma oltre alla scarsa qualità c’è anche un fattore umano e di fiducia dei bambini nei confronti del cibo che produce rifiuto.

Il ruolo dei Comuni

Foodinsider segnala in particolare che il dato ottenuto dallo studio potrebbe migliorare se i Comuni applicassero i Criteri ambientali minimi (Cam), che tra le varie disposizioni chiedono di calcolare e monitorare le eccedenze alimentari, sottoporre questionari di gradimento agli utenti e avviare correttivi, ad esempio variando le ricette dei menu che non dovessero risultare gradite. Nell’elenco delle criticità riscontrate e comuni a molte mense scolastiche italiane, infatti, ci sono scarsa varietà degli alimenti, diete monotone, eccesso di carni rosse, presenza frequente di cibo processato e ultra processato (prosciutto, bastoncini, tonno, dessert industriale, formaggio spalmabile). Critica è anche la varietà e tipologia di pesce proposto.

I menu migliorano, ma aumenta il divario

«I menu migliorano – commenta Claudia Paltrinieri di Foodinsider – ma aumenta il divario tra quelli migliori rispetto ai peggiori». I primi posti in classifica non sono un caso, dice. «Parma si trova nella culla della Food Valley, Fano è conosciuta in tutto il mondo come “la città dei bambini” e Cremona è la città dove è nata la prima mensa scolastica italiana». Dove invece la mensa non appartiene alla tradizione alimentare e scolastica di un territorio è difficile trovare un menu di qualità. «La Calabria – afferma Paltrinieri – è una delle 5 regioni dove la ristorazione scolastica è un servizio per pochi con una percentuale di alunni che va dal 20 al 37 per cento massimo».

Report a Mattarella e a Meloni

Da quest’anno il report sarà inviato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, annuncia Foodinsider, sottolineando che con più di 2 milioni di pasti al giorno le mense di comunità della scuola pubblica «devono divenire un elemento importante per l’Italia». Infine fra gli esempi quello di Sesto Fiorentino, al nono posto, pioniere nell’ applicazione dei Cam, nella tipolgia di mensa che nutre la comunità, che si realizza connettendo il cibo offerto a scuola con le produzioni locali che vengono convertite in colture sostenibili per rispondere al bisogno di salute dei bambini e dell’ambiente. Un esempio concreto di come la ristorazione scolastica possa diventare “un buon affare” per tutti gli attori della comunità: bambini, comuni, famiglie e imprenditori.

, 2022-12-06 18:22:00, I risultati contenuti nel settimo rating dei menu scolastici pubblicato da Foodinsider. Maglia nera a Reggio Calabria e Alessandria, di Redazione Scuola

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