Metaverso e club,la Biennale Danzadi McGregorper più generazioni

di Valeria Crippa

A svettare nei primi giorni come straordinario snodo tra passato e futuro è stato «Swing», lo spettacolo-laboratorio di Saburo Teshigawara

Sterza verso il pubblico dei più giovani la nuova edizione della Biennale Danza diretta da Wayne McGregor, in programma in laguna con un gran finale che celebra i cinquant’anni del leggendario Piazza San Marco Event di Merce Cunningham. Con un tuffo nel metaverso onirico di «Le Bal de Paris» della spagnola Blanca Li e un’immersione nel mondo ilare di «Maggie the Cat», in cui l’americano Trajal Harrell rielabora, in chiave clubbing, l’incedere esagerato delle sfilate di moda, McGregor gioca la carta della leggerezza ludica, nel tentativo — vitale per un Festival di danza intitolato Boundary-Less (senza limiti, anche d’età) — di inviare segnali subliminali alle nuove generazioni.

In quest’ottica, a svettare nei primi giorni come straordinario snodo tra passato e futuro è stato «Swing», lo spettacolo-laboratorio che Saburo Teshigawara (premiato quest’anno con il Leone d’Oro alla carriera e protagonista, al Malibran, del suo nuovissimo Petrouchka affiancato dalla musa Rihoko Sato) ha composto per sedici giovani danzatori della Biennale College. Su un tappeto sonoro in crescendo che si addensa in note fino a decollare sulle partiture di Händel e Sibelius, il maestro giapponese ha trasmesso ai ragazzi i fondamenti di una composizione coreografica a singoli moduli intersecabili, in cui ogni danzatore è chiamato a far turbinare il corpo oltre il limite del controllo, in oscillazioni respirate che lasciano spazio all’improvvisazione dell’interprete e conducono lo spettatore a uno stato di trance ipnotica. Ed è pura magia quando, nella sala semibuia delle Tese, il fondo del palcoscenico si solleva, dal basso verso l’alto, come una ghigliottina di luce che lascia irrompere nella quiete del teatro l’abbacinante vista della laguna su cui si affaccia l’Arsenale.

29 luglio 2022 (modifica il 29 luglio 2022 | 21:05)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-07-29 19:51:00,

di Valeria Crippa

A svettare nei primi giorni come straordinario snodo tra passato e futuro è stato «Swing», lo spettacolo-laboratorio di Saburo Teshigawara

Sterza verso il pubblico dei più giovani la nuova edizione della Biennale Danza diretta da Wayne McGregor, in programma in laguna con un gran finale che celebra i cinquant’anni del leggendario Piazza San Marco Event di Merce Cunningham. Con un tuffo nel metaverso onirico di «Le Bal de Paris» della spagnola Blanca Li e un’immersione nel mondo ilare di «Maggie the Cat», in cui l’americano Trajal Harrell rielabora, in chiave clubbing, l’incedere esagerato delle sfilate di moda, McGregor gioca la carta della leggerezza ludica, nel tentativo — vitale per un Festival di danza intitolato Boundary-Less (senza limiti, anche d’età) — di inviare segnali subliminali alle nuove generazioni.

In quest’ottica, a svettare nei primi giorni come straordinario snodo tra passato e futuro è stato «Swing», lo spettacolo-laboratorio che Saburo Teshigawara (premiato quest’anno con il Leone d’Oro alla carriera e protagonista, al Malibran, del suo nuovissimo Petrouchka affiancato dalla musa Rihoko Sato) ha composto per sedici giovani danzatori della Biennale College. Su un tappeto sonoro in crescendo che si addensa in note fino a decollare sulle partiture di Händel e Sibelius, il maestro giapponese ha trasmesso ai ragazzi i fondamenti di una composizione coreografica a singoli moduli intersecabili, in cui ogni danzatore è chiamato a far turbinare il corpo oltre il limite del controllo, in oscillazioni respirate che lasciano spazio all’improvvisazione dell’interprete e conducono lo spettatore a uno stato di trance ipnotica. Ed è pura magia quando, nella sala semibuia delle Tese, il fondo del palcoscenico si solleva, dal basso verso l’alto, come una ghigliottina di luce che lascia irrompere nella quiete del teatro l’abbacinante vista della laguna su cui si affaccia l’Arsenale.

29 luglio 2022 (modifica il 29 luglio 2022 | 21:05)

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, Valeria Crippa

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