Mettete dei post it colorati nei vostri libroni. Invito alla lettura libera per le vacanze estive

Ai miei alunni faccio scegliere cosa leggere. Chiedo solo di usare dei post it colorati: rosso le scene emozionanti, giallo per le frasi carine, azzurro per quelle tristi e cos via. E apparentemente funziona

Sono arrivate le vacanze estive e per i docenti di lettere tempo di assegnare qualche libro. Il problema non la scelta dei titoli, vista la smisurata disponibilit per tutti i gusti e per tutte le fasce di et. La questione come motivare i giovani alla lettura. Le competenze dei teenager italiani per ci che riguarda la lettura e la comprensione del testo sono in fase decadente, come dimostrano i risultati dei test internazionali e dei test Invalsi. Cosa succedeva secoli fa? Quando Agostino visit per la prima volta Ambrogio, vescovo di Milano, nel IV secolo d.C. si meravigli della lettura silenziosa in cui era immerso, perch l’atto del leggere, nelle fasi originarie della tradizione culturale dell’Occidente europeo, era caratterizzato dalla sonorit della parola. Il saggio di Walter Ong Oralit e scrittura uscito nei primi anni Ottanta del secolo scorso aveva messo in luce la trasformazione dello stile cognitivo che la scrittura aveva prodotto sulle societ orali e non alfabetizzate grazie alle tecnologie della parola.

Oggi il sempre pi diffuso analfabetismo funzionale – ovvero la condizione di una persona incapace di comprendere, valutare, usare e farsi coinvolgere da testi scritti per intervenire attivamente nella societ, per raggiungere i propri obiettivi e per sviluppare le proprie conoscenze e potenzialit secondo la definizione data dall’Unesco – fa s che si possa parlare di una sorta di ritorno all’oralit. Se da una parte sta avvenendo una sorta di nuovo settaggio cognitivo della mente delle nuove generazioni sempre pi rialfabetizzate su parametri digitali e visivi, dall’altra parte la liquefazione della parola stampata nella societ del villaggio globale ha di fatto otturato la predisposizione alla lettura silenziosa, che richiede pazienza e concentrazione. Pare quasi un dato di fatto: mentre i libri rappresentano sempre pi stelidi Rosetta da decifrare per i ragazzi di oggi, si assiste a uno strano fenomeno socioculturale.

Quale – possibile – conseguenza di questo ritorno all’oralit la interessante proposta pedagogica del professor Federico Batini dell’Universit di Perugia, raccontata nel volume Lettura ad alta voce. Ricerche e strumenti per educatori, insegnanti e genitori (Carocci, 2022). Nel saggio egli dimostra che essere esposti alla lettura ad alta voce allena la comprensione, le abilit necessarie per poter leggere anche da soli e permette di trarre profitto dal percorso scolastico. Un’esposizione prolungata e improntata alla bibliovariet favorisce un rapporto positivo con i libri. Leggere dunque non pu pi essere considerato, purtroppo, per i ragazzi di oggi, una abitudine data per scontata, ma deve essere una pratica che deve essere insegnata come uno dei tasselli dell’educazione e formazione dell’adolescente di oggi: la lettura ad alta voce una ricetta, che contribuisce a chiarire il groviglio di tale questione.

Con i miei alunni, leggo ad alta voce un libro all’anno, qualora ci sia l’incontro con l’autore a scuola. In classe, invece, da qualche tempo, sto mettendo in pratica il frutto di queste mie letture cursorie, tentando di trovare una via di senso, in mezzo a colleghi che impongono la lettura di un libro al mese con la redazione della relativa scheda (ma lo leggeranno davvero?), oppure con la scelta di libri incongruenti con il fine dato: si pu pensare di dare a un quindicenne in prima superiore, rimandato in italiano, l’analisi, seppur guidata, di un mattone come Le confessioni di un italiano di Ippolito Nievo? Perci, in accordo con quanto ho capito dal saggio di Stephen D. Krashen Free voluntary reading, lascio la scelta del numero dei libri da leggere e i titoli agli alunni stessi (del biennio), perch leggere deve diventare un’avventura dell’anima, come lo era stato per Sebastian, metaforico personaggio dell’archetipo del lettore nell’indimenticabile Storia infinita. Ho adottato questo stratagemma: utilizzare post-it a forma di freccia con cui indicare in rosso scene/frasi emozionanti; in arancione scene/frasi che mi fanno arrabbiare; in giallo frasi carine da citare in agende famose; in verde descrizioni personaggi oppure di sentimenti; in azzurro scene/frasi tristi; in un circolo con la penna rosso colpi di scena. Io privilegio, per nostalgia, il libro stampato e testi brevi. Pare che funzioni, suscitando motivazione a leggere in modo colorato, dove un libro pu essere un amico del cuore, al posto della playstation.

*Docente di italiano e latino presso il Liceo scientifico Leonardo da Vinci e professore a contratto presso Universit degli Studi di Milano

20 luglio 2023 (modifica il 20 luglio 2023 | 11:00)

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