Milanello e il Milan, il libro che racconta magia e segreti della «casa del Diavolo»

di Carlos Passerini

Tutti i retroscena del centro sportivo di Carnago dove i rossoneri hanno costruito i loro successi dal 1963. L’autore è Peppe Di Stefano, per Cairo Editore

Uno stadio, una curva, possono essere il dodicesimo in campo, l’uomo in più di una squadra, il segreto del suo successo. Ma può esserlo anche un centro sportivo? Se è Milanello, sì. «Un’oasi verde di 160mila metri quadrati situata tra i comuni di Carnago, Cassano Magnago e Cairate, nella provincia di Varese situata all’interno della valle dell’Olona» si legge sul sito del Milan. Ma in realtà è molto, molto di più. La casa del Diavolo, la chiamano. Che è poi il titolo, efficacissimo, del libro che Peppe Di Stefano, apprezzato collega di Sky al seguito quotidianamente delle vicende rossonere, ha dedicato al centro sportivo sorto nel 1963 per volere dell’allora presidente Andrea Rizzoli. Il volume, pubblicato da Cairo Editore, è un susseguirsi di aneddoti, retroscena, segreti, scaramanzie, grandi vigilie e grandi campioni.

Le battute di Liedholm, gli spuntini in piena notte a crudo e champagne di Rocco e Rivera, le messe, il golf, la gabbia di Sacchi, i pavoni reali, il cane Max, le feste di Natale del piccolo Paolo Maldini, i fiori e il verde di Berlusconi, i barbieri, le promesse, le grigliate, i fantasmi: Milanello è la storia del Milan. Ecco perché la presentazione di ieri allo Sheraton, condotta da Gianluca Di Marzio, giornalista di Sky e direttore della collana Arena, è stata qualcosa di molto simile a un passaggio di consegne fra il vecchio e il nuovo Milan. Con la speranza, per i tifosi rossoneri, che quei successi possano ripetersi.

Mattatore di serata è stato, ovviamente, l’ex a.d. Adriano Galliani, che sul palco insieme al suo fidato braccio destro Ariedo Braida ha raccontato i suoi indimenticabili anni rossoneri: «Solo a Milanello si possono vivere certe emozioni. Ho calcolato che in vita mia ci sarò stato qualcosa come 4mila volte: sempre una grande emozione. Ecco perché invito tutti a leggere questo libro: perché la storia di Milanello è la storia del Milan». Infine, un augurio a Pioli: «Spero che Stefano possa essere il quinto allenatore a vincere la Champions con il Milan». «Era come stare a casa» ha detto invece Carlo Ancelotti, intervenuto in videocollegamento da Madrid: «Le nostre vittorie più grandi sono state costruite proprio a Milanello, tirando a volte le ore piccole per allentare la pressione, prima delle partite più importanti». Poi, un consiglio al suo erede Pioli, che in queste ultime nove partite va a caccia dello scudetto: «È il momento di dare il meglio e forse anche qualcosa di più», le parole di Carletto.

Al vernissage, Pioli non è mancato. E anche lui ha voluto raccontare il suo rapporto col centro sportivo rossonero: «Lassù c’è un senso di appartenenza unico, una serenità speciale. È una grande famiglia. La squadra invisibile è la più importante. Senza, non vinci». Bello l’aneddoto di Davide Calabria: «Ricordo ancora la prima volta. Arrivai con mia mamma e mi fecero parcheggiare fuori». Oggi è una colonna di questo Diavolo. Ha voluto esserci anche George Weah, al telefono dalla sua Liberia: «Milanello è un pezzo della mia vita». Il d.s. Ricky Massara: «È un posto magico, ma anche una grande responsabilità: lì respiri la storia».

Quella storia che il Milan vuole tornare a scrivere.

18 marzo 2022 (modifica il 18 marzo 2022 | 09:43)

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, 2022-03-18 12:56:00, Tutti i retroscena del centro sportivo di Carnago dove i rossoneri hanno costruito i loro successi dal 1963. L’autore è Peppe Di Stefano, per Cairo Editore, Carlos Passerini

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